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Il Giornale dei Biologi - N. 7

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AMBIENTE<br />

Foresta nella Finlandia rurale.<br />

© Ekaterina Kondratova/www.shutterstock.com<br />

quantità di legno e di alberi che crescono<br />

ogni anno. <strong>Il</strong> lavoro su Nature potrebbe<br />

mettere in discussione questo dato, almeno<br />

per alcuni Paesi».<br />

Sempre Vacchiano spiega che «le immagini<br />

satellitari non sono semplici da<br />

interrogare e possono nascondere alcune<br />

insidie. Lo studio sta venendo rianalizzato<br />

da esperti indipendenti per verificare<br />

che i dati satellitari<br />

siano stati usati bene<br />

(tenendo conto ad<br />

esempio dell’aumento<br />

della accuratezza<br />

<strong>dei</strong> sensori satellitari<br />

nel tempo) e che<br />

gli eventi naturali<br />

© Filip Fuxa/www.shutterstock.com<br />

(incendi, schianti<br />

da vento, danni da<br />

insetti) siano stati correttamente esclusi<br />

e non classificati come tagli intenzionali.<br />

Nell’attesa delle dovute verifiche, l’articolo<br />

ha suscitato una intensa discussione,<br />

che non potrà che migliorare la capacità<br />

Le perdite sono consistenti<br />

soprattutto in Svezia (29%),<br />

Finlandia (22%) e, più in<br />

generale, nel nord Europa<br />

<strong>dei</strong> Paesi europei di monitorare le attività<br />

umane nelle proprie foreste e assicurarsi<br />

della loro sostenibilità climatica e ambientale,<br />

riempiendo alcuni “buchi” informativi<br />

che ancora oggi rendono difficile, anche<br />

nella moderna Europa, esercitare un<br />

monitoraggio accurato».<br />

Se fosse confermato l’aumento della<br />

perdita di biomassa potrebbe nascere un<br />

problema di cui l’Europa del New Green<br />

Deal, piano miliardario per contrastare la<br />

crisi climatica in corso e che punta ad abbattere<br />

del 40% le emissioni climalteranti<br />

entro il 2030, dovrà tenere conto.<br />

Finora infatti le foreste europee hanno<br />

contributo per il 10% a compensare le<br />

emissioni assorbendo CO2: con i nuovi<br />

tagli questo contributo rischia di diminuire<br />

prima di poter tornare a crescere quando<br />

i nuovi alberi diventeranno adulti. Da<br />

diversi studi è noto infatti che piantare<br />

nuovi alberi, seppur<br />

fondamentale, non è<br />

lo stesso in termini<br />

di assorbimento: le<br />

giovani piante hanno<br />

minore capacità di<br />

sottrarre carbonio di<br />

quelle più anziane.<br />

Come ha spiegato<br />

Guido Ceccherini,<br />

l’autore principale dello studio ottenuto<br />

grazie alle immagini satellitari, «le foreste<br />

continuano comunque a rimanere un pozzo<br />

di carbonio, ma meno di prima.<br />

Anche se parte del carbonio da bio-<br />

massa raccolto viene utilizzato in prodotti<br />

di legno a lunga durata, probabilmente<br />

sostituendo materiali più ad alta intensità<br />

energetica come acciaio o cemento, la<br />

maggior parte di esso tornerà nell’atmosfera<br />

come CO2 in un breve periodo di<br />

tempo. Fino a quando lo stock di carbonio<br />

nelle aree raccolte non tornerà ai livelli<br />

precedenti, il che richiede diversi decenni,<br />

a seconda del tipo di foresta, un aumento<br />

del raccolto equivale quindi ad un aumento<br />

delle emissioni di anidride carbonica<br />

nell’atmosfera».<br />

<strong>Il</strong> caso della ricerca pubblicata dal<br />

Joiny Reserach Center della Commissione<br />

Europea è stato commentato sui tabloid<br />

inglesi anche da Thomas Crowther, fondatore<br />

del The Crowther Lab che all’ ETH<br />

Zürich si occupa di ricerca scientifica sulla<br />

crisi climatica.<br />

Secondo Crowther «è preoccupante<br />

vedere che la crescente domanda di<br />

prodotti forestali potrebbe ridurre il<br />

carbonio immagazzinato all’interno della<br />

biomassa vivente nelle foreste europee.<br />

Probabilmente è più preoccupante<br />

che la rimozione delle foreste possa anche<br />

minacciare lo stoccaggio di carbonio<br />

sottoterra. Queste foreste ad alta latitudine<br />

supportano alcune delle più grandi<br />

riserve di carbonio del suolo sulla terra.<br />

Se il disboscamento delle foreste minaccia<br />

l’integrità degli stoccaggi di carbonio<br />

nel suolo ad alta latitudine, gli impatti<br />

climatici potrebbero essere più forti del<br />

previsto».<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Luglio/agosto 2020<br />

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