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CorrieredellaSera Sabato 7 Settembre 2013Spettacoli 61LeiniziativedelCorriereIl commissario MontalbanoLa serie tvDaoggilacollezionecompletain26dvddituttigliepisodi(con4inediti)«Lacasa,ildialettoeCamilleriQuanteproveperZingaretti»Ilregista:all’iniziòsembròtuttocomplicato,poiilsuccessoROMA — Il primo problema fuquello di trovare la casa: il CommissarioMontalbano, che è solito farsi lasua nuotata mattutina e che, anche afine giornata, ama immergersi nel mareper pulirsi via dalla pelle tutte lebrutture e nefandezze umane che ilsuo lavoro gli propina quotidianamente,non poteva essere incastrato traquattro mura. «Cominciammo subito iprimi sopralluoghi per individuare ilposto giusto — racconta Alberto Sironi,il regista storico della fortunata serie,da oggi in edicola con il Corrieredella Sera (26 dvd, 9,99 €+ prezzo delquotidiano) —. Ma trovare una casasulla spiaggia in Sicilia non era facile,perché l’isola ha pochi arenili ed è quasitutta rocce. Capitammo allora a Marinadi Ragusa e fu lì che vedemmoquella costruzione proprio affacciatasul mare. Sferrammo l’attacco: la volevamoa tutti i costi». Non fu facile peròcontattare e poi convincere il proprietario:«È il famoso avvocato Di Quattro,nobile ragusano — continua Sironi —.Non ci conosceva, non sapeva né chiSulterrazzoLucaZingaretti,51anni,neipannidelcommissarioSalvoMontalbanoChièLeoriginiIlregistaAlbertoSironiènatoaBustoArsizio,inprovinciadiVarese,nel1940LacarrieraMuoveiprimipassialPiccolodiMilanopoi,negliAnni70,collaboraconlaRai,dovedirige,traglialtri,«Centodelitti»e«Eurocops».DallafinedegliAnni90dirigeoltreventiepisodidellaserietvdedicataal«CommissarioMontalbano»eravamo, né che cosa ci accingevamo afare. Certo, Andrea Camilleri era giàabbastanza famoso, ma si sa... i sicilianisulle prime sono sempre un po’ diffidentie sospettosi. Così, ci facemmoaiutare dalla nostra “guida apache”,l’attore Pasquale Spadola, ragusanoanche lui molto bene introdotto: inizianole manovre di avvicinamentocon il figlio dell’avvocato, quindi latrattativa». E la casa, dal 1999 a oggi,diventa un luogo cult: «Quel terrazzinosul mare che guarda all’orizzonte èun luogo dello spirito, un palcoscenicoteatrale — commenta il regista —, èla memoria storica di una Sicilia anticache non c’è più e dove Camilleri ha ambientatoi suoi racconti. E ormai lagente ci va in pellegrinaggio oppure,chi se lo può permettere, affitta la casaper periodi di vacanza: abbiamo contribuitoa intensificare il turismo inquella zona che è anche ricca di monumenti.Mi hanno raccontato che, addirittura,una signora pare abbia portatoil marito lì a villeggiare per sperimentarnela focosità erotica... come quelladi Montalbano».Eppure, all’inizio, non erano in moltia credere nel successo televisivo diquesto personaggio: «I primi episodiandarono in onda su Raidue, perché sipensava a un prodotto di nicchia, soprattuttoa causa della lingua: i dirigentiRai dell’epoca, infatti, pensavanoche il dialetto siciliano fosse ostico perla vasta platea, una vera e propria barrieraper il pubblico del nord. E pensare— aggiunge Sironi — che proprio alnord abbiamo il maggior numero dispettatori».Ma perché come regista della seriehanno scelto un milanese e per il ruolodel protagonista un attore romano? RideSironi: «È vero, io per la precisionesono di Busto Arsizio, quasi svizzero!Lo stesso Camilleri, in effetti, chieseperché avevano incaricato me: il motivoera dovuto al fatto che avevo giratomolti film polizieschi. E, per quanto riguardaLuca, che Camilleri conoscevadai tempi dell’Accademia SilvioD’Amico, dove era stato suo insegnante,commentò “Zingaretti è bravissi-mo, ma con quella palla di biliardo alposto della testa!”. Insomma, avevamoun po’ dirazzato. Tuttavia, per individuareil protagonista, avevamo fattodei provini: quello di Luca fu straordinario.Io lo conoscevo come attore teatralee per i ruoli da “cattivo” che avevainterpretato in film comeVitestrozzateo nella Piovra. Si presentò con unmonologo, se non ricordo male, trattodaLavocedelviolino, che durava quasi4 minuti. Restammo estasiati». E allafine lo scrittore fu soddisfatto: «Certo!Anche della scelta delle comparse!Fermo restando che, quando i primitempi Luca lo tormentava di telefonateper delucidazioni sul personaggio,una volta Camilleri sbottò e rispose:“Luca, non mi rompere i cabasisi!”».Tra le tante guest star della serie,anche Belén Rodriguez:«Era perfetta per il ruolodella sudamericana “mantide”,ma scatenò reazionipiccate da parte del pubblicofemminile: le