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Rivista di Diritto ed Economia dello Sport - Rdes.it

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Il caso Salern<strong>it</strong>ana 57or<strong>di</strong>ne alla corretta qualificazione dei segni <strong>di</strong>stintivi 4 delle società <strong>di</strong> calcioe, in particolare, del <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> privativa sul marchio d’impresa e dei connessi<strong>di</strong>r<strong>it</strong>ti ancillari.La materia è stata oggetto <strong>di</strong> un rior<strong>di</strong>no normativo <strong>di</strong> notevoleimportanza con il d.lgs. 10 febbraio 2005, n. 30, meglio conosciuto comeCo<strong>di</strong>ce della Proprietà Industriale 5 il quale, abrogando l’insieme <strong>di</strong> norm<strong>ed</strong>ettate in materia, ha forn<strong>it</strong>o un punto certo <strong>di</strong> riferimento per chi si avvicinaalla <strong>di</strong>sciplina industrialistica.Le decisioni del Tribunale <strong>di</strong> Napoli si contrappongono in or<strong>di</strong>nealla qualificazione del marchio Salern<strong>it</strong>ana, riconosciuto, sia pur incidentertantum, come «forte» dal Magistrato <strong>di</strong> prime cure e come «debole» dalCollegio e, per esso, dal Giu<strong>di</strong>ce relatore. 6Ad avviso <strong>di</strong> chi scrive, la seconda pronuncia è da con<strong>di</strong>viderepienamente e non soltanto per la qualificazione del marchio così come operata,ma per la ricostruzione sistematica dell’argomento e per aver correttamenteevidenziato che, quantunque fosse stato riconducibile un <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to <strong>di</strong> privativaalla società reclamante, lo stesso andava affermato ricorrendo alrafforzamento del marchio per secondary meaning, 7 prospettiva quest’ultima,però, non addotta dalla reclamante.Com’è noto la <strong>di</strong>stinzione tra marchio forte e marchio debole non ènormativamente <strong>di</strong>sciplinata, ma trova c<strong>it</strong>ta<strong>di</strong>nanza nell’or<strong>di</strong>namentogiuri<strong>di</strong>co per elaborazione giurisprudenziale; in particolare, è stato osservatoche un marchio è da r<strong>it</strong>enersi «forte» allorché il suo potere in<strong>di</strong>vidualizzant<strong>ed</strong>eriva dalla creazione immaginifica del contenuto ideologico espressivo 8 ,mentre è da r<strong>it</strong>enersi «debole» quel marchio che cost<strong>it</strong>uisce la semplice____________________<strong>di</strong> S. SANDRI, S. RIZZO, I nuovi marchi. Forme, colori, odori, suoni <strong>ed</strong> altro, Ipsoa, Milano, 2002.4Sui segni <strong>di</strong>stintivi la letteratura è amplissima; a t<strong>it</strong>olo esemplificativo si v<strong>ed</strong>ano tra i contributipiù recenti A. VANZETTI, V. DI CATALDO, Manuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to industriale, Giuffrè, Milano, ult. <strong>ed</strong>.,passim; V. DI CATALDO, I segni <strong>di</strong>stintivi, Giuffè, Milano, 1993, passim; AUTERI, voce Segni <strong>di</strong>stintividell’impresa, in Enciclope<strong>di</strong>a giuri<strong>di</strong>ca Treccani, vol. XXVIII, Roma, 1992, passim; M. RICOLFI,I segni <strong>di</strong>stintivi dell’impresa. <strong>Dir<strong>it</strong>to</strong> interno e comun<strong>it</strong>ario, Giappichelli, Torino, 1999, passim.5Un primo commento <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale è rinvenibile in G. FLORIDIA, Il co<strong>di</strong>ce della proprietàindustriale: <strong>di</strong>sposizioni generali e principi fondamentali, in Il <strong>di</strong>r<strong>it</strong>to ind., 2005, I, 11-17.6In dottrina, con riferimento alla <strong>di</strong>stinzione tra marchio forte e marchio debole si v<strong>ed</strong>ano, pertutti T. ASCARELLI, Teoria della concorrenza e dei beni immateriali, Giuffrè, Milano, 1960, 443nonché N. ABRIANI, G. COTTINO, M. RICOLFI, <strong>Dir<strong>it</strong>to</strong> Industriale, in Trattato <strong>di</strong> <strong>Dir<strong>it</strong>to</strong> Commerciale,C<strong>ed</strong>am, Padova, 2001, 43. In giurisprudenza, Cass. 27 febbraio 2004, n. 3984; Cass. 18 febbraio2000, n. 1820 in Giur. It., 2001, 89; Cass. 25 settembre 1998, n. 9617, in Giur. It., 1999, 1228 ein Riv. Dir. ind., 1999, 227; Cass. 23 febbraio 1998, n. 1929, in Giur. It., 1999, 1237 e in Giust.Civ., 1998, I, 1915; Cass. 26 giugno 1996, n. 5924.7In argomento si v<strong>ed</strong>a il puntuale contributo <strong>di</strong> M. BIONDETTI, Il “secondary meaning”nella<strong>di</strong>sciplina <strong>it</strong>aliana dei marchi d’impresa, in Il <strong>di</strong>r. ind., 2001, I, 329-337.8Cass., 3 <strong>di</strong>cembre 1987, n. 8979, in Giur. It., 1988, I, 1, c. 1154.

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