Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Ritratti
d’artista
Annamaria Maremmi
Una pittrice dallo stile inconfondibile
di Jacopo Chiostri
Pittrice talentuosa, Annamaria Maremmi possiede uno
stile inconfondibile. Un suo dipinto si riconosce facilmente,
e lo stile, si sa, è la più convincente attestazione
della coerenza e autenticità di una pittrice. Dai cavalli, suoi
soggetti classici, una sorta di “marchio di fabbrica”, alle, anche
recenti, figure femminili – come quelle esposte allo Spazio San
Marco in occasione di Donne nell’arte –, la pittura della Maremmi
propone un racconto che non si è mai interrotto e nel quale
coesistono virtuosismo tecnico e significazioni intimiste. L’insieme
delle opere, con gli sfondi corposi ricchi di forza evocativa,
e le figure che pare debbano scomparire dalla tela da un
momento all’altro forse perché rifiutano di mostrarsi più a lungo,
producono un impatto contraddittorio. Da una parte, infatti, la
plasticità naturale della composizione ce le fa apparire familiari,
dall’altro si riceve come una sberla per la forza, inaspettata, che
ne scaturisce. Cavalli scontrosi oppure sciolti, magnificamente
disegnati nell’eleganza dei movimenti, figure femminili che guardano
altrove oppure trapassano l’osservatore con lo sguardo: è
questo l’universo della Maremmi. Soggetti, è lecito pensare, a
lei cari, necessari ad una narrazione consolidata nel tempo, ma
anche soggetti che, in definitiva, non sono che un tramite col
quale tramutare la sua arte in un luogo incantato dove conservare
pensieri, emozioni e ricordi. Si avverte un piglio sicuro nell’esecuzione,
come pure nella definizione del racconto, ma non
sfugge, altrettanto, ad un’osservazione capace di andare oltre
l’ovvio, il pudore con cui vengono messi a nudo sentimenti personali
e c’è, specie nella coloristica, una sorta di filtro che sfuma
l’influsso del “figurativo” al punto che talvolta si ha l’idea che
l’artista possa (potrebbe?) anche liberarsi dalla costrizione del
segno per rendere ancora più libero il suo canto (il che, a pensarci
bene, non sarebbe poi così stupefacente, considerato il
suo percorso costantemente in divenire). La natura, che è il palcoscenico
su cui la Maremmi si affaccia e che percorre nel suo
agire poetico, è il vero barometro degli stati d’animo; lo è con l’elemento
“acqua” che scorre portando via, assieme al tempo, anche
i ricordi, i dolori; lo è con quei cieli dal piglio autoritario, nei
quali la luce s’intuisce ma in genere è coperta, quasi a volerci
suggerire che prima dobbiamo liberarci dalle nubi che sono le
nostre ovvietà e i nostri limiti. Pittrice di lungo corso e pluripremiata
(4 volte, tra l’altro, finalista al Premio Firenze), Annamaria
Maremmi fa parte dell’Antica Compagnia del Paiolo, del Gruppo
Donatello, del Comitato Archivio artistico-documentario Gierut,
del Museo Ugo Guidi e di Toscana Cultura. Impossibile proporre
un elenco completo delle sue esposizioni; ricordiamo le presenze
alla Versiliana, alle Giubbe Rosse, al Donatello, a Torino all’Artgallery37
per Artisti toscani a Torino, al Gran Teatro Puccini a
Torre del Lago in occasione della rassegna Giacomo Puccini, la
musica e il lago curata da Ludovico Geirut. Opere di Annamaria
Maremmi sono esposte in permanenza presso il Museo Guidi a
Forte dei Marmi, al Comune di Pontassieve, al Telesia Museum
di San Roberto (Reggio Calabria), alle Giubbe Rosse, al Museo
Mandralisca di Cefalù, al Comune di Stazzema e al Museo di Zamosc
in Polonia. Il 14 ottobre 2021 ha donato l’opera La dama
senza ermellino, citazione dell’opera leonardiana, al Comune di
Signa nelle mani del sindaco Giampiero Fossi.
www.annamariamaremmi.eu
annamaria.maremmi@gmail.com
Aria di primavera, olio su tavola, cm 60x60
Fiori dall'inverno, olio su tela, cm 50x50
32
ANNAMARIA MAREMMI