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La Toscana nuova Aprile 2022

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Ritratti

d’artista

Franco Corso

Un realismo dell’istinto e del cuore

di Silvia Ranzi

Nato nel 1948 a Colle Val d’Elsa da famiglia siciliana

immigrata in Toscana nel 1946, Franco Corso

ha iniziato a lavorare giovanissimo nel settore metalmeccanico

e, dopo un significativo apprendistato presso

un fabbro di San Gimignano, si è dedicato totalmente all’attività

artigianale del ferro battuto, trasferendosi a Firenze

nel 1973. Nella nativa Colle Val d’Elsa ha coltivato fin dalla

giovinezza l’attitudine per il disegno e la pittura, esponendo

opere in un bar sotto casa con apprezzamenti di amici

e conoscenti; in età matura è riemerso il desiderio di ritornare

alla prassi artistica, votandosi da autodidatta ad un

realismo genuino e descrittivo, con il quale interpreta il vero,

sia ambientazioni naturalistiche che sociali, rivisitandolo

con la spontaneità di trame disegnative, dosati e pastosi

cromatismi, secondo gli accenti di una raffinata naïveté lirica

che gli fa meritare la definizione di “peintre de l’instinct

et du coeur” secondo una citazione di Anatole Jakovsky.

La sua recente produzione spazia dal 2017 ad oggi e comprende

un ampio ventaglio di soggetti che si concentrano

a narrare l’affezione per i luoghi dell’infanzia nella delineazione

di vicoli e storici edifici monumentali medievali e rinascimentali,

per dilatare lo sguardo su vedute e paesaggi

toscani, composizioni floreali e la figura umana in assoli:

solitudine d’artista, antichi mestieri e bevitori. Alternando

delicatezza di tinte a densi tonalismi cromatici, con predilezione

per la tecnica ad olio e a pastello, Corso ritrae, secondo

vividi e soffusi chiaroscuri luministici, svariati temi:

intime radure boschive segnate da percorsi con passan-

Autoritratto (2020)

ti, declivi collinari a colture con addensamenti atmosferici

nella ciclicità delle stagioni, antiche attività di mietitura

nei campi, casolari isolati in scorci agresti con svettanti

cipressi, anfratti lacustri e fluviali. Talora si affaccia sulle

tele la purezza chiarista di cime dolomitiche innevate

con armenti in primo piano; talaltra, il pittore omaggia la

dinamicità delle distese marine fluttuanti sulle coste, per

catturare il profilo corporeo dominante di un aitante cavallo

al tramonto, celebrando così la biodiversità delle specie

zoomorfe. Il fluire dei ricordi viene stigmatizzato grazie

alla visione di scene idilliche miniaturizzate in interni di rustici,

dove si racconta la vita familiare domestica di tem-

Panorama di Colle Val d'Elsa (2021)

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FRANCO CORSO

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