LE IDEE DELL'ASTRONOMIA
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L’astronomia nell’Europa latina 89<br />
Figura 3.8 j Disegno<br />
del meccanismo a<br />
scappamento dell’Astrarium<br />
di Giovanni de<br />
Dondi. Dal Tractatus<br />
Astrarii, de Dondi, 1364.<br />
(Tractatus Astrarii in MS<br />
631, Biblioteca Civica,<br />
Padova, folio 13r.) (Wikimedia<br />
Commons; user<br />
Chetvorno)<br />
fantasiose, che circolavano in quei secoli. Per esempio tra le varie teorie<br />
medioevali si può ricordare quella del calore lunare. L’idea era che alla<br />
luce della Luna fosse associata una piccola emissione di calore capace di<br />
dilatare le acque. Potrebbe sembrare un’ipotesi ragionevole, ma si scontra<br />
subito con la constatazione che la luce solare avrebbe un effetto enormemente<br />
maggiore; eppure si continuò a sostenerla ancora nel XVI secolo.<br />
Anche Dante Alighieri accenna a un’azione (gravitazionale?) della Luna<br />
sulle masse marine:<br />
“L’acqua sembra seguire principalmente il moto della Luna, siccome<br />
appare nel flusso e riflusso del mare; quindi essendo eccentrico<br />
l’orbe lunare, sembra ragionevole che l’acqua nella sua sfera imiti<br />
l’eccentricità di quello [. . . ]”<br />
— Dante Alighieri, Quæstio de Aqua et Terra, VII [28]<br />
Jacopo Dondi scrisse un’importante opera di farmacologia, l’Aggregator<br />
medicamentorum, seu de medicinis simplicibus. Il trattato, scritto nel 1355, più<br />
di un secolo dopo, nel 1470, era considerato così utile che fu stampato ed<br />
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