54Sabato 7 Settembre 2013 Corriere della SeraIdee&opinioniServizioCorriere della Sera SMSLe news più importanti in anteprima sul tuo cellulare. Invia un sms con la parola CORRIERE al 4898984in abbonamento (4 euro a settimana). Per disattivarlo invia RCSMOBILE OFF al 4898984Maggiori informazioni su www.corriere.it/mobileUN G20 SENZA VINTI E VINCITORILE DIFFICOLTÀ DEL CONDOTTIERO OBAMA✒Barack Obama, il sostenitore del ritornodell’America al multilateralismoche si è trovato costretto a concepireuna reazione militare pressoché unilateraleall’uso di armi chimiche in Siria, rientra dalG20 di San Pietroburgo con due risultati: laconferma dell’esistenza di un insormontabileostacolo-Putin a ogni punizione di Assaddeliberata in sede Onu (come la Casa Biancaaveva spiegato fin dall’inizio a chi sollecitavanegoziati a oltranza) e l’adesione di metà deiPaesi che hanno partecipato al summit a unarisoluzione sulla necessità di punire il dittatoresiriano, identificato come il responsabiledel crimine contro l’umanità che si è consumatoalla periferia di Damasco: una strage dicivili, compresi 400 bambini, uccisi col gas.Non ha molto senso parlare di vincitori esconfitti dopo un confronto così teso che avvicinala prospettiva di una rappresaglia militare.Il G20 si è bloccato sulla Siria, ma è riuscitougualmente a condurre in porto la suaagenda economica su crescita, lavoro, lottaall’evasione fiscale. Anche sui fatti di Damascoora c’è più chiarezza: ora tutti riconosconoche le armi chimiche sono state usate e 11Paesi considerano Assad responsabile.Ma non per questo Obama torna sollevatoa Washington: il muro contro muro con Putinnon è sfociato in incidenti, ma è statomolto duro. Il presidente russo continua asostenere che il grosso dei popoli è con luinell’opporsi a una reazione militare, «arruola»nel suo campo anche il Papa ed elencal’Italia (uno degli 11 firmatari dell’atto di accusacontro Assad) nel fronte da lui capeggiato.Ambiguità e contraddizioni generate dauna crisi estremamente complessa che —tra rese dei conti nel mondo islamico, diffusionedi armi non convenzionali, infiltrazionidel terrorismo — continua a generare problemidi governance internazionale semprepiù intrattabili. Problemi che bruciano in primoluogo sulla pelle di Obama che, archiviatoil G20, è già alle prese con la possibile (anzi,a oggi probabile) bocciatura dell’attaccoalla Siria da parte della Camera di Washington.Il comandante Obama non aveva bisognodel voto del Congresso, ma ha volutochiederlo come scelta democratica. Ma poiai deputati orientati a votare seguendo gliumori dei loro elettori, in maggioranza «pacifisti»,chiede di fare diversamente, mostrandoleadership: contraddizioni da condottierodemocratico.Massimo Gaggi© RIPRODUZIONE RISERVATAOSTAGGIO DEI PRIVATI O DELLO STATOL’AMARO DILEMMA DELL’INTERNAUTA✒L’amara lezione che stiamo imparandoin questi mesi è la quasitotale potenziale permeabilità di quelloche postiamo, inviamo, conserviamo in esu Internet. Prima che Edward Snowden,l’ex collaboratore della National SecurityAgency (Nsa) americana, rivelasse come laprivacy di molti americani e non solo fossea rischio, sembrava che la preoccupazionedei cittadini dovesse essere un’altra:l’uso che le grandi compagniedel web da Google a Facebooka Twitter potevanofare delle nostre vite edidentità elettroniche.Improvvisamente ci stiamoaccorgendo che il pericoloè duplice. I dati sono ilnuovo petrolio secondomolti analisti. Alcune compagniecommerciali comeAmazon e Google hanno costruitograndi fortune sulla capacità di gestirei dati relativi ai comportamenti e alleabitudini in rete delle persone. Con il risultatodi farci sentire come una sorta di «gadget»secondo la fortunata definizione diJason Lanier, il cinquantatreenne programmatore,musicista, creatore della locuzione«realtà virtuale». Ma ancora più preoccupanteè la notizia diffusa ieri dal NewYork Times,dalGuardian e dal sito di giornalismoinvestigativo «ProPublica», relativaalla capacità della Nsa di riuscire a decrittarei codici creati dalle società che veicolanoo conservano le nostre mail, ma anchei conti bancari per renderli impenetrabili.È come se Internet si stesse trasformandoin una sorta di gigantesca e onnipresentepiattaforma di sorveglianza.