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LE IDEE DELL'ASTRONOMIA

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La rivoluzione Copernicana 145<br />

agli scritti delle generazioni successive, i quali basarono la loro opera su<br />

quella di Copernico. Essi spinsero le conseguenze di quanto affermato da<br />

Copernico fino ai limiti più estremi che neppure l’autore del De Revolutionibus<br />

aveva intravisto nel proprio lavoro. Tra le prime conseguenze vi fu<br />

una immediata dilatazione della sfera celeste. La Terra può avere un moto<br />

orbitale attorno al centro della sfera celeste o attorno al Sole centrale, purché<br />

la sua orbita non la porti mai troppo lontano dal centro. In caso contrario<br />

l’osservazione delle stelle evidenzierebbe questo spostamento. Perciò<br />

ne segue che la sfera delle stelle fisse deve essere enormemente più grande<br />

del diametro dell’orbita terrestre, molto più ampia di quanto supposto in<br />

precedenza.<br />

Il filosofo e storico della scienza Thomas Khun (1922–1996) ha indicato<br />

tre significative incongruenze nel De Revolutionibus: si tratta di contraddizioni<br />

che trovano una giustificazione nella sua natura di opera spartiacque<br />

tra due epoche. [32]<br />

La prima incongruenza del De Revolutionibus è la sproporzione tra l’obiettivo<br />

che fu la causa dell’innovazione copernicana e l’innovazione stessa.<br />

Copernico vuole abolire la mostruosità dell’equante, ma si ritrova a<br />

far orbitare la Terra attorno al Sole, quasi fosse un semplice corollario<br />

del problema dei pianeti. Egli si convinse del moto della Terra esaminando<br />

i moti celesti. Nell’opera di Copernico la concezione rivoluzionaria<br />

del moto della Terra costituisce inizialmente un risultato<br />

anomalo e collaterale del tentativo di un astronomo matematico di<br />

riformare le tecniche di calcolo delle posizioni dei pianeti.<br />

La seconda incongruenza fondamentale del testo consiste nella constatazione<br />

che la rivoluzione copernicana, come noi la conosciamo, può<br />

essere difficilmente ritrovata nel De Revolutionibus. Gran parte degli<br />

elementi essenziali per i quali la rivoluzione copernicana ci è nota,<br />

cioè calcoli semplici ed accurati della posizione dei pianeti, l’abolizione<br />

degli epicicli e degli eccentrici, la disintegrazione delle sfere<br />

celesti, il Sole inteso come stella, non si possono trovare in nessun<br />

punto dell’opera di Copernico.<br />

La terza incongruenza del De Revolutionibus è che il sistema planetario<br />

di Copernico in realtà non è un sistema esattamente centrato sul Sole.<br />

Far muovere la Terra non mette Copernico neppure in grado di fare<br />

a meno degli epicicli cosiddetti minori che non implicavano la retrogradazione<br />

dei moti planetari ma che tuttavia servivano per correggere<br />

alcune imprecisioni. Per spiegare la maggiore velocità a cui il<br />

Sole si sposta durante l’inverno attraverso le costellazioni dello zodiaco,<br />

Copernico rese eccentrica l’orbita della Terra, spostando il suo<br />

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