nostrespettatrici erano gelose, temevanoche Montalbanocrollasse nelle sue braccia.Ci inondarono di email dovesi schieravano dalla partedi Livia, la fidanzata ufficiale.Poi si rassicurarono,perché il Commissario aveva retto alfascino della bellezza argentina. Ma èquesto ciò che succede, ormai da anni,con Montalbano — conclude Sironi—: è una fiaba, è una finzione, eppureè diventato familiare, uno di casa».Emilia Costantini©RIPRODUZIONERISERVATALe usciteEccoilcalendariodelle26usciteapartiredaoggiOggiIl sorriso di Angelica(inedito)Sabato 14 settembreIl gioco degli specchi(inedito)Sabato 21 settembreUna voce di notte(inedito)Sabato 28 settembreUna lama di luce(inedito)Sabato 5 ottobreL’età del dubbioSabato 12 ottobreLa caccia al tesoroSabato 19 ottobreLa danza del gabbianoSabato 26 ottobreIl campo del vasaioSabato 2 novembreIl gioco delle tre carteSabato 9 novembreLa pazienza del ragnoSabato 16 novembrePar condicioSabato 23 novembreIl giro di boaSabato 30 novembreGatto e cardellinoSabato 7 dicembreL’odore della notteSabato 14 dicembreGli arancini di MontalbanoSabato 21 dicembreIl senso del tattoSabato 28 dicembreTocco d’artistaSabato 4 gennaio 2014La gita a TindariIl personaggioCesareBocciinterpretaAugellospessoinliteconilsuocapoperfetto.«Lagentemichiedesesonocosì»Mimì,ilpoliziottosempredistrattodalledonneUn dato: l’episodio Le ali dellaSfinge martedì scorso è statoseguito da oltre 5 milioni dispettatori (24,1% di share). Numeriche pochi programmi nella tv digitalizzatadi oggi, con un’offerta decuplicata,riescono a fare. Eppure era già ilquinto passaggio televisivo. AggiungeMimì Augello, il vice di Montalbano(lo interpreta l’attore Cesare Bocci daCamerino, 56 anni, ma sono molti dipiù a chiamarlo Mimì): «Montalbanoè venduto in 62 Paesi. Qualche anno faun dirigente della tv svedese mi avevaraccontato che il turismo dalla Sveziaalla Sicilia era aumentato del 500% daquando andava in onda Montalbano.A Marina di Ragusa c’era un solo hotel,ora sono sette». Numeri che valgonopiù di qualunque spiegazione.Gli aneddoti possono essere infiniti.«Ero all’aeroporto: prima mi ferma uninglese per una foto. Mi giro e arrivauna ragazza, mi dice che è di Porto Rico,che Montalbano si vede anche lì».Mimì l’istintivo donnaiolo ma sposatoe Montalbano il razionale, eternamentefidanzato: amicissimi, maspesso infastiditi l’uno dall’altro. «Sì,fanno un po’ come Sandra e Raimondo— dice Bocci —.Sono due personaggicompletamente opposti. Mimìagisce di istinto, fa casini, è il “malato”di donne che a volte si perde proprioper questo, è molto onesto manon usa i metodi di Montalbano cheVoltoCesareBocciènatoaCamerinoil13settembre1957.Dopogliesordiin«Zanzibar»,ilsuccessodiMontalbanosono quelli alla Maigret. Montalbanorarissimamente ricorre alla tecnologia,lui porta avanti le indagini per investigazione,come il vecchio commissariodi una volta, che ha il rapportodiretto con la gente».Non solo successo nazionale, maanche globale, con un prodotto italianissimo.C’è un segreto? «Non sonosegreti, sono gli ingredienti che dovrebberoesserci sempre in tutti i lavoriche si fanno per la tv o per il cinema.Intanto una buona sceneggiatura dacui partire, è la tua base solida. Comeper la casa: se non ha le fondamentapuò anche essere messa bene sopra,ma dopo un po’ crolla». Avere Camillericome traccia aiuta: «Beh, certo.Non solo per il successo dei romanzi,anche se il rovescio della medaglia èche tutti ti aspettano con i fucili puntati:le trasposizioni molte volte deludono,per fortuna non in questo caso.Poi c’è l’abilità di un regista come AlbertoSironi che ha avuto grande libertànella scelta del cast, un cast chefunziona da tanti anni. Alla fine è laqualità quella che paga, come in tutti icampi». C’è una bella fetta di Italia chesi identifica con Montalbano: «Perchérappresenta un modello di rettitudinemorale, di principi, rappresentaun’Italia che agli italiani piace vedere».La cosa che le dicono più spessoquando la fermano per strada? «Sesono con la mia compagna, le chiedonocome fa a sopportarmi — ride Bocci—. E poi mi domandano quantoporto di me stesso in Mimì: il menopossibile perché se no sarei fuori dallaporta di casa in cinque minuti».Renato Franco©RIPRODUZIONERSERVATASabato 11 gennaioIl cane di terracottaSabato 18 gennaioLa forma dell’acquaSabato 25 gennaioLa voce del violinoSabato 1 febbraioIl ladro di merendineSabato 8 febbraioLa pista di sabbiaSabato 15 febbraioLe ali della sfingeSabato 22 febbraioLa luna di cartaSabato 1 marzoLa vampa d’agosto

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