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parla ad alta voce a se stesso. Siamo<br />
ancora nelle contraddizioni di Parise,<br />
nel paradosso. Il dialogo è incerto, quasi<br />
balbettante. Parise ci mostra tutta la<br />
banalità della prima volta che si parla a<br />
qualcuno a cui sappiamo di piacere e<br />
che ci piace, tra imbarazzo e timidezza,<br />
con frasi che dicono tutto e niente. Proviamo<br />
a pensare ai nostri incontri, alla<br />
prima volta che abbiamo parlato a una<br />
ragazza o a un ragazzo che ci piaceva, il<br />
dialogo spesso è banale, è fatto di parole<br />
incerte, spesso sbagliate. Parise c’insegna<br />
a scrivere dialoghi. Andiamo avanti.<br />
L’uomo sapeva che non era strano ma, per<br />
rispetto e delicatezza, non lo disse. Volse gli<br />
occhi verso il marito, che aveva visto così poco.<br />
Stava immerso in una poltrona e avvolto con<br />
atteggiamento autoritario e ottocentesco nel<br />
suo collo che respirava. Anche quello che diceva<br />
era autoritario ma le caviglie deboli toglievano<br />
ogni autorità al modo di dire le cose (e<br />
anche alle cose) e queste parevano uscire dal<br />
largo taglio della bocca con soffi lievi e regolari<br />
che si perdevano nella stanza. Egli lo capì e fece<br />
pressione dentro se stesso e nella poltrona,<br />
evitò di parlare e cominciò in quel modo e da<br />
quel momento a gonfiare dentro di sé pazienza<br />
e astuzia.<br />
L’uomo osservò che la donna fumava e beveva<br />
molto. La sua voce, lentissima e infantile, che<br />
esprimeva concetti elementari, era un po’ rauca,<br />
di tanto in tanto tossiva. Eppure la sua<br />
bellezza era limpida e intoccata come non<br />
avesse avuto marito, figli e famiglia e non<br />
avesse mai fumato né bevuto.<br />
Anche queste sottolineature di Parise<br />
sono notevoli per capire il suo stile.<br />
Ancora una volta osserva attentamente<br />
prima il marito e poi la moglie come se<br />
entrambi non li avesse mai visti, cosa<br />
non vera peraltro. Chissà perché dopo<br />
aver visto la debolezza del marito l’uomo<br />
gonfia dentro di sé “pazienza e astuzia”.<br />
Cosa nasconde questo pensiero? Forse<br />
l’idea che un giorno quella donna<br />
sarà sua perché il marito è un debole?<br />
O perché è consapevole che si sono<br />
riconosciuti? Parise non lo chiarisce,<br />
lascia tutto in sospeso. La scrittura<br />
©Ankica Vuletin<br />
FUOR ASSE<br />
16 Giorgio Manganelli