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La Toscana nuova Aprile 2022

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Ritratti

d’artista

Annamaria Maremmi

Una pittrice dallo stile inconfondibile

di Jacopo Chiostri

Pittrice talentuosa, Annamaria Maremmi possiede uno

stile inconfondibile. Un suo dipinto si riconosce facilmente,

e lo stile, si sa, è la più convincente attestazione

della coerenza e autenticità di una pittrice. Dai cavalli, suoi

soggetti classici, una sorta di “marchio di fabbrica”, alle, anche

recenti, figure femminili – come quelle esposte allo Spazio San

Marco in occasione di Donne nell’arte –, la pittura della Maremmi

propone un racconto che non si è mai interrotto e nel quale

coesistono virtuosismo tecnico e significazioni intimiste. L’insieme

delle opere, con gli sfondi corposi ricchi di forza evocativa,

e le figure che pare debbano scomparire dalla tela da un

momento all’altro forse perché rifiutano di mostrarsi più a lungo,

producono un impatto contraddittorio. Da una parte, infatti, la

plasticità naturale della composizione ce le fa apparire familiari,

dall’altro si riceve come una sberla per la forza, inaspettata, che

ne scaturisce. Cavalli scontrosi oppure sciolti, magnificamente

disegnati nell’eleganza dei movimenti, figure femminili che guardano

altrove oppure trapassano l’osservatore con lo sguardo: è

questo l’universo della Maremmi. Soggetti, è lecito pensare, a

lei cari, necessari ad una narrazione consolidata nel tempo, ma

anche soggetti che, in definitiva, non sono che un tramite col

quale tramutare la sua arte in un luogo incantato dove conservare

pensieri, emozioni e ricordi. Si avverte un piglio sicuro nell’esecuzione,

come pure nella definizione del racconto, ma non

sfugge, altrettanto, ad un’osservazione capace di andare oltre

l’ovvio, il pudore con cui vengono messi a nudo sentimenti personali

e c’è, specie nella coloristica, una sorta di filtro che sfuma

l’influsso del “figurativo” al punto che talvolta si ha l’idea che

l’artista possa (potrebbe?) anche liberarsi dalla costrizione del

segno per rendere ancora più libero il suo canto (il che, a pensarci

bene, non sarebbe poi così stupefacente, considerato il

suo percorso costantemente in divenire). La natura, che è il palcoscenico

su cui la Maremmi si affaccia e che percorre nel suo

agire poetico, è il vero barometro degli stati d’animo; lo è con l’elemento

“acqua” che scorre portando via, assieme al tempo, anche

i ricordi, i dolori; lo è con quei cieli dal piglio autoritario, nei

quali la luce s’intuisce ma in genere è coperta, quasi a volerci

suggerire che prima dobbiamo liberarci dalle nubi che sono le

nostre ovvietà e i nostri limiti. Pittrice di lungo corso e pluripremiata

(4 volte, tra l’altro, finalista al Premio Firenze), Annamaria

Maremmi fa parte dell’Antica Compagnia del Paiolo, del Gruppo

Donatello, del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut,

del Museo Ugo Guidi e di Toscana Cultura. Impossibile proporre

un elenco completo delle sue esposizioni; ricordiamo le presenze

alla Versiliana, alle Giubbe Rosse, al Donatello, a Torino all’Artgallery37

per Artisti toscani a Torino, al Gran Teatro Puccini a

Torre del Lago in occasione della rassegna Giacomo Puccini, la

musica e il lago curata da Ludovico Geirut. Opere di Annamaria

Maremmi sono esposte in permanenza presso il Museo Guidi a

Forte dei Marmi, al Comune di Pontassieve, al Telesia Museum

di San Roberto (Reggio Calabria), alle Giubbe Rosse, al Museo

Mandralisca di Cefalù, al Comune di Stazzema e al Museo di Zamosc

in Polonia. Il 14 ottobre 2021 ha donato l’opera La dama

senza ermellino, citazione dell’opera leonardiana, al Comune di

Signa nelle mani del sindaco Giampiero Fossi.

www.annamariamaremmi.eu

annamaria.maremmi@gmail.com

Aria di primavera, olio su tavola, cm 60x60

Fiori dall'inverno, olio su tela, cm 50x50

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ANNAMARIA MAREMMI

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