È vero che i grandi del web puntano afare profitti sulle nostre abitudini in rete.Ma è uno degli effetti dell’utilizzo di Internet.E quindi controllabilee regolabile. Come fare peròquesto con la Nsa americana?E soprattutto saràpossibile? La sicurezza diuno Stato è un bene inderogabile.Ma andando avantidi questo passo potremo fidarciancora nell’usare la reteal momento di fare operazionibancarie? Di inviaremail?Certo, non abbiamo nulla da nascondere.Ma il pericolo è più sottile: la Nsa è entratanelle vite di molti da una sorta di portadi servizio; altri meno animati da «scopisuperiori» potrebbero seguire lo stessopercorso. Minando definitivamente l’architetturaInternet basata sulla fiducia in chil’ha costruita e la gestisce.Daniele MancaDaniele Manca© RIPRODUZIONE RISERVATASE SULLA VIOLENZA DE LUCA SBAGLIARESTA UN ERRORE BOICOTTARE I SUOI LIBRI✒La vicenda che riguarda Erri DeLuca è un caso da manuale sulmalfunzionamento del triangolo tra intellettuali,opinione pubblica e politici. Ieri il senatoredel Pdl Giuseppe Esposito sul Corrieredel Mezzogiorno invitava al boicottaggiodei libri dello scrittore napoletano, reo di incitareal sabotaggio della Tav. De Luca ha replicatoche se perderà uno o più lettori comeEsposito, se ne farà una ragione; e poi, a«Radiondadurto», sulla denuncia minacciatada parte della società che sta lavorandoalla Tav, ha detto con orgoglio: «Per me,che faccio lo scrittore, essere imputato perreato di opinione è un onore».Ma questo è il punto debole. De Luca stainsistendo sulla difesa delle ragioni della violenzaNo Tav, più che sui torti della Tav, comefanno Luca Rastello e Andrea De Benedettiin Binario morto (Chiarelettere), a quale titolo?Da scrittore, dice; e da ex militante diLotta continua, aggiungono quanti ricordanoche era il capo del servizio d’ordine di Lce che su quell’esperienza ha costruito alcunisuoi testi narrativi, oltre al fascino mediaticodi chi l’ha mitizzata. Fatti che ovviamentenon giustificano l’iniziativa di Esposito, lacui unica utilità è mostrare la catena di erroricognitivi: credere che i meriti letterari, o lacredibilità mediatica, di uno scrittore si riverberinosulla bontà delle sue opinioni; colpirei libri di un autore se si è in disaccordo con lesue opinioni; promuovere un appello in difesadi uno scrittore in quanto scrittore pressoaltri scrittori, come ha fatto Loredana Lipperinisul blog, poi ripresa da «Affari italiani».All’iniziativa hanno risposto Massimo Carlotto,Sandrone e pochi altri, già firmatari dell’appellopro Cesare Battisti, per il quale nel2011 subirono un boicottaggio simile (controi loro libri) ad opera di esponenti di destra edi un sindacato di Polizia.Su Facebook, ieri, lo scrittore ChristianRaimo riassumeva tutti questi paradossi così:«Boicotto i libri di De Luca da anni perchémi repelle come scrive. Guarda se perquei c... della Tav me li devo comprare inblocco».Luca Mastrantoniocriticalmastracriticalmastra.corriere.it© RIPRODUZIONE RISERVATALEADERSHIPMedio Oriente, la fine del panarabismoche deve preoccupare l’Occidentedi NIALL FERGUSONNon è la prima volta che la violazionedei diritti umani da parte di untiranno mediorientale pone undilemma alle sinistre su entrambele sponde dell’Atlantico. Se, da unlato, il pubblico britannico non ama leggerenotizie sull’impiego di armi chimiche controla popolazione civile, dall’altro si dimostraprofondamente riluttante a intraprendereazioni che possano porre fine ai massacri, pertimore di dover ammettere che la potenzamilitare occidentale — e cioè, in pratica,quella americana — può essere una forzapositiva.Sin dagli anni Novanta, quando gli Stati Unitifinalmente si decisero a muoversi perriportare la pace nei Balcani, soffocando leviolenze scoppiate nella ex Jugoslavia, hoavanzato tre ipotesi che risultanosgraditissime alla sinistra. La prima è che lapotenza militare americana rappresenta ilmezzo migliore a nostra disposizione perprevenire i crimini contro l’umanità. Laseconda è che, ahimè, gli Stati Uniti si sonotrasformati in un «impero liberale» riluttantea causa di tre deficit principali: dimanodopera, di risorse e di attenzione. E laterza tesi è che quando gli Stati Uniti farannoun passo indietro, rinunciando all’egemoniaglobale, vedremo non una riduzione, bensìun moltiplicarsi delle violenze.Più di recente, quasi esattamente un anno fa,sono stato aspramente criticato per aversostenuto che le principali debolezze delpresidente Obama stavano nella suapropensione a delegare le decisioni piùdifficili al Congresso e nella carenza di unastrategia coerente per il Medio Oriente.Gli ultimi avvenimenti hanno confermato leprevisioni avanzate in base alla