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LE IDEE DELL'ASTRONOMIA

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La rivoluzione Copernicana 149<br />

Per avere successo le teorie fisiche devono pertanto dimostrare di saper riprodurre<br />

i fatti sperimentali. Nella visione positivista uno scienziato può lavorare<br />

con una teoria senza essere obbligato a ritenerla “vera”. Si potrebbe dire che<br />

per il positivista la scienza va presa sul serio ma non al punto di crederci.<br />

Per i realisti, invece, il ruolo della scienza è quello di scoprire l’essenza reale<br />

del mondo fisico. Si tratta di un obiettivo che non potrà mai essere raggiunto:<br />

ci saranno sempre domini fisici nuovi che attendono di essere studiati e il cui<br />

comportamento potrebbe mostrare delle caratteristiche assolutamente inattese.<br />

Facciamo un esempio per illustrare le differenze tra realismo e positivismo logico.<br />

Consideriamo il Sole. Un corpo materiale qualsiasi, detto corpo di prova,<br />

collocato ovunque in vicinanza del Sole, ne subirà l’attrazione, diretta lungo la<br />

congiungente i rispettivi centri. Spostiamo ora il corpo di prova in altre zone<br />

prossime al Sole e continueremo ad osservare l’attrazione solare. Esiste quindi<br />

una regione dello spazio attorno al Sole dove si osserva una forza di gravità<br />

quando viene collocato un corpo di prova. Chiamiamo questa regione e la<br />

sua “perturbazione”, campo gravitazionale. Domandiamoci: Il campo gravitazionale<br />

generato dal Sole, esiste indipendentemente dal corpo di prova, oppure<br />

solamente in presenza di esso?<br />

È chiaro da quanto detto che possiamo rilevare il campo gravitazionale solamente<br />

per mezzo del corpo di prova. Ma questa entità, il campo, che abbiamo<br />

introdotto generalizzando a tutti i punti della regione attorno al Sole quanto<br />

abbiamo verificato solamente per alcuni punti particolari, (quelli cioè dove abbiamo<br />

effettivamente collocato il corpo di prova), esiste davvero? In fondo noi<br />

non osserviamo direttamente il campo ma solamente i suoi effetti, cioè l’attrazione<br />

gravitazionale. Alla domanda che ci siamo posti i realisti e i positivisti<br />

logici darebbero risposte differenti. Per un realista i test eseguiti con il corpo di<br />

prova evidenziano l’esistenza di un aspetto della realtà, non direttamente percepibile,<br />

che chiamiamo campo gravitazionale, tra le cui proprietà c’è l’attrazione<br />

osservata, ma potrebbe averne altre ancora sconosciute. È quindi l’oggetto di<br />

un’indagine.<br />

Un positivista logico invece non si interroga sull’esistenza o meno del campo,<br />

ma è interessato unicamente all’accordo con i dati sperimentali. Se il “modello<br />

teorico” che ipotizza il concetto di campo descrive correttamente quanto<br />

osservato, allora lo adottiamo, se al contrario non descrive i fatti, allora lo rigettiamo.<br />

Ogni altra considerazione per un positivista logico sarebbe solamente<br />

“metafisica” e pertanto estranea alla scienza.<br />

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so esse descrivono la realtà? Quando abbiamo elaborato un modello del<br />

mondo attorno a noi che ha successo nel fare certe previsioni, siamo tenuti<br />

a credere che sia “vero” e che la realtà sia proprio così? Oppure potremwww.nostronomics.com

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