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LE IDEE DELL'ASTRONOMIA

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La rivoluzione Copernicana 148<br />

moto. Osiander nella sua anonima prefazione aveva in effetti incoraggiato<br />

i lettori ad avvalersi di questa possibilità. [32]<br />

Siamo giunti così ad una questione assai critica e tutt’ora aperta, ed è<br />

quella del grado di verità da attribuire alle teorie scientifiche. In che sen-<br />

Realismo vs. Empirismo<br />

Nella filosofia contemporanea il realismo è la credenza in una realtà che esista<br />

indipendentemente dai nostri schemi concettuali, dalle nostre pratiche linguistiche<br />

o dai nostri pensieri. I filosofi e gli scienziati che si dichiarano realisti pensano<br />

che la verità consista in una qualche forma di corrispondenza dei pensieri<br />

alla realtà esterna. Approssimativamente, il realismo scientifico è la tesi che le<br />

entità non osservabili trattate dalla scienza sono poco differenti dalle normali<br />

cose osservabili (come tavoli e sedie).<br />

L’empirismo (dal greco , esperienza) è invece la corrente filosofica, nata<br />

nel Seicento in Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente<br />

dai sensi o dall’esperienza. In senso lato, oggi per empirismo si intende<br />

un approccio sperimentale alla conoscenza, basato sulla ricerca e il procedimento<br />

induttivo a posteriori, preferiti alla pura logica deduttiva. In questo<br />

senso possono essere fatti rientrare nella corrente empirista anche Aristotele,<br />

San Tommaso d’Aquino, Francis Bacon, Thomas Hobbes. L’empirismo fu precursore<br />

del positivismo logico, noto anche come empirismo logico. Il positivismo<br />

logico, è una corrente filosofica che sorge nella prima metà del Novecento, basata<br />

sul principio che la filosofia debba aspirare al rigore proprio della scienza.<br />

Gli inizi del positivismo logico si fanno risalire al 1910–1921, quando un gruppo<br />

di intellettuali, il cosiddetto Circolo di Vienna, si riuniva in un caffè della capitale<br />

austriaca, il Café Central, per discutere della filosofia della scienza di Ernst<br />

Mach. Alla base del positivismo stanno i concetti di empirico, ossia relazionato<br />

all’esperienza, e logico, cioè il sapere analizzato secondo i criteri rigorosi della<br />

logica. L’affermazione più caratteristica del positivismo logico è che una proposizione<br />

ha significato solo se essa è verificabile. Ne segue che sono dotate<br />

di significato le proposizioni empiriche, come “tutti i gravi cadono verso il centro<br />

della Terra”, verificate per via di esperimenti. Per i positivisti lo scopo della<br />

scienza è l’accordo con i dati sperimentali. Se riusciamo a fare predizioni che<br />

giustificano in maniera accurata ed elegante il comportamento del dispositivo di<br />

misura, il gioco è fatto. I dilemmi ontologici (cosa esiste realmente?) costituiscono<br />

un lusso irrilevante e vanno messi da parte. La storia di questo punto di vista<br />

è molto lunga; Osiander nella prefazione del De Revolutionibus, invita a considerare<br />

il sistema copernicano semplicemente come un mezzo conveniente per<br />

“salvare le apparenze”, un modo comodo per calcolare in quale punto del cielo<br />

devono trovarsi i pianeti. Perciò un astronomo non è tenuto a credere che la<br />

Terra si muova davvero attorno al Sole; è legittimo pensare che per Copernico<br />

quell’ipotesi non sia stata altro che un utile strumento di calcolo. .<br />

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