mia analisi.Gli isolazionisti di destra e di sinistraaccettano di buon grado la predilezione diObama per le soluzioni approssimative,qualunque cosa pur di non rischiare «unaltro Iraq». Ma tale compiacimento (per nondire insensibilità) sottovaluta le pericolosedinamiche in azione oggi in Medio Oriente.Solo perché gli Stati Uniti sono guidatidall’equivalente geopolitico di Amleto, ciònon significa imporre una situazione di stallosullo scacchiere globale. Al contrario, menointerviene l’America, più rapidamente cambiala regione, man mano che nuovi attori sifanno avanti per guadagnare spazio evisibilità in un Medio Oriente postamericano.La Siria di oggi si sta spaccando in due. Nondimenticate che qualcosa di simile è giàavvenuto in Iraq. Ciò che accade sotto i nostriocchi non è solo la fine del Medio Orientedegli anni Settanta, ma la fine del MedioOriente degli anni Venti. I confini che oggiconosciamo, come tutti sanno, risalgonoall’opera dei diplomatici francesi e inglesidurante la Prima guerra mondiale. L’ignobileBERLUSCONIdi MICHELE AINISSEGUE DALLA PRIMAMa i più adombrano un sospetto diincostituzionalità, sul quale dovrà pertantomisurarsi la giunta del Senato. Anzi: i capid’imputazione sono tre, come la Santa Trinità.Primo: la nostra Carta (art. 65) parla diineleggibilità e incompatibilità dei parlamentari,non invece dell’incandidabilità. Quest’ultimacategoria è stata aggiunta dalla legge Severinoper chi abbia subito sentenze definitivedi condanna, ma la legge non può sostituirsialla Costituzione. Errore: nei riguardi degliamministratori locali l’incandidabilità esistefin dagli anni Novanta, e la Consulta non l’hamai bocciata. Poi, l’anno scorso, il Parlamentone ha esteso il raggio d’escursione ai proprimembri. D’altronde perché mai un sindacodovrebbe indossare una camicia più immacolatarispetto a un senatore?Errore bis: la norma costituzionale di riferimentoè un’altra (art. 48), laddove si contemplala perdita dei diritti elettorali «nei casi diindegnità morale indicati dalla legge». A suaCONCaccordo Sykes-Picot del 1916 fu il primo diuna serie di passi che condussero allosmembramento dell’Impero ottomano e allacreazione degli Stati che oggi conosciamocome Siria e Iraq, ma anche Giordania,Libano e Israele (inizialmente chiamatoProtettorato britannico della Palestina).Nell’approssimarsi del centenario delloscoppio della Grande guerra, non si intravedealcun motivo per cui questi Stati debbanosopravvivere nella loro configurazioneattuale.Si è tentati di pensare a questo fenomenocome a un processo di nuovaottomanizzazione, via via che la regione tornaai suoi confini precedenti il 1916. Sarebbetuttavia più accurato vederlo invece come unanuova Jugoslavia, dove i conflitti settariporterebbero a «pulizia etnica» e a unaristrutturazione della carta geografica. Nelcaso di Bosnia e Kosovo, un altro presidentedemocratico si trovò a esitare e tentennare alungo prima di ammettere la necessità di unintervento americano. Non misorprenderebbe assistere al ripetersi diquesto copione se la moglie di quelpresidente dovesse succedere a Obama allaCasa Bianca. Dopo tutto, pare che Obamaabbia accolto la «linea rossa» delle armichimiche solo dietro le pressioni delDipartimento di Stato, guidato da HillaryClinton.Tuttavia, il presidente Obama potrebbe anchenon riuscire a mantenere in piedi il suo stiledi interventismo minimalista fino al 2016.Mentre gli occhi del mondo sono puntatisulle armi chimiche della Siria, i mullahiraniani continuano imperterriti nel lorosforzo di dotarsi di armamenti nucleari.Partita aperta sulla decadenzaL’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionaledell’energia nucleare in proposito èagghiacciante. Mi riesce difficile credere chepersino il cauto Obama sia in grado diignorare che Teheran ha già varcato quellaparticolare linea rossa, e che questa sia statatracciata non da lui, ma dal premierisraeliano.Il fattore iraniano costituisce una delledifferenze chiave tra lo smembramento dellaex Jugoslavia e la frantumazione di Paesicome Siria e Iraq. Il Medio Oriente non è iBalcani. La sua popolazione è più numerosa,più giovane, più povera e meno istruita, esubisce il forte influsso dell’Islam radicale. Èimpossibile identificare in questo contestoun unico «cattivo» alla stregua di SlobodanMilosevic, l’orco della ex Jugoslavia per glioccidentali. Qui entrano in gioco moltepliciattori regionali — Iran, Turchia, ArabiaSaudita e anche la Russia — dotati tutti dirisorse finanziarie e di notevoli capacitàmilitari. Nel suo complesso, la fine delpanarabismo appare un processo ben piùpreoccupante della fine del panslavismo. Epiù esita l’America, più si estendono e siaggravano i conflitti settari che giàtravagliano la regione.I sostenitori del non intervento — o, permeglio dire, di un intervento inefficace —devono guardare in faccia una semplicerealtà: l’inazione è una scelta che avràconseguenze misurabili anche in termini divite umane, e sebbene le sinistre vedanonell’impero americano il male assoluto,questo presupposto non trova confermaalcuna nel corso della storia.