Porsche Panamera - Italiaracing
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F.1 - Nuovi arrivi<br />
Lola<br />
vuole<br />
riprovarci<br />
22<br />
di Massimo Costa<br />
Actualfoto<br />
La volontà della FIA di aiutare con alcune<br />
libertà tecniche quelle nuove squadre che<br />
si vogliono affacciare alla F.1 con budget<br />
non superiori ai 30 milioni di euro, ha subito<br />
acceso l’interesse e la fantasia della<br />
Lola Cars. Un marchio storico nel mondo<br />
delle corse benché ultimamente abbia perso<br />
diverse commissioni nel mondo delle<br />
monoposto ed abbia spostato i propri interessi<br />
nel mondo delle gare Endurance. Ma<br />
il rapporto tra Lola e F.1 risale al 1962. Un<br />
bel giorno Reg Parnell titolare del team<br />
Bowmaker Yeoman, chiese ad Eric Broadley,<br />
fondatore della Lola, di progettare e<br />
costruire una monoposto di F.1. Con motore<br />
Coventry Climax, cambio Colotti, piloti<br />
come John Surtees e Roy Salvadori, la Lola<br />
MK4 vinse qualche gara extra mondiale,<br />
ma nelle prove del campionato vero non<br />
convinse, neanche nel 1963 con Chris<br />
Amon e Mike Hailwood. Uscita dalla F.1,<br />
Lola vi rientrò nel 1967 realizzando il telaio<br />
T130 per conto della Honda. La collaborazione<br />
ebbe un certo successo, ma col ritiro<br />
dei giapponesi, Lola si trovò nuovamente<br />
fuori dal mondiale. Il terzo ingresso in<br />
F.1 avvenne nel 1974, per volontà di Graham<br />
Hill e il suo team Embassy. Una nuova<br />
avventura, difficile, con motori Ford<br />
Cosworth e telaio T370, durata un paio di<br />
stagioni: tutto crollò quando Hill, il pilota<br />
Tony Brise e alcuni componenti del team<br />
morirono tragicamente in un incidente<br />
aereo. Trascorse quasi un decennio per<br />
rivedere il nome Lola abbinato a un team<br />
di F.1. Questa volta la commissione arrivò<br />
dagli Stati Uniti, dal Force Team denominato<br />
Beatrice. Erano coinvolti grossi personaggi,<br />
come Carl Haas, Neil Oatley, Ross<br />
Brawn, John Baldwin. I propulsori scelti nel<br />
1985 furono i turbo Hart per il telaio THL1,<br />
poi si passò al Ford nel 1986 per il THL2.<br />
I piloti Alan Jones e Patrick Tambay ottennero<br />
poco o nulla, lo sponsor si ritirò e il<br />
progetto Force si dissolse nel nulla. Questa<br />
volta però, Lola non uscì dal giro della<br />
F.1 e prontamente nel 1987 legò il proprio<br />
nome a quello di Gerard Larrousse e Didier<br />
Calmels e nacque la LC87 Cosworth. Philippe<br />
Alliot e Yannick Dalmas ottennero<br />
qualche punto, non fu così nel 1988.<br />
Nel 1989, la LC88B venne equipaggiata<br />
con un motore Lamborghini (piloti Alliot,<br />
Dalmas, poi arrivarono Alboreto e Bernard),<br />
confermato anche nel 1990. Quest’ultima<br />
stagione fu segnata dal terzo posto di Aguri<br />
Suzuki nel GP del Giappone e da belle<br />
gare di Bernard. E’ il miglior risultato mai<br />
ottenuto in F.1 da una Lola. Nel 1991, Larrousse<br />
tornò ai Cosworth, ma l’annata per<br />
Suzuki e Bernard andò male, Larrousse si<br />
ritirò e con lui Lola si trovò ancora senza<br />
F.1. Dopo un anno sabbatico, nacque un