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FuoriAsse #21

Officina della cultura

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argomenti, e nemmeno di arte. È ovvio:<br />

la poesia può usare miliardi di parole,<br />

e dispiegare infinti argomenti, e usare<br />

un’arte raffinatissima. Però, non ne ha<br />

bisogno. È il minimo dire che la poesia<br />

non coincide con le parole e gli argomenti<br />

che la compongono, e nemmeno<br />

con l’arte per mezzo della quale dispone<br />

le parole e gli argomenti che la compongono.<br />

In questo ricorda la vita, che non<br />

coincide mai con la somma delle parole<br />

che la compongono. Forse, però, la poesia<br />

ricorda la vita, perché la vita e la<br />

poesia, in effetti, coincidono.<br />

Ci sono epoche, particolarmente infelici,<br />

in cui è difficile afferrare la coincidenza<br />

fra vita e poesia. Sarà perché in<br />

epoche come queste si reputa invece<br />

credibile quella fra poesia e arte? Molto<br />

probabilmente la spiegazione è questa.<br />

De Sanctis nota qualcosa del genere lì<br />

dove, per dare conto di quel processo<br />

degenerativo per il quale la letteratura<br />

italiana, appena dopo gli esordi danteschi,<br />

è precipitata fatalmente in Petrarca,<br />

e, peggio ancora, nel petrarchismo,<br />

afferma che l’Italia ha avuto con Dante il<br />

suo poeta e con Petrarca il suo artista.<br />

Che cosa intendeva dire De Sanctis distinguendo<br />

in maniera così felicemente<br />

schematica fra poesia e arte? Quello che<br />

intendeva dire anche Ungaretti nelle sue<br />

lezioni su Leopardi: ovvero che il poeta<br />

cerca di raggiungere la cosa (o la Cosa,<br />

direbbe qualcuno; o un cervo, direbbe il<br />

mio Ernst), mentre l’artista cerca di<br />

sostituire la cosa con le parole.<br />

Tiriamolo fuori dai denti: c’è un infinito<br />

attuale che la poesia tende a raggiungere,<br />

o che tenta di raggiungere, e che fa il<br />

suono di un abbacinante silenzio. Un<br />

poeta può essere ridondante e sensuale<br />

come un ragazzo verde pisello alle prime<br />

prese con l’amore, oppure più avaro di<br />

parole e sibillino di uno che non ha la<br />

minima idea di quello che sta dicendo,<br />

ma, in entrambi i casi, il risultato della<br />

sua poesia, se è poesia, è questa tensione,<br />

o questo tentativo di dire quello che<br />

tanto non si può dire.<br />

Non si può dire perché non puoi fare a<br />

meno di vederlo, sentirlo, provarlo, in<br />

una parola di viverlo? In effetti, i greci,<br />

per istruirsi alla vita, si recavano ogni<br />

anno a Eleusi, dove, con quella giusta<br />

mescolanza di patema tragico e oscena<br />

comicità, i sacerdoti mostravano chiaramente<br />

a tutti quanti qualcosa che, però,<br />

non poteva mai essere pronunciato e<br />

che doveva essere reputato indicibile.<br />

I greci, con ogni evidenza, alla teologia<br />

e alla morale preferivano la poesia. Del<br />

resto, poesia è parola loro. Una parola<br />

che ha un significato specifico, niente<br />

affatto elusivo. La parola poesia significa:<br />

produzione. Produzione di cosa? Di<br />

realtà. La poesia produce la realtà. La<br />

poesia, per mezzo di parole o immagini o<br />

suoni o numeri o gesti o di qualsiasi<br />

altra cosa, produce la realtà. La evoca.<br />

Gli dà forma effettiva. La rivela quale<br />

effettivamente è. La poesia tende alla<br />

rivelazione della vita. Tenta la coincidenza<br />

con essa quale effettivamente è.<br />

Chiaro, quindi, che con quel tipo di<br />

produzione che chiamiamo poesia, e che<br />

coincide con la vita quale effettivamente<br />

è, siamo agli antipodi di quel tipo di<br />

produzione che cerca, per mezzo dell’efficienza,<br />

con grandi dispiegamenti artistici<br />

e tecnologici, certamente non di<br />

rivelare la vita, ma piuttosto di sopraffarla.<br />

Parlo di quel tipo di produzione<br />

che non si interessa, anzi nega vigorosamente,<br />

il disvelamento della vita;<br />

che non si interessa alla realtà, ma soltanto<br />

al suo meticoloso inscatolamento.<br />

Massima utilizzazione al minimo costo.<br />

FUOR ASSE<br />

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