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Occhio
critico
A cura di
Daniela Pronestì
Grazia Santarpia
L’anima musicale della materia
di Daniela Pronestì
La geometria delle forme è musica solidificata».
Questa frase attribuita a Pitagora sottolinea il legame
tra suono e materia o per meglio dire tra vi-
«brazione energetica e forme solide. Procedendo dalla filosofia
antica alla scienza moderna, questo concetto mette in relazione
il mondo invisibile dell’energia con il mondo visibile della
realtà oggettiva, il suono della creazione – l’OM o AUM della
cosmogonia induista e il Logos o Verbo della Bibbia cristiana –
con le forme della natura, in un passaggio che avviene non solo
dall’incorporeo al concreto ma viceversa anche dalle cose tangibili
all’immateriale. In altre parole, così come ogni vibrazione
corrisponde ad una forma allo stesso modo ogni forma corrisponde
ad una vibrazione. Le sculture/installazioni di Grazia
Santarpia traducono questo assioma in una composizione di
elementi che, vibrando ad ogni movimento d’aria dovuto al passaggio
o al tocco del fruitore oppure alle condizioni ambientali,
generano un suono “primordiale”, una specie di voce dell’energia
che pervade di sé qualunque forma animata e inanimata, la
materia così come lo spazio vuoto, il corpo così come il respiro
che lo rende vivo. Stando sempre alla tradizione pitagorica, l’universo
è un’immensa sinfonia che risuona, dai corpi celesti al
mondo terreno, generando un accordo armonico di suoni: un’a-
Partenope Sibila: dettaglio dei riflessi generati dalle superfici ricoperte con pellicola
dicroica
Partenope Sibila (2021), alluminio e pellicola dicroica, cm 80x80x3
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GRAZIA SANTARPIA