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LE IDEE DELL'ASTRONOMIA

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La scomparsa del sapere ellenistico 64<br />

vare queste pellicole. Avevano semplicemente bisogno di spazio e i<br />

materiali necessari alla loro conservazione erano costosi.”<br />

Queste parole non vi ricordano la storia che abbiamo sentito a proposito<br />

della scienza ellenistica? Dovrebbe essere quindi chiaro che la conservazione<br />

di un testo non è garantita nemmeno dalla sua autorevolezza, dal<br />

momento che questa muta nel tempo. Eppure il lavoro di ricostruzione<br />

iniziato da Lucio Russo attraverso un minuzioso confronto delle fonti letterarie<br />

ha suscitato una certa indifferenza da parte di alcuni ambienti perlopiù<br />

di storici della scienza professionisti. La critica più comune potrebbe<br />

essere riassunta nei seguenti termini: “se fosse davvero andata così, ce ne<br />

saremmo sicuramente accorti.” Detto altrimenti se il quadro che ci siamo<br />

fatti della scienza antica dopo secoli e secoli di riscoperta dei classici greci<br />

e latini fosse gravemente lacunoso, verosimilmente le incongruenze si sarebbero<br />

già rese evidenti. Sembrerebbe tuttavia che la letteratura classica<br />

sia punteggiata di riferimenti, talvolta molto espliciti, relativi a conoscenze<br />

scientifiche radicalmente differenti dalle concezioni pre-scientifiche di Aristotele.<br />

Ma questi testi non sono stati finora sottoposti ad una valutazione<br />

critica, né incrociati tra loro. Da quanto comincia ad emergere dalla ricerca<br />

delle convergenze tra le fonti sopravvissute, sembra che si debba abbandonare<br />

una interpretazione della storia della scienza, e più in generale della<br />

civiltà antica, che si potrebbe definire primitivista. Secondo questa lettura,<br />

il culmine della riflessione sulla natura iniziata con i filosofi della scuola<br />

di Mileto sarebbe rappresentato dal pensiero di Aristotele, mentre la tecnologia<br />

nell’antichità avrebbe avuto un ruolo del tutto marginale, al più<br />

rappresentato da prototipi. Affinché questa interpretazione della storia sia<br />

coerente, il primitivismo deve inevitabilmente far proprio il principio secondo<br />

cui la trasmissione del sapere sia stata sostanzialmente efficiente<br />

nel conservare le opere più significative: di conseguenza oggi avremmo a<br />

disposizione il meglio di quella produzione culturale.<br />

Le cose tuttavia sembrano essere andate in modo molto diverso. Durante<br />

il medioevo e nella prima età moderna lo scopo principale dell’attività<br />

intellettuale consisterà, spesso inconsapevolmente, nel lento recupero<br />

dei risultati della scienza ellenistica. Lo dimostrano, tra l’altro, i diversi<br />

“rinascimenti” che fioriranno presso le civiltà che avranno accesso almeno<br />

ad alcune delle opere prodotte nel periodo ellenistico. Ma prima dobbiamo<br />

passare attraverso il collasso dell’Impero Romano d’Occidente.<br />

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