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A cura di
Stefano Marucci
Riflessioni
sulla fede
Il sogno di Giuseppe
di Stefano Marucci
Il tema affrontato in questo numero prendendo spunto
da un’opera della pittrice Maria Lorena Pinzauti
Zalaffi è il sogno di Giuseppe. Secondo le antiche tradizioni,
i sogni sono messaggi mandati dagli dei. Per la
psicologia, e in particolare per la psicoanalisi, il valore
dei sogni risiede soprattutto nella loro dimensione simbolica.
I sogni sarebbero l’espressione di pensieri, sentimenti
e ricordi che di giorno evitiamo, ma che nei sogni
emergono sia pure camuffati, poiché da essi continuiamo
a difenderci. Dio ha usato molte volte i sogni nella Bibbia
per comunicare la sua volontà, rivelare i suoi piani e annunciare
eventi futuri. Tuttavia nella Bibbia i sogni hanno
sempre richiesto accurate interpretazioni per provare che
provenivano da Dio (Deuteronomio 13). Sia Geremia che
Zaccaria hanno messo in guardia dal fare affidamento
sui sogni per esprimere la rivelazione di Dio. Una “visione
notturna” o “visione nella notte” è la frase usata nella
Bibbia per indicare un messaggio o un sogno oracolo.
Questa espressione si trova sia nell’Antico che nel Nuovo
Testamento. I sogni biblici si dividono in tre categorie
fondamentali: messaggi di imminente sventura o fortuna,
avvertimenti su falsi profeti e sogni ordinari non oracola-
ri. Le prime due categorie includono i sogni di messaggi, i
quali in genere non richiedono un’interpretazione e spesso
implicano istruzioni dirette che vengono impartite da
una divinità o da un assistente divino. Prima della nascita
di Gesù Cristo, Giuseppe aveva tre sogni con messaggi
riguardanti eventi imminenti. In ciascuno dei tre sogni,
un angelo del Signore gli appare per impartirgli istruzioni
semplici da eseguire con obbedienza. Nel Vangelo di Matteo,
i saggi ricevono in sogno il messaggio di non tornare
da Erode, mentre l’apostolo Paolo, durante una visione
notturna, viene esortato ad andare in Macedonia. I sogni
simbolici richiedono invece un’interpretazione perché
contengono elementi non immediatamente comprensibili.
La moglie di Pilato, ad esempio, sognò Gesù la notte
prima che suo marito lo consegnasse per essere crocifisso.
Cercò di convincere il marito a liberare Cristo inviandogli
un messaggio durante il processo, ma Pilato ignorò
il suo avvertimento. Oggi Dio comunica con noi principalmente
attraverso le Sacre Scritture ma questo non vuol
dire che non possa o non voglia parlarci anche attraverso
i sogni. Un numero sorprendente di ex musulmani che
si convertono al Cristianesimo afferma di aver creduto in
Gesù Cristo proprio a seguito di un sogno. L’interpretazione
dei sogni nei tempi antichi richiedeva esami accurati
per dimostrare che il sogno venisse da Dio, la stessa cosa
vale oggi. I credenti possono chiedere in preghiera a
Dio saggezza e guida riguardo all’interpretazione dei sogni.
Se Dio ci parla attraverso un sogno, chiarirà sempre il
suo significato, proprio come ha fatto nella Bibbia. Il quadro
di Maria Lorena Pinzauti Zalaffi mostra Giuseppe rannicchiato
all’interno sia del sogno che del mondo che lo
circonda, come se un flusso divino lo invadesse facendogli
capire quanto questi sogni siano stati importanti e determinanti
per lui e in seguito anche per tutta l’umanità.
Comprendiamo la sua grandezza nel seguire i messaggi
ricevuti in sogno, la sua obbedienza e amore verso Dio. Il
suo “sì” a prendere in sposa Maria ha cambiato la storia
dell’umanità e lo ha portato ad essere l’emblema della famiglia
cristiana, un’icona da ammirare universalmente. I
suoi sogni sono diventati i sogni di tutti, facendo capire
quanto possano essere grandi l’umiltà e il rispetto dovuto
a Dio senza pretendere nulla in cambio. Un sogno che ha
cambiato non solo la sua vita ma anche quella del mondo
intero.
Maria Lorenza Pinzauti Zalaffi, Il sogno di Giuseppe
IL SOGNO DI GIUSEPPE
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