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Il Giornale dei Biologi - N. 7

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SALUTE<br />

Utilizzando i dati del profilo genetico del<br />

microbioma e <strong>dei</strong> metaboliti <strong>dei</strong> campioni di<br />

feci, i ricercatori hanno scoperto una firma<br />

associata a una diagnosi di cirrosi con un’accuratezza<br />

del 94%. La firma del microbioma<br />

potrebbe anche determinare lo stadio della<br />

fibrosi epatica, che<br />

potrebbe consentire ai<br />

medici di classificare<br />

i pazienti in base allo<br />

stadio della malattia e<br />

migliorare le strategie<br />

di cura.<br />

<strong>Il</strong> metodo di screening,<br />

non invasivo, si basa su un<br />

algoritmo che analizza<br />

i campioni di feci <strong>dei</strong> pazienti<br />

© sdecoret/www.shutterstock.com<br />

«Questi risultati<br />

dimostrano che è possibile<br />

utilizzare l’apprendimento automatico<br />

per identificare una firma universale che può<br />

essere utilizzata per una diagnosi accurata<br />

di una malattia, come la cirrosi epatica – ha<br />

aggiunto Tae Gyu Oh, primo autore del documento<br />

e ricercatore post-dottorato nel laboratorio<br />

di Evans -. I modelli che abbiamo<br />

trovato riflettono la complessità del microbioma<br />

e il modo in cui la salute dell’intestino<br />

probabilmente influenza la malattia». I ricercatori<br />

hanno quindi applicato la firma del microbioma<br />

a due popolazioni indipendenti di<br />

pazienti provenienti da Cina e Italia. <strong>Il</strong> metodo<br />

che è statoindividuato potrebbe identificare<br />

accuratamente la<br />

presenza della cirrosi<br />

in oltre il 90% <strong>dei</strong> pazienti.<br />

«È notevole che<br />

una firma del microbioma<br />

intestinale<br />

derivata da pazienti<br />

residenti nella California<br />

del sud per cirrosi sia stata in grado di<br />

predire la cirrosi in due coorti indipendenti<br />

residenti in Cina e in Italia – ha detto Rohit<br />

Loomba, co-autore e direttore del Centro<br />

di ricerca NAFLD presso la UC San Diego<br />

School of Medicine -. Penso che l’utilizzo del<br />

microbioma come strumento diagnostico sia<br />

solo all’inizio». (C. D. M.)<br />

© Explode/www.shutterstock.com<br />

Fibrosi e cirrosi epatica<br />

La Fibrosi epatica consiste in un<br />

accumulo eccessivo di tessuto<br />

connettivo nel fegato, formato da cicatrici<br />

sviluppate in risposta a lesioni<br />

croniche; è una condizione difficile da<br />

diagnosticare, soprattutto nei primi<br />

stadi, perché inizialmente asintomatica;<br />

spesso evolve in cirrosi, tanto da essere<br />

considerata una fase di pre-cirrosi.<br />

Cirrosi che, invece, è caratterizzata dal<br />

sovvertimento diffuso e irreversibile<br />

della struttura del fegato che consegue<br />

a danni di varia natura che si sono accumulati<br />

a lungo. Lo studio del Salk<br />

Institute, nelle sue prossime evoluzioni,<br />

cercherà di verificare se il ripristino<br />

di parti del microbioma porti alla regressione<br />

della malattia o se rimuovere<br />

determinati batteri possa peggiorarla.<br />

<strong>Il</strong> team spera anche che questo approccio<br />

possa essere utilizzato per riuscire<br />

a identificare precocemente ulteriori<br />

malattie, come la malattia infiammatoria<br />

intestinale, il cancro del colon, l’Alzheimer<br />

e altre malattie che possono<br />

essere caratterizzate da un microbioma<br />

disregolato.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Luglio/agosto 2020<br />

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