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Ritratti
d’artista
Franco Corso
Un realismo dell’istinto e del cuore
di Silvia Ranzi
Nato nel 1948 a Colle Val d’Elsa da famiglia siciliana
immigrata in Toscana nel 1946, Franco Corso
ha iniziato a lavorare giovanissimo nel settore metalmeccanico
e, dopo un significativo apprendistato presso
un fabbro di San Gimignano, si è dedicato totalmente all’attività
artigianale del ferro battuto, trasferendosi a Firenze
nel 1973. Nella nativa Colle Val d’Elsa ha coltivato fin dalla
giovinezza l’attitudine per il disegno e la pittura, esponendo
opere in un bar sotto casa con apprezzamenti di amici
e conoscenti; in età matura è riemerso il desiderio di ritornare
alla prassi artistica, votandosi da autodidatta ad un
realismo genuino e descrittivo, con il quale interpreta il vero,
sia ambientazioni naturalistiche che sociali, rivisitandolo
con la spontaneità di trame disegnative, dosati e pastosi
cromatismi, secondo gli accenti di una raffinata naïveté lirica
che gli fa meritare la definizione di “peintre de l’instinct
et du coeur” secondo una citazione di Anatole Jakovsky.
La sua recente produzione spazia dal 2017 ad oggi e comprende
un ampio ventaglio di soggetti che si concentrano
a narrare l’affezione per i luoghi dell’infanzia nella delineazione
di vicoli e storici edifici monumentali medievali e rinascimentali,
per dilatare lo sguardo su vedute e paesaggi
toscani, composizioni floreali e la figura umana in assoli:
solitudine d’artista, antichi mestieri e bevitori. Alternando
delicatezza di tinte a densi tonalismi cromatici, con predilezione
per la tecnica ad olio e a pastello, Corso ritrae, secondo
vividi e soffusi chiaroscuri luministici, svariati temi:
intime radure boschive segnate da percorsi con passan-
Autoritratto (2020)
ti, declivi collinari a colture con addensamenti atmosferici
nella ciclicità delle stagioni, antiche attività di mietitura
nei campi, casolari isolati in scorci agresti con svettanti
cipressi, anfratti lacustri e fluviali. Talora si affaccia sulle
tele la purezza chiarista di cime dolomitiche innevate
con armenti in primo piano; talaltra, il pittore omaggia la
dinamicità delle distese marine fluttuanti sulle coste, per
catturare il profilo corporeo dominante di un aitante cavallo
al tramonto, celebrando così la biodiversità delle specie
zoomorfe. Il fluire dei ricordi viene stigmatizzato grazie
alla visione di scene idilliche miniaturizzate in interni di rustici,
dove si racconta la vita familiare domestica di tem-
Panorama di Colle Val d'Elsa (2021)
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FRANCO CORSO