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Il Giornale dei Biologi - N. 7

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BIOLOGIA DEL PALAZZO<br />

© Lonny Garris/www.shutterstock.com<br />

cittadina nata dalla decisione di alleggerire<br />

la mobilità in città, ed è stata essenziale<br />

soprattutto dopo il crollo del Ponte<br />

Morandi, quando la veloce attivazione<br />

dello smart working in più realtà possibili<br />

ha messo in luce quanto esso possa essere<br />

un fattore decisivo per la qualità della<br />

vita nelle grandi città: Basti pensare che al<br />

Comune di Genova lavorano 5.000 dipendenti,<br />

e nelle partecipate<br />

circa 10.000.<br />

Uno strumento<br />

quindi in grado<br />

di dare risposte anche<br />

nelle situazioni<br />

© Fizkes/www.shutterstock.com<br />

d’emergenza locali,<br />

come le alluvioni. Ma<br />

non è tutto oro quello<br />

che riluce. <strong>Il</strong> più<br />

autorevole <strong>dei</strong> giuslavoristi italiani, Piero<br />

Ichino, ad esempio, pur non dicendosi<br />

contrario a questa forma nuova di organizzazione<br />

del lavoro e all’evoluzione tecnologica,<br />

si è rifiutato di chiamare “smart<br />

Tra gli svantaggi, c’è<br />

la perdita della socialità<br />

e i danni all’indotto delle<br />

organizzazioni commerciali<br />

working” quello che lui ha definito “il<br />

letargo” che ha caratterizzato gran parte<br />

delle amministrazioni pubbliche nei mesi<br />

scorsi. Una vacanza pagata.<br />

Ci è stato detto che quasi tutti i dipendenti<br />

pubblici erano impegnati nel lavoro<br />

da casa, ma tutti abbiamo avuto sotto gli<br />

occhi le amministrazioni inaccessibili e le<br />

pratiche rinviate sine die in tutti i settori,<br />

da quello tributario alla Motorizzazione<br />

civile, alle sovrintendenze, agli ispettorati,<br />

agli uffici giudiziari, alla polizia urbana, ai<br />

musei”. Per poi rincarare la dose: “Come<br />

facevano a lavorare da remoto i vigili urbani,<br />

i custodi <strong>dei</strong> musei, gli operatori<br />

ecologici, gli usceri? Anche nella scuola<br />

tutti abbiamo constatato che una parte<br />

soltanto degli insegnanti si è attivata per la<br />

didattica a distanza e il personale tecnico e<br />

amministrativo è per<br />

lo più rimasto a casa<br />

senza alcun compito<br />

da svolgere”.<br />

Ma ci sono anche<br />

altre criticità:<br />

la prima è che l’ambiente<br />

domestico<br />

non è quello ideale<br />

per svolgervi la<br />

propria attività professionale, salvo per<br />

chi dispone di una casa grande, con una<br />

stanza isolabile dalle altre da destinare al<br />

lavoro. Se poi in una casa piccola ci sono<br />

anche i figli per tutta la giornata, perché<br />

le scuole sono chiuse com’è accaduto durante<br />

il lockdown, utilizzarla come luogo<br />

di lavoro può diventare davvero molto difficile.<br />

Uno smart working generalizzato,<br />

poi, farebbe sparire del tutto lo spirito di<br />

squadra con i colleghi d’ufficio, e questo<br />

potrebbe avere conseguenze negative dal<br />

punto di vista della socialità.<br />

Ma le conseguenze più gravi sono<br />

quelle sull’indotto, soprattutto nelle grandi<br />

città, dove molti bar e ristoranti sono<br />

stati costretti a chiudere o a ridurre il personale<br />

per il drastico calo di clienti causato<br />

dall’assenza <strong>dei</strong> dipendenti pubblici. Le<br />

organizzazioni <strong>dei</strong> commercianti hanno<br />

già chiesto un piano di rientro negli uffici<br />

<strong>dei</strong> lavoratori della PA.<br />

Ma è chiaro che nulla potrà tornare<br />

come prima: l’era della digitalizzazione<br />

cambierà profondamente il nostro modo<br />

di vivere, e il mondo del lavoro ne sarà il<br />

primo banco di prova. Come dimostrano<br />

le prime sperimentazioni del South working,<br />

un mondo tutto nuovo nel quale ai<br />

lavoratori emigrati dal sud viene consentito<br />

di trasferirsi nella propria città di origine,<br />

dove il costo della vita è molto più<br />

basso, mantenendo il proprio posto nelle<br />

aziende del nord Italia.<br />

Come per lo smart working, il progetto<br />

è quello di organizzare i dipendenti in<br />

base ad obiettivi e non più sulla presenza<br />

fisica nel luogo di lavoro. Una rivoluzione,<br />

insomma.<br />

<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Biologi</strong> | Luglio/agosto 2020<br />

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