FuoriAsse #21
Officina della cultura
Officina della cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La Copertina di<br />
FUOR ASSE<br />
Chi guarda chi?<br />
di Nicola Dal Falco<br />
Proprio là, dove si staglia l’incudine<br />
del cumulo-nembo, salito e ingigantito a<br />
un’altezza prossima ai diecimila metri,<br />
un occhio ci fissa senza particolare<br />
enfasi, più socchiuso che aperto nella<br />
terribile evanescenza di un temporale in<br />
arrivo; anche se è probabile che quell’ammasso<br />
di vapori non produca pioggia,<br />
ma sia lì solo per mostrare il suo<br />
occhio interiore.<br />
L’opera di Gaetano Bevilacqua che<br />
non apre, ma spalanca la copertina del<br />
nuovo numero di «<strong>FuoriAsse</strong>», serve a<br />
dirci qualcosa sul concetto di vedere.<br />
L’antropocentrismo rinascimentale ci<br />
ha definitivamente persuasi del dominio<br />
di un unico sguardo: il nostro. È vero,<br />
l’occhio ordina la realtà secondo gli<br />
input dei sensi e della ragione, condizionato<br />
anche da un apparato di paure,<br />
ricordi, fraintendimenti, presagi.<br />
Ma è anche vero che le cose sono<br />
destinate, per la maggioranza dei casi, a<br />
superarci nella durata dell’esistenza, e,<br />
più semplicemente, nella durata di uno<br />
sguardo, abituato a posarsi su innumerevoli<br />
scene, in ogni ora e minuto.<br />
Forse, l’opacità del vivere, la difficile<br />
messa a fuoco di azioni e situazioni,<br />
potrebbe dipendere dal fatto che non<br />
concediamo a ciò che abbiamo, fugacemente<br />
di fronte come nel caso di un<br />
cumulo-nembo, il diritto/libertà di uno<br />
sguardo.<br />
Luce del cielo<br />
E, invece, a mio parere, le cose, i fenomeni,<br />
addirittura il tempo, ci guardano.<br />
Da quella interazione, a volte panica,<br />
nasce o può nascere l’arte, intesa come<br />
sublimazione di quando accade da più<br />
punti di vista in un inclassificabile<br />
istante.<br />
Ma è anche giusto sottolineare che<br />
l’opera di Bevilacqua ha un ulteriore<br />
livello di lettura e di compenetrazione.<br />
È anche l’immagine, soffusa, ritornante,<br />
di un maestro.<br />
Luce del cielo n.4: Lo scuro per Gelsomino<br />
D'Ambrosio, acquerelli e acrilici,<br />
mm 253x154 (2006) è un omaggio a chi,<br />
a Salerno, ha svolto per anni un ruolo<br />
di guida nell’ambiente della grafica e<br />
dell’incisione.<br />
La Copertina di<br />
FUOR ASSE<br />
11