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DOSSIER<br />
FOTO ALD<br />
Quando ci si può aspettare<br />
un ritorno alla normalità?<br />
Dovremmo poter ritrovare le previsioni<br />
precedenti la crisi entro il 2022–2023.<br />
Non dimentichiamo che c’è sempre una<br />
latenza tra la ripartenza della produzione<br />
e quella della domanda.<br />
A che punto siamo con gli<br />
investimenti nelle varie tecnologie?<br />
Non si sono registrate delle vere e proprie<br />
riduzioni. La pandemia è però servita<br />
come scusa al rallentamento delle<br />
ricerche sulla guida autonoma, già in<br />
atto dal 2018. I costruttori continueranno<br />
soprattutto a sviluppare gli aiuti<br />
alla guida. I livelli 2 e 3 d’autonomia<br />
non dovrebbero essere superati. Per<br />
passare ad uno stadio più avanzato, i<br />
veicoli devono poter comunicare tra di<br />
loro. Dunque, il livello 4 non dovrebbe<br />
essere raggiunto prima del 2<strong>03</strong>0. Per il<br />
momento si resta in una fase esplorativa.<br />
In materia di vetture elettriche,<br />
alcuni osservatori ritengono che<br />
l’attuale mercato norvegese dia<br />
un esempio del parco veicoli<br />
del futuro. È verosimile?<br />
È poco probabile, poiché ogni paese fa<br />
un uso differente dell’auto. Inoltre, la<br />
Norvegia è un piccolo mercato che non<br />
può essere trasporto ad altre nazioni.<br />
Di fatto, la diffusione delle auto elettriche<br />
avviene soprattutto sotto la pressione<br />
delle norme e non dalla domanda<br />
reale. Il prodotto da solo non può creare<br />
il mercato. Ciò presuppone un sostegno<br />
dei poteri pubblici a livello delle<br />
infrastrutture di ricarica e della produzione<br />
d’elettricità. Comunque si assisterà<br />
ad una forte elettrificazione del<br />
parco veicoli europeo.<br />
«Un ritorno<br />
alla normalità non<br />
dovrebbe avvenire<br />
prima del 2022–2023»<br />
Bertrand Rakoto,<br />
analista automobilistico<br />
indipendente<br />
In definitiva, la cella a combustibile<br />
(idrogeno) resta la panacea?<br />
Attualmente sono concessi degli investimenti<br />
importanti in questa tecnologia.<br />
Essa risolve parzialmente i problemi<br />
inerenti all’auto elettrica, ossia<br />
i tempi di ricarica e la fabbricazione<br />
delle batterie. A questo proposito, il<br />
ricorso alla cella a combustibile ridurrebbe<br />
le tensioni geopolitiche con i paesi<br />
che forniscono le materie prime,<br />
ad esempio il litio o le terre rare. È una<br />
soluzione a medio lungo termine – orizzonte<br />
2<strong>03</strong>5 –, certamente più facile<br />
d’applicare in paesi come la Svizzera.<br />
La Cina accresce la sua potenza.<br />
Quando arriverà un’offensiva delle<br />
vetture cinesi sul mercato europeo?<br />
L’Europa ha emanato delle norme complesse,<br />
dunque difficili da rispettare<br />
per i costruttori cinesi. Inoltre, questo<br />
mercato molto maturo è caratterizzato<br />
da una debole crescita e una concorrenza<br />
esacerbata. Le fabbricazioni cinesi<br />
rischiano tutt’al più d’arrivare<br />
sotto forma di prodotti di marche occidentali,<br />
come le DS9, Polestar, o perfino<br />
le Smart elettriche.<br />
Per concludere, l’avvento al potere<br />
di Joe Biden modererà la politica<br />
protezionistica americana nei<br />
confronti dei costruttori esteri?<br />
Di certo s’assisterà ad un addolcimento<br />
nei toni e su certe regole. Ma non ci<br />
sarà d’aspettarsi una rivoluzione di<br />
fronte alle tendenze politiche isolazioniste<br />
di Donald Trump. Ricordiamoci<br />
che c’erano già dei conflitti e delle rappresaglie<br />
commerciali sotto Barack<br />
Obama. In ogni caso sarà più facile trovare<br />
dei consensi tra gli Stati Uniti e<br />
l’Europa. ◆<br />
marzo <strong>2021</strong> | touring 17