(traduzione di Rita Baldassarre)© RIPRODUZIONE RISERVATAvolta, l’indegnità dipende dal costume, dallospirito del tempo; tanto per dire, una voltas’applicava nei confronti dei falliti. Però quandoil legislatore la codifichi diventa un requisitoper essere votati in Parlamento, né più némeno dell’età. Contestare l’incostituzionalitàdella legge Severino è come farlo rispetto allanorma che impedisce ai sedicenni o agli stranieridi votare. A meno che non sia introdottauna discriminazione irragionevole, per esempioverso i gay; ma a occhio e croce non è questoil caso.Secondo: la legge incriminata legherebbele mani al Parlamento, negandogli il potere digiudicare sui titoli d’ammissione dei propricomponenti (art. 66). Giusto, se la giunta dovesselimitarsi a una presa d’atto della sentenzache ha condannato Berlusconi, come sostengonovari esponenti del Pd. Sbagliato, sele si riconosce viceversa uno spazio di valutazionediscrezionale. Non a caso nei pareri proveritate presentati dal Pdl viene sottolineatal’esigenza d’attendere le motivazioni della Cassazione.Però adesso le motivazioni sono pubbliche,sicché il Senato ha tutto il diritto di respingerle,se vi ravvisa un fumus persecutionis.Altrimenti se la prenda con se stesso, noncon la legge Severino.Terzo: la retroattività. Vietata in materia penale(art. 25), ma è tutto da vedere sel’incandidabilità sopravvenuta, e perciò la decadenza,sia una pena al pari dell’ergastolo. LaConsulta, fin dal 1994, ha detto no. Perché sitratta in realtà di un requisito elettorale, nond’una sanzione. Se un’altra legge elevasse da25 a 35 anni l’età per diventare deputato, forseche i ventenni d’oggi ne sarebbero immuni?Morale della favola: il Parlamento non è affattodisarmato. Può respingere al mittente lasentenza della Cassazione, ritenendola persecutoria.Può riscrivere la legge Severino, assumendoanche in questo caso la responsabilitàpolitica della propria decisione. O altrimentipuò sancire la decadenza di Silvio Berlusconi.Siccome però siamo in Italia, probabilmentefinirà per non decidere. Rinviando gli atti allaConsulta, per lavarsene le mani. Come PonzioPilato.michele.ainis@uniroma3.it© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere della Sera Sabato 7 Settembre 2013Lettere al CorriereLe lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a:«Lettere al Corriere» Corriere della Seravia Solferino, 28 20121 Milano - Fax al numero: 02-62.82.75.79@55E-mail: lettere@corriere.itoppure: www.corriere.itoppure: sromano@rcs.itRispondeSergio RomanoUn recente catalogo dimonete offre una medagliarecante al dritto (scritta incarattere maiuscolo):«Vittorio Emanuele IIIRe/Benito Mussolini Capodel Governo/Le Comunitàebraiche d’Italia a ricordodella/ legge 30 X 1930 IX» eal rovescio: «Senza/ la legge/cielo e terra crolle/rebbero»(Incisore Arrigo Minerbi).Potrebbe illustrarel’occasione, i fini, all’originedi questa legge del 1930?Testimonia un accordo einteresse del regime verso lecomunità ebraiche o sitrattò di propaganda?È un episodio noto e benstudiato?Roberto Costanzorobertcostanz@tiscali.itCaro QCostanzo,ualche parola, anzitutto,sull’autore dell’incisione.Arrigo MinerbiSENATORE A VITAIl no di ToscaniniCaro Romano, oltre a NildeIotti e a Indro Montanelli,entrambi sotto il settennatodel presidente Cossiga, ancheArturo Toscanini rinunciò,sotto quello di Einaudi, allanomina a senatore a vita.Mentre per i primi due è datoconoscere almeno in parte ilmotivo della declinazione, hocercato di individuare leragioni che hanno consentitoal grande direttored’orchestra di aprire, nellastoria della Repubblica,quella che presumibilmentesarà destinata a rimanereuna classifica assai ristretta.Ma non ho trovato nulla alriguardo. Può aiutarmi nellaricerca?Alessandro Prandialessandro.prandi51@gmail.comQuesto il testo della letteraal