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FuoriAsse #21

Officina della cultura

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collezionano monete o francobolli. Nulla<br />

deve essere dimenticato. Se ne esce con<br />

una piacevole tristezza, mentre gli occhi<br />

di quelle donne continuano a frugare<br />

dentro. E il pensiero torna lì, a quella<br />

tazza di tè sorseggiata e a quel tavolo di<br />

ristorante dove una donna sola si perde<br />

guardando l’orizzonte. In assoluto sono<br />

le fotografie che mi hanno colpito di più.<br />

Quasi mi sento in imbarazzo per avere<br />

frugato in mezzo a quei pezzi di vita. Ma,<br />

in fondo, sono loro che mi si sono offerti,<br />

e io non ho fatto altro che coglierli e<br />

tenerli un po’ con me. Concordo con<br />

Lartigue: fotografare è preservare, fare<br />

in modo che nulla vada più via. Perché,<br />

nell’istante stesso in cui scattiamo, l’attimo<br />

è già volato via e non ci sarà un<br />

secondo momento. Credo sia per questo<br />

che l’artista donò la sua intera opera<br />

fotografica allo Stato francese: perché<br />

nulla andasse perso e tutto fosse tramandato.<br />

Esattamente come fecero i<br />

fratelli Bagatti Valsecchi con la loro<br />

Bibi au Restaurant d'Eden Roc Cap d'Antibes, 1920<br />

©Jacques Henri Lartigue<br />

dimora. Sono felice di avere conosciuto<br />

Lartigue, uomo schivo che annotava e<br />

disegnava su un taccuino tutte le scene<br />

che fotografava. Lartigue oggi mi ha<br />

raccontato Lartigue. Perché, attraverso<br />

quelle immagini, ha raccontato un tempo<br />

passato, ma anche e soprattutto se<br />

stesso.<br />

Renée Perle - Villar de Lans 1930 ©Jacques Henri Lartigue<br />

FUOR ASSE<br />

113<br />

Istantanee

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