Tecnologie Alimentari 5 Giugno e Luglio 2018
Tecnologie Alimentari da oltre 20 anni è una testata di riferimento per manager, tecnologi dell’industria alimentare ed imprenditori che operano nel settore.
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laboratorio<br />
Gli utenti dei<br />
sistemi di<br />
diagnostica<br />
sono le piccole<br />
e grandi industrie<br />
alimentari, come<br />
pure laboratori<br />
privati e pubblici<br />
di analisi e i centri<br />
di Ricerca<br />
a supporto<br />
di allevatori,<br />
coltivatori e<br />
aziende industriali<br />
agro-alimentari<br />
• gascromatografia (GC: Gas Chromatography):<br />
la fase mobile è costituita<br />
da gas inerte (quale elio o idrogeno),<br />
che fanno flussare le molecole lungo<br />
la fase stazionaria (colonna cromatografica).<br />
La gascromatografia viene<br />
generalmente utilizzata per identificare<br />
sostanze organiche volatili (o<br />
semi-volatili), e sostanze non polari<br />
(o semipolari);<br />
• cromatografia liquida ad alta pressione<br />
(nota con la sigla HPLC,<br />
acronimo di High Pressure Liquid<br />
Chromatography): è un tipo di cromatografia<br />
liquida che rappresenta<br />
l’evoluzione strumentale della cromatografia<br />
in fase liquida su colonna<br />
classica. In questo caso la fase<br />
mobile è costituita da solventi liquidi<br />
e viene utilizzata preferenzialmente<br />
per l’identificazione di molecole polari<br />
sensibili alla temperatura e non<br />
volatili. Un esempio di utilizzo della<br />
cromatografia liquida in prodotti<br />
alimentari è per la ricerca di istamina,<br />
un composto azotato che può<br />
essere presente in alcuni alimenti<br />
in dipendenza della ricchezza di<br />
amminoacidi liberi e dell’eventuale<br />
presenza di microorganismi,<br />
che possono provocare problemi<br />
di intossicazione alimentare, con<br />
conseguente vomito, diarrea, nausea,<br />
prurito, orticaria ecc. Un tipico<br />
esempio di alimento ricco in istamina<br />
è il pesce mal conservato (aringa,<br />
tonno, sgombro, sardina, acciuga,<br />
alaccia, ecc). Altri cibi che possono<br />
contenere quantità anche considerevoli<br />
di istamina sono i formaggi,<br />
gli spinaci, i pomodori in scatola, i<br />
cibi fermentati, il vino e la birra.<br />
Metodi ottici e spettroscopici: vengono<br />
utilizzati per investigare la composizione<br />
chimico-fisica dei prodotti che si<br />
vogliono controllare e le relative variazioni,<br />
dovute a differenti stati biologici<br />
e metabolici. In conseguenza di uno<br />
stress ossidativo del prodotto si rileva,<br />
ad esempio, l’alterazione dei pigmenti<br />
foto-sintetici, che non risulta uniforme<br />
su tutta la superficie, data la presenza<br />
contemporanea sia delle cellule direttamente<br />
colpite, sia di quelle non direttamente<br />
coinvolte dal processo di<br />
degradazione. L’applicazione di questa<br />
tecnica è molto utile per esempio in<br />
campo ortofrutticolo, dove è di fondamentale<br />
importanza, sia in fase di<br />
raccolta sia in fase di post raccolta, una<br />
precoce analisi di eventuali fenomeni<br />
di stress dei frutti causati da molteplici<br />
fattori sia di tipo biotico (attacco da virus<br />
o batteri), sia di tipo a-biotico (per<br />
esempio variazioni di temperatura,<br />
mancanza di acqua, stress meccanici<br />
ecc). Molto importante è anche il controllo<br />
in fase di post-raccolta, in particolare<br />
per eventuali danni arrecati alla<br />
frutta in fase di trasporto.<br />
Oltre alle tradizionali tecniche di spettroscopia<br />
(spettroscopia infrarossa in<br />
trasformata di Fourier, spettroscopie<br />
di trasmittanza e riflettenza nel visibile<br />
e vicino infrarosso, spettroscopia<br />
di fotoluminescenza ecc.), ha attirato<br />
l’attenzione dei ricercatori anche la<br />
spettroscopia Raman e la spettroscopia<br />
TRRS (acronimo di time-resolved<br />
reflectivity spetroscopy) con laser ad<br />
impulsi ultracorti.<br />
La spettroscopia Raman, basata sul<br />
fenomeno della diffusione di una<br />
radiazione elettromagnetica monocromatica<br />
da parte del campione<br />
utilizzato, è in grado di fornire informazioni<br />
sulle caratteristiche strutturali<br />
e sulla composizione chimica dei vari<br />
pigmenti (quali flavonoidi, clorofilla, carotenoidi<br />
ecc) presenti sulla superficie<br />
dei frutti. Per esempio il betacarotene<br />
può essere utile come bio-maker sui<br />
mandarini colpiti da attacco fungino.<br />
Essendo una tecnica non distruttiva e<br />
non invasiva è molto apprezzata per<br />
il controllo della sicurezza dei prodotti<br />
ortofrutticoli.<br />
Per ovviare al fatto che non tutti i<br />
legami chimici sono sensibili all’infrarosso<br />
e perciò molte molecole<br />
non possono essere individuate risultando<br />
praticamente invisibili, la<br />
spettroscopia Raman è stata progressivamente<br />
affinata, con introduzione<br />
sul mercato di moderni spettrometri<br />
in grado di riconoscere con maggior<br />
efficacia inquinanti e contaminanti.<br />
L’accoppiamento con microscopio<br />
ottico esalta notevolmente le potenzialità<br />
delle spettroscopia Raman.<br />
La spettroscopia di riflettanza risolta<br />
nel tempo (TRS) è anch’essa un metodo<br />
non distruttivo, utilizzato per<br />
valutare lo stato di maturazione alla<br />
raccolta di frutti di nettarine e per<br />
prevedere la loro durata. Tale tecnica<br />
fa uso di sorgenti laser ad impulsi ultracorti<br />
e di sistemi optoelettronici di<br />
acquisizione di segnali ottici veloci e<br />
molto deboli.<br />
Tecniche immunochimiche: l’immunochimica<br />
è una tecnica basata<br />
sull’interazione antigene - anticorpo,<br />
e già da tempo si è affermata come<br />
metodo di analisi degli alimenti per<br />
la determinazione di contaminanti<br />
sia di piccole dimensioni (quali micotossine,<br />
pesticidi, anabolizzanti), sia di<br />
peso molecolare elevato (quali ormoni<br />
peptidici, proteine allergeniche, tossine<br />
batteriche ecc) eventualmente<br />
presenti anche in piccole quantità<br />
negli alimenti. Tra i metodi immunochimici<br />
utilizzati nei test di diagnostica<br />
alimentare figurano:<br />
• metodo ELISA (Enzime Linked<br />
Immuno-Sorbant Assay), che permette<br />
di identificare la presenza di<br />
micotossine, antibiotici, allergeni e<br />
residui vari in alimenti quali latte,<br />
cereali, miele, carne;<br />
• test di immuno-diffusione: è una tecnica<br />
di precipitazione in cui un antigene<br />
e un anticorpo diffondono in<br />
un mezzo (gel), producendo linee di<br />
precipitine (anticorpi che, legandosi<br />
al relativo antigene, danno luogo alla<br />
TECNOLOGIE ALIMENTARI N.5 <strong>2018</strong><br />
www.interprogettied.com<br />
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