presidente Einaudi con cuiToscanini rifiutò la nomina:«È un vecchio artista italiano,turbatissimo dal suo inaspettatotelegramma che si rivolgea lei e la prega di comprenderecome questa annunciata nominaa senatore a vita sia inprofondo contrasto con il suosentire e come egli sia costrettocon grande rammarico a rifiutarequesto onore. Schivoda ogni accaparramento dionorificenze, titoli accademicie decorazioni, desidererei finirela mia esistenza nella stessasemplicità in cui l’ho semprepercorsa. Grato e lieto della riconoscenzaespressami a nomedel mio Paese pronto a servirloancora qualunque sial’evenienza, la prego di nonvoler interpretare questo miodesiderio come atto scortese osuperbo, ma bensì nello spiritodi semplicità e modestiache lo ispira accolga il mio deferentesaluto e rispettosoomaggio».La tua opinione susonar.corriere.itSospesa per un annol’apertura di nuovesale per il giocod’azzardo.Condividete?IL BREVE CONCORDATOTRA L’EBRAISMO E IL FASCISMOCONTRO LA GUERRAL’appello del PapaQuando si visita Redipugliaall’'imbrunire e si odono lenote del «Silenzio», èimpossibile non commuoversidi fronte al monumento chericorda il sacrificio di 100.000fanti italiani (60.000 senzanome) immolatisi per laPatria. E viene da pensarecome mai questo imponentemausoleo non abbia ancoraconvinto i belligeranti di ognibandiera sull’insensatezza diogni guerra e di ogni scontroarmato. Come non sperareSUL WEB Risposte alle 19 di ieriSìR77 NoR 23che l’invito a deporre le armidi Papa Bergoglio non vengaascoltato?Renato Cimino, rencim@tin.itSAN PIETROBURGOArrivi dei premierIl Primo ministro inglese, conla sua delegazione, è sbarcatoa San Pietroburgo da unaereo di linea. Il Primoministro Italiano, con la suadelegazione, è arrivato conl’aereo di Stato. E poi diconoche l'Italia è in crisi...Francesco Camilleri, PadovaCASSINTEGRATOSenza sussidi da mesiIl 9 agosto il governo haemanato un decreto per ilLa domandadi oggiPrimo sì delParlamento Ue allapetizione leghista diabolire il canone Rai.Siete d’accordo?fu uno degli artisti più notidella prima metà del Novecento.Nato a Ferrara nel1881, fu allievo di GiovanniFattori all’Accademia di Firenze,ma scelse la scultura esi fece presto conoscere peropere religiose, funerarie epatriottiche in uno stile dapprimasimbolista, poi classicheggiante.Scolpì tra l’altroun trittico in bronzo e marmodi Cesare Battisti, che fucomperato da casa Savoia edonato al Castello del BuonConsiglio di Trento, dove ilpatriota era stato impiccato.Nel 1943, mentre amici e parentidella comunità ebraicaferrarese venivano deportati,trovò rifugio nella casaOpera Don Orione di Roma.Prima della morte, nel maggio1960, portò a termineun’opera iniziata alla fine deglianni Trenta: una portabronzea del Duomo di Milanodedicata all’Editto di Costantino.È sepolto nel cimiteroisraelitico di Ferrara.La legge e il conio dellamoneta celebrativa appartengonoalla «luna di miele»che segnò i rapporti fra le comunitàebraiche e il fascismoall’inizio degli anniTrenta. Nei mesi precedentivi erano state in Italia manifestazionisioniste che avevanosuscitato critiche antisemitee reazioni negative dellostesso Mussolini. Che cosaè l’ebraismo italiano? Una religioneo una nazionalità?Erano queste le domandeche alcuni ambienti del regimeindirizzavano polemicamentealle comunità ebraiche.Mussolini sembrò dapprimacondividere quelle critiche,ma aveva almeno duemotivi per desiderare un climadiverso. In primo luogo,come ricorda Renzo De Felicenella sua Storia degli ebreiitaliani sotto il fascismo, siproponeva di usare il sionismoper contestare la presenzabritannica in Palestina. Insecondo luogo sapeva chegli ebrei italiani godevano dimolto prestigio nelle comunitàebraiche del Levante e ritenevache sarebbero statiutili alla politica estera dell’Italianel Mediterraneo.Non esisteva allora unalegge nazionale che riconoscessel’esistenza delle comunità,le loro prerogative, i lorodiritti. Quando il rabbinodi Roma Angelo Sacerdoti ricordòal governo che i lorostatuti erano ancora regolatidalle leggi degli Stati preunitarie potevano variare considerevolmenteda una città all’altra,il ministro della GiustiziaAlfredo Rocco nominòuna commissione per predisporreun progetto che fu approvatonel giro di sei mesi edivenne legge nel 1931. Lenuove norme prevedevano,tra l’altro, la tassazione obbligatoriadi tutti gli iscritti allesingole Comunità e garantivanoin tale modo la loro autonomiafinanziaria. La leggenon piacque agli antifascistie Filippo Turati scrisse al rabbinoSacerdoti: «Come il Papaè Papa perché vescovo diRoma, così Ella, come RabbinoMaggiore, sarà il Papa degliisraeliti d’Italia con l’approvazionedel governo». Allamaggioranza dell’ebraismoitaliano, invece, la leggeparve invece una sorta di utileConcordato. Ma la luna dimiele, come sappiamo, duròpurtroppo soltanto sino allaSeconda metà degli anniTrenta.