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I giganti
dell’arte
Il Trasporto di Cristo al Sepolcro
Il capolