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EDITORIALE<br />
Signori, si cambia<br />
di Vincenzo D’Anna<br />
Presidente dell’Ordine Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong><br />
Non capita molto spesso d’incontrare<br />
ministri con la frequenza<br />
di una decina di giorni<br />
e poter affrontare con calma<br />
e ponderazione una serie di questioni<br />
che giacciono da decenni nell’elenco<br />
delle buone intenzioni. Incontrarli<br />
per chiedere loro di modificare, integrare,<br />
cancellare articoli di legge<br />
e norme legislative che sono di ostacolo<br />
allo sviluppo della categoria <strong>dei</strong><br />
<strong>Biologi</strong>.<br />
Andare, quindi al cuore<br />
del problema per dare<br />
più spazio e agibilità a<br />
decine di migliaia di colleghi<br />
che a vario titolo<br />
esercitano la professione.<br />
Uno <strong>dei</strong> più grandi filosofi,<br />
dienuto in seguito legislatore<br />
e uomo di Stato,<br />
Charles-Louis de Secondat,<br />
barone de La Brède<br />
e di Montesquieu, detto<br />
L’attuale dirigenza<br />
dell’Onb ha rotto le<br />
vecchie incrostazioni<br />
e l’immobilismo,<br />
mettendo a nudo le<br />
carenze organizzative e<br />
proponendo nuovi servizi<br />
semplicemente Montesquieu,<br />
ebbe a scrive nel<br />
trattato “L’esprit des lois” (lo spirito<br />
delle leggi) che la libertà d il progresso<br />
civile si manifestano in quello<br />
Stato nel quale esiste la separazione<br />
<strong>dei</strong> poteri. <strong>Il</strong> potere esecutivo al<br />
Governo (al Re in quei tempi), quello<br />
legislativo al Parlamento e quello<br />
giudiziario a coloro che vigilano e<br />
controllano l’osservanza della legge,<br />
ovvero i magistrati. Afferma altresì<br />
che per rompere lo Stato assolutistico,<br />
quello nel quale non esiste vera<br />
libertà, non c’è separazione <strong>dei</strong> poteri<br />
sotto l’impero delle leggi, bisogna<br />
rompere le incrostazioni e le convenienze<br />
che si mettono in discussione<br />
nel corso della rivoluzione liberale<br />
dello Stato.<br />
In sintesi, per fare la frittata occorre<br />
rompere le uova. La mission<br />
della prima parte del mandato del<br />
Consiglio dell’Ordine Nazionale <strong>dei</strong><br />
<strong>Biologi</strong> in carica è stata<br />
appunto quella di<br />
rompere incrostazioni<br />
e immobilismo, mettere<br />
a nudo le carenze organizzative<br />
e i servizi e<br />
proporne di nuovi e più<br />
efficienti, di attivare la<br />
comunicazione con gli<br />
iscritti per accorciare<br />
le distanze con la classe<br />
dirigente, di risolvere<br />
i problemi di una<br />
categoria professionale<br />
costruita intorno alla<br />
più giovane e prolifica delle scienze,<br />
la <strong>Biologi</strong>a, ma che ha necessità<br />
di modificare gli assetti professionali<br />
e di ampliare gli orizzonti lavorativi<br />
nei molteplici e sempre più numerosi<br />
campi di intervento.<br />
Disciplinare l’esistente e ampliare<br />
alle sempre maggiori competenze riconosciute<br />
ai <strong>Biologi</strong> dalla legislazione<br />
entro la quale ciascuna categoria<br />
si deve muovere. Arriviamo quindi al<br />
<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Luglio/agosto 2020<br />
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