© RIPRODUZIONE RISERVATApagamento della cassaintegrazione per gli sfortunati(ex) lavoratori di una (ex)azienda situata nella (ex)Silicon Valley lombarda.Possibile che quasi un mesedopo l’Inps non abbia ancoraprovveduto? Da notare che gliultimi soldi ricevuti sonorelativi al mese di febbraio2013. Io e i miei sfortunati(ex) colleghi come possiamotirare avanti?Roberto Ferrarirbferrari9@gmail.comFRA LE GIOVANISSIMEUso dei pantalonciniA ben guardare, la moda delpantaloncino cortissimo oshort tanto in voga tra leragazzine italiane ha unaqualche sua utilità. Si scoprecosì che alcune, nonostantel’età, hanno già bisogno di undietologo, altre di unpodologo, altre di una cremaantizanzare e tutte,indistintamente, di genitoriun po’ più attenti a quello cheindossano le proprie figlie!Franco Prisciandaro, BariIl dubbiodi Piero OstellinoI principi del ’700ancora ci salvano❜❜ Qual è il ruolodei magistrati?Non si fa larivoluzione acolpi di sentenzeIl presidente di Magistratura democratica, Luigi Marini, se laprende con un mio articolo accusandolo di cultura settecentesca.Caro presidente, si dà il caso che la cultura settecentescasia quella che ci consente oggi di vivere liberamente nelledemocrazie liberali, mentre quella di Magistratura democraticaassomiglia molto alla cultura novecentesca dei bolscevichi.Come possano non essere «politicizzati» dei magistrati che fanno«politicità del fare giustizia» poteva venire in mente solo a un apprendistaleninista in ritardo con i tempi...Guardi, presidente, che a connotarvi come partito (rivoluzionario),non sono io, ma siete voi stessi. Marco Ramat, fondatore delmovimento, aveva detto al congresso del 1975: «Il nostro compitoconsiste nella ricerca di una politica della magistratura e per la magistraturache sia capace di inserirsi utilmente nella lotta difensivae offensiva condotta dal movimento democratico nel suo complesso».La «lotta difensiva e offensiva condotta dal movimento democratico»era, poi, il tentativo del Pci di sostituire, all’ombra dellaretorica resistenziale, l’autoritarismo fascista col totalitarismo comunista.Se, per voi, «la certezza del diritto, la neutralità dell’interpretazione,il ruolo tecnico del giudice» — che, in democrazia, sonoi principi ispiratori della Giustizia — sono disvalori; se un vostroesponente, Elena Paciotti, si chiede — anche di fronte alla legge?— se «vanno considerati uguali un imprenditore e un lavoratore»;se per un altro, Antonio Bevere— persino contro Marx, che associavala nascita del capitalismo aquella delle istituzioni democratico-liberali— «il capitalismo è il veronemico della democrazia»; seScarpinato e Ingroia auspicano «lacreazione di interventi extra-istituzionaliqualora le elezioni venganovinte da gente non democraticamenteaffidabile» (leggi: non la sinistra);sono io che vi accuso o sietevoi a essere politicizzati? Sieteuna minoranza dentro la stessa magistratura; volete fare la rivoluzionestipendiati dallo Stato che intendete sovvertire. Un ridicoloparadosso.La rivoluzione non è un fatto giuridico, legittimato dall’Ordinamentoesistente — la pasticciata Costituzione della quale citate,parzialmente, le parti di «socialismo reale» e non quelle di garanzialiberale — ma normativo, cioè, un tentativo di modificare l’Ordinamentoesistente; che, da noi, bene o male, è ancora democratico,e sostituirlo con un altro (che dubito lo sarebbe). Siete degliaspiranti rivoluzionari con lo stipendio, la mutua, la pensione garantiti...Parlare da leninisti non è un reato, né è illegittimo esserlo.Ciascuno risponde — solo moralmente e politicamente — di ciòche dice. Parecchio discutibile è, piuttosto, che cerchiate di fare larivoluzione a colpi di sentenze, interpretando in modo assai soggettivola stessa Costituzione, e ritenendovi promanazione della sovranitàpopolare — una sorta di impropria appendice sovra-ordinatadel legislativo — perché, e come, più vi fa comodo. Ma — dato cheve la cuocete e ve la mangiate tutta da soli — almeno risparmiatecicerte lettere ipocritamente indignate….postellino@corriere.it© RIPRODUZIONE