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AMBIENTE PRIMO PIANO<br />
La lattoferrina contribuisce alla difesa<br />
dell’ospite da infezioni batteriche e<br />
virali, ha attività immunomodulatoria,<br />
antinfiammatoria e antiossidante<br />
<strong>Il</strong> 12 aprile 2020 il dottor Gabriel Serrano,<br />
uno <strong>dei</strong> più noti dermatologi<br />
spagnoli, nonché presidente di una<br />
piccola azienda nutraceutica valenziana<br />
annuncia alla ABC di aver dimostrato<br />
l’utilità preventiva e curativa della lattoferrina<br />
(o lattotransferrina) contro l’infezione<br />
da SARS-CoV-2 e quindi contro Covid-19<br />
(1). L’agenzia del farmaco spagnola evidenzia<br />
la necessità di un protocollo di<br />
studio in seguito alla<br />
sperimentazione di<br />
Serrano che ha visto<br />
coinvolti 75 pazienti<br />
affetti da Covid-19<br />
con sintomi clinici<br />
da moderati a gravi.<br />
La lattoferrina ha<br />
già il riconoscimento<br />
dell’EMA (l’Agenzia Europea del Farmaco)<br />
(2) e dell’Istituto Superiore di Sanità<br />
(3): “… La lattoferrina oltre a contribuire<br />
direttamente alla difesa dell’ospite dalle<br />
infezioni batteriche e virali (4-8), è dotata<br />
di attività immunomodulatoria (9), antinfiammatoria<br />
(10) e antiossidante, regola<br />
l’assorbimento del ferro e la crescita cellulare<br />
(11) e possiede diverse attività enzimatiche<br />
(12).<br />
L’attività antivirale<br />
della lattoferrina<br />
è stata descritta per<br />
la prima volta nel<br />
1994 e da allora sono<br />
stati condotti numerosi<br />
studi che hanno<br />
dimostrato che lattoferrina<br />
è capace di<br />
prevenire l’infezione da parte di diversi<br />
virus: virus rivestiti, quali il citomegalovirus<br />
umano, i virus dell’herpes simplex di<br />
tipo 1 e 2, il virus dell’immunodeficienza<br />
acquisita umana (HIV), il virus dell’epatite<br />
B umana (HBV), il virus dell’epatite<br />
C umana (HCV), il virus respiratorio<br />
Le sue proprietà antivirali<br />
sono state descritte per<br />
la prima volta nel 1994. Da<br />
allora è oggetti di molti studi<br />
È in grado di sottrarre<br />
il ferro al metabolismo<br />
<strong>dei</strong> microrganismi patogeni,<br />
causandone la morte<br />
sinciziale e l’hantavirus, ma anche nei<br />
confronti di virus nudi, quali il rotavirus<br />
SA11, il poliovirus di tipo 1, l’adenovirus<br />
di tipo 2, l’enterovirus 71, il papillomavirus,<br />
il polyomavirus e l’echovirus di tipo<br />
6. La lattoferrina inibisce generalmente le<br />
fasi precoci dell’infezione virale e possono<br />
avere effetto sinergico in associazione<br />
con farmaci convenzionali. Inoltre, in alcuni<br />
casi, l’attività antivirale è stata osservata<br />
non solo nella<br />
molecola intatta, ma<br />
anche nei suoi digesti<br />
enzimatici. I principali<br />
meccanismi<br />
dell’attività antivirale<br />
della proteina sono<br />
generalmente indipendenti<br />
dal grado<br />
di saturazione in ferro della proteina…<br />
Azione antivirale diretta della lattoferrina:<br />
si lega a specifiche proteine strutturali e<br />
non strutturali virali impedendone il funzionamento<br />
o inibendone l’interazione con<br />
le cellule suscettibili. Si lega a recettori o<br />
a co-recettori per i virus presenti sulla superficie<br />
della cellula inibendone il legame.<br />
Azione antivirale indiretta: inibisce la<br />
morte cellulare indotta<br />
dall’infezione<br />
da parte di virus citopatici,<br />
è infatti in grado<br />
di aumentare la<br />
risposta immunitaria<br />
sistemica contro l’infezione<br />
virale...”(3).<br />
A maggio 2020 viene<br />
in realtà inserita tra le<br />
“bufale#3” sul sito dell’Istituto di Ricerche<br />
Farmacologiche Mario Negri – IRCCS,<br />
“mancando prove sull’efficacia” in merito<br />
alla azione antivirale contro il coronavirus<br />
(13). In realtà già nel 2005 era stata dimostrata<br />
una up-regulation di quasi il 150%<br />
dell’attività del gene della lattoferrina<br />
(LTF) in pazienti con distress respiratorio<br />
(SARS) (14) ed era stato dimostrato inoltre<br />
che la lattoferrina co-localizza coi proteoglicani<br />
eparan solfato ampiamente distribuiti<br />
sulla membrana cellulare (HSPG)<br />
(15). Le proprietà della lattoferrina, tra cui<br />
quelle modulatorie del sistema immunitario<br />
ed antivirali, sono state oggetto di molte<br />
revisioni confirmatorie (16-17).<br />
Durante il picco dello stato pandemico<br />
viene osservato che i bambini risultavano<br />
paucisintomatici, pochi sintomi, e<br />
in alcuni casi immuni a SARS-CoV-2; la<br />
protezione dalla esposizione a possibili infezioni<br />
virali o batteriche durante i primi<br />
periodi di vita è correlata alla maggiore<br />
concentrazione di lattoferrina. E così ad<br />
aprile del 2020 la Prof.ssa Elena Campione<br />
ed il Prof Luca Bianchi dell’UOSD di<br />
Dermatologia del Policlinico Tor Vergata<br />
costruiscono insieme ad un Team multidisciplinare<br />
di Colleghi delle Università di<br />
Tor Vergata e della Sapienza un protocollo<br />
d’uso di lattoferrina in liposomi come possibile<br />
terapia per trattare i pazienti affetti<br />
da COVID-19 (18).<br />
La lattoferrina è una glicoproteina che<br />
trasporta il ferro nel sangue, con capacità<br />
superiori alla transferrina. Fu isolata nel<br />
latte vaccino da Sorensen e Sorensen, ed<br />
oggi trova impiego come integratore nutraceutico<br />
anche per le sue proprietà antiossidanti<br />
ed immunomodulatrici. È presente<br />
non soltanto nel latte materno, ma anche<br />
in varie secrezioni mucose, come saliva e<br />
lacrime, e nei granulociti neutrofili, coinvolti<br />
nella modulazione della risposta immunitaria<br />
dell’organismo. La lattoferrina è<br />
in grado di sottrarre il ferro al metabolismo<br />
di microrganismi patogeni, causandone la<br />
morte nell’ospite e grazie a questo meccanismo<br />
d’azione, si comporta come efficace<br />
anti-microbico ed anti-fungino. La sua<br />
azione battericida è particolarmente efficace<br />
contro i batteri Gram negativi presenti<br />
su lesioni superficiali di membrana ed ha<br />
una potente attività batteriostatica contro<br />
Escherichia coli, l’impiego di lattoferrina<br />
è particolarmente efficace per proteggere<br />
le mucose intestinali promuovendo nel<br />
microbiota la crescita di Bifidibacterium e<br />
Lactobacillus, il cui metabolismo è strettamente<br />
correlato alla biodisponibilità del<br />
ferro. Come anticipato l’azione antivirale<br />
*<br />
BSc PhD, Biologo, progetto<br />
Genobioma, Ragusa.<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Luglio/agosto 2020<br />
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