LE IDEE DELL'ASTRONOMIA
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La misura della terra di Eratostene 39<br />
solano, fino ad ammettere che il risultato preciso sia corretto ma per una<br />
compensazione casuale di errori di segno opposto. Lucio Russo fa osservare<br />
significativamente, che l’unica misurazione successiva delle dimensioni<br />
della Terra, o del grado di meridiano, sarà effettuata dall’Accademia di<br />
Francia nel 1669. I francesi ottennero un valore del grado di meridiano di<br />
111,715 km, con un errore dello 0,54% [9].<br />
Eratostene non si limitò a misurare la circonferenza terrestre. Strabone<br />
riferisce di una sua misura della distanza tra Alessandria e Rodi pari<br />
a 3.750 stadi, e di nuovo gli storici lo hanno interpretato come una stima<br />
casualmente vicina al valore corretto. Eppure Cleomede ci informa di<br />
un aspetto della misura dell’ombra in prossimità di Siene particolarmente<br />
significativo circa lo sforzo compiuto da Eratostene per compiere una misurazione<br />
con la massima precisione possibile. Cleomede infatti dice che<br />
a mezzogiorno del solstizio d’estate le meridiane non davano ombra entro<br />
una fascia larga 300 stadi attorno al tropico. La conclusione che Lucio<br />
Russo trae da questo particolare è che le misure con le meridiane siano state<br />
molte, in una vasta zona e il tropico era stato evidentemente misurato<br />
come la linea mediana della fascia senza ombra. Dunque Eratostene non<br />
si sarebbe mai sognato di affermare che Siene si trova sul tropico, ma essa<br />
è semplicemente la località ad esso più vicina, la base naturale per ogni<br />
spedizione al tropico. Il Bibliotecario di Alessandria sapeva che le differenze<br />
di latitudine erano rilevabili con osservazioni astronomiche tra località<br />
sullo stesso meridiano e distanti 400 stadi (Strabone, Geographia, II, i, 35).<br />
Ma Siene si trova a più di 400 stadi dal tropico. Inoltre il matematico Pappo<br />
(290–350 d.C.) nella sua opera Collectio, nel libro VII, cita un’opera perduta<br />
di Eratostene dal titolo Sulle medie. L’esistenza di un trattato su questo<br />
argomento suggerisce che Eratostene fosse in possesso di una tecnica di<br />
teoria degli errori che consisteva nel fare molte misure da condensare in<br />
un unico risultato per mezzo di un procedimento di media [9]. Se infatti<br />
la distanza tra le due città è affetta da errore questo si propagherà anche<br />
al risultato finale. Nel mondo romano esistono tratti di vie sorprendentemente<br />
diritti, come i 90 km della Via Appia tra Roma e Terracina, o i lati<br />
di zone squadrate di territorio, le centuriatio, di oltre 50 km, che formano<br />
angoli perfettamente retti. Ciò esige tecniche di triangolazione. [11] Forse<br />
Eratostene impiegò un’altra tecnica di misurazione affidandosi ai bematisti,<br />
cioè a specialisti che erano in grado di misurare le distanze contando<br />
i passi [12]. Essi avevano già accompagnato Alessando Magno nelle sue<br />
spedizioni. La loro precisione potrebbe essere stata sorprendente, e forse<br />
impiegavano anche degli strumenti come gli odometri, apparecchi dotati di<br />
ruota che servivano per misurare la distanza di un tratto di strada, benché<br />
nessuna fonte riferisca questo. Delle nove misure di bematisti citate nella<br />
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