RISERVATAInterventi & ReplicheStainoLegge Severino: effetti giuridiciLe interessanti considerazioni svoltedagli illustri colleghi Gallo e Insolera sulCorriere del 3 settembre mi hannoindotto ad alcune ulteriori precisazionisul tema, da sempre controverso, dellaretroattività della legge, nello specificodella cosiddetta «legge Severino», omeglio dei decreti legislativi diattuazione della stessa. Lasciando daparte la questione sulla natura, penaleo amministrativa, delle disposizioni inoggetto, e seguendo l’impostazione deldiscorso di Gallo e Insolera, ritengo cheuna norma sia retroattiva quandovaluti fatti passati, accaduti cioè primadella sua entrata in vigore, per trarneeffetti giuridici nel presente e nelfuturo. Orbene, leggendo il testodell’art. 1 d.lgs. n. 235 del 2012, siscopre che «non possono esserecandidati e non possono comunquericoprire la carica di deputato e disenatore … coloro che hanno riportatocondanne definitive» di una certagravità. Tale previsione ricollegal’effetto giuridico, l’incandidabilità o ladecadenza, al fatto (meramenteprocessuale) rappresentato dall’averriportato condanne definitive in ordinea certi reati. Per evitare unainterpretazione retroattiva della norma,basta ritenere che l’effetto giuridico,ossia l’incandidabilità e la decadenza,consegua solo alle sentenze definitivesopravvenute dopo l’entrata in vigoredella norma stessa, e cioè successive al5 gennaio 2013. Sono infatti d’accordocon Gallo e Insolera che la retroattività,eccezione alla regola dell’efficaciaimmediata delle leggi, debba essereespressamente prevista dal legislatore,circostanza non verificatasi nel caso inesame. L’equivoco di fondo è che laprevisione normativa viene letta comese fosse riferita al reato per cui è stataemessa la condanna, e non allasentenza di condanna definitiva, ossiaall’accertamento processuale del reato.Il tenore letterale è però inequivoco:l’effetto giuridico, vale a direl’incandidabilità e la decadenza, èricollegato alla condanna definitiva, equindi al formarsi del giudicato, e noncerto alla commissione del reato.Dunque, applicando la norma allesentenze emesse dopo il 5 gennaio2013 non si incorre in alcuna forma diretroattività.Oliviero MazzaOrdinario di Procedura penaleUniversità di Milano-BicoccaIl 28 settembre il concerto di ChaillyNelle pagine «Eventi» dedicateall'orchestra Verdi uscite ieri è statoerroneamente scritto che l'Ottava diMahler diretta da Riccardo Chailly avràluogo il 28 settembre anziché il 23novembre. Ci scusiamo con l'orchestrae con i lettori.FONDATO NEL 1876DIRETTORE RESPONSABILEFerruccio de BortoliCONDIRETTORELuciano FontanaVICEDIRETTORIAntonio MacalusoDaniele MancaGiangiacomo SchiaviBarbara StefanelliCONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEPRESIDENTE Angelo ProvasoliVICE PRESIDENTE Roland BergerAMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott JovaneCONSIGLIERIFulvio Conti, Luca Garavoglia,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni,Carlo PesentiDIRETTORE GENERALE DIVISIONE QUOTIDIANIAlessandro Bompieri4© 20 3 RCS MEDIAGROUP S P.A. DIV S ONE QUOT DIANISede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - MilanoRegistrazione Tribunale di Milano n. 139 del 30 giugno 1948Responsabile del trattamen o dei dati (D. Lgs. 196/2003): Ferruccio de Bortoliprivacy.corsera@rcs.it - fax 02-6205.8011© COPYR GHT RCS MEDIAGROUP S P.A. DIV SIONE QUOT DIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di ques o quotidiano può essereriprodot a con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazionesarà persegui a a norma di legge.DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 -Tel. 02-62821DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A.Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582 1 - Fax 02-2582.5306PUBBLICITÀRCS MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblici àVia Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 - www.rcspubblici a.itEDIZIONI TELETRASMESSE: Tipografia Divisione Quotidiani RCS MediaGroup S.p.A.20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-95.74.35.85 S RCS ProduzioniS.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 S Seregni Padova s.r.l.35100 Padova - Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 S Tipografia SEDIT Servizi EditorialiS.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 S SocietàTipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59 13.03 S L’UnioneSarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60 131 SBEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium S Speedimpex USA, Inc.38-38 9th Street Long Island Ci y - NY 11101 - USA S CTC Coslada Avenida de Alemania, 12- 28820 Coslada (Madrid) - Spagna S La Nación Bouchard 557 - 1106 Buenos Aires - ArgentinaS Taiga Gráfica e Editora Ltda Av. Dr. Alberto Jackson Bying on N˚1808 - Osasco -São Paulo - Brasile S Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, TarxienRoad – Luqa LQA 1814 - Mal a S Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni KranidiotiAvenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus S FPS Fernost Presse Service Co. Ltd 44/10Soi Sukhumvit, 62 Sukhumvit Road, Bang Chark, Phrakhanong - Bangkok 10260 - ThailandiaS Iris Printing S.A. - 20˚km. Lavriou Av. - Koropi/Atene - GreciaPREZZI: * Non acquis abili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette e 1,80 (Corriere e1,30 + Sette e 0,50); il sabato Corriere della Se a + IoDonna e 1,80 (Corriere e 1,30 + IoDonnae 0,50).AComo e prov., non acquis abili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como e 1,10 + e0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como e 1,10 + e 0,50 + e 0,20; sab. Corsera + IoDonna + Cor.Como e 1,10 + e 0,50 + e 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquis abili separati:lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. e 0,87 + e 0,43; m/m/g/d Corsera + CorMez.e 0,87 + e 0,43; ven. Corsera + Sette + CorMez. e 0,87 + e 0,50 + e 0,43; sab. Corsera +IoDonna + CorMez. e 0,87 + e 0,50 + e 0,43. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/dCorsera + CorVen. e 0,90 + e 0,40; ven. Corsera + Set e + CorVen. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40;sab. Corsera + IoDonna + CorVen. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40. In Trentino Alto Adige, nonacquis abili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,90 + e 0,40; ven. Corsera+ Sette + CorTrent. o CorAl oAd. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40; sab. Corsera + IoDonna + Cor-Trent. o CorAltoAd. e 0,90 + e 0,50 + e 0,40. A Bologna e prov. non acquistabili separati:m/m/g/d Corsera + CorBo e 0,63 + e 0,67; ven. Corsera + Sette + CorBo e 0,63 + e 0,50 + e0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorBo e 0,63 + e 0,50 + e 0,67. AFirenze e prov. nonacquis abili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi e 0,63 + e 0,67; ven. Corsera + Sette +CorFi e 0,63 + e 0,50 + e 0,67; sab. Corsera + Io Donna + CorFi e 0,63 + e 0,50 + e 0,67.ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7336 del 14-12-2011La tiratura di venerdì 6 settembre è stata di 521.554 copiePREZZI DI VENDITA ALL'ESTERO: Albania e 2,00; Argentina $9,00(recargo envio al interior $ 1,00); Austria e 2,00; Belgio e 2,00; Brasile R$ 7,00; Canada CAD3,50;CHFr. 3,00;CHTic.Fr. 3,00;Ciproe 2,00; Croazia Hrk 15;CZCzk. 64; Egitto e 2,00; Francia e 2,00; Germania e 2,00; Grecia e 2,00; Irlanda e 2,00; Lux e2,00; Malta e 2,00; Monaco P. e 2,00; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00;SKSlov.e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Hong KongHK$ 45; Thailandia THB 190; UKLg. 1,80; Ungheria Huf. 600; U.S.A. USD 4,00. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l'estero tel.0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815; per il Brasile Numero Verde 0800-558503 solo per San Paolo e00xx11-36410991 per tutte le altre località). ARRETRATI: Tel. 02-99.04.99.70. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni).* Con "Sette" e 3,30; con "Style Magazine" e 3,80; con "Corriere Enigmistica" e 3,10; con "Patricia Highsmith" e 8,70; con "Carosello" e 11,79; con "Il grande alpinismo" e 12,79; con "Classici della letteratura Disney" e 8,70; con "L’Europeo" e 9,70; con "I classici della letteratura. Grandi autrici" e 9,70; con "Piano Classica" e 7,70; con "Twin stories" e 4,70; con "I Gialli del Corriere della Sera" e 8,70; con "Il Cosmo" e 12,70; con "LaStoria" e 9,70; con "Pooh. Una storia in musica" e 12,79; con "I grandi romanzi storici" e 9,70; con "Classici dell’Avventura" e 8,70; con "I Libri del Festival della Mente" e 7,70; con "Carlo Maria Martini: Il silenzio della parola + Un uomo di Dio" e 14,70; con "Cantautori. L’arte della canzone" e 11,70; con "Zucchero Collection" e 11,79; con "Le Beatitudini" e 7,70; con "Il commissario Montalbano" e 11,79; con "Il Mondo" e 4,80