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FuoriAsse #21

Officina della cultura

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Sguardi<br />

a cura di Antonio Nazzaro<br />

Nerina Toci<br />

come fare della vitalità una ricerca appena trattenuta in un click<br />

©Nerina Toci<br />

Nerina Toci, giovane fotografa, appare<br />

all’appuntamento video con una massa<br />

di capelli che si muovono in continuazione<br />

ed incorniciano uno sguardo<br />

profondo, ma mai quieto. Le sue fotografie,<br />

così perfette nella loro tensione,<br />

sembrano lontane da questa ragazza<br />

non ancora trentenne, che sorride e<br />

parla senza mai fermarsi, nella continua<br />

ricerca di un posto dove stare, dove<br />

essere. Proprio in queste settimane è<br />

stato pubblicato L’immagine è l’unico ricordo<br />

che ho, il libro fotografico, il primo,<br />

di Nerina Toci, con la prefazione di Letizia<br />

Battaglia, una delle figure storiche<br />

della fotografia italiana e siciliana.<br />

«Cercavo un mezzo per esprimere le mie<br />

inquietudini e la mia visione della vita. Vita<br />

che cerco di capire e mostrare in un processo<br />

che non implica un passaggio definitivo dalla<br />

comprensione al mostrare, ma nell’atto<br />

del far vedere inizia un nuovo percorso di<br />

conoscenza».<br />

Spalanca occhi e sorriso e domanda:<br />

«Troppo seria?» e scoppia a ridere coprendosi<br />

con mano e capelli. Una fotografia<br />

sospesa e vitale tra ricerca di se e<br />

dell’altro e di una terra da potersi voltare<br />

e dire propria.<br />

Nerina, nonostante i capelli corvini e<br />

un accento siciliano che gli scappa tra le<br />

mani, non è figlia di questa terra. Lei è<br />

nata a Tirana. A nove anni viene portata<br />

via dal suo mondo, che sembrava cattivo.<br />

Era la metà degli anni ’90 quando<br />

l’Albania era immersa in una crisi economica,<br />

politica e sociale, che provocò<br />

un’imponente flusso migratorio verso<br />

l’Italia. Dichiara: «Non voglio parlare di<br />

quel momento» e mentre lo dice esce<br />

fuori dallo schermo.<br />

Eppure nelle sue foto questo concetto<br />

di perdita – come può aver perso la propria<br />

terra una bambina di nove anni –<br />

FUOR ASSE<br />

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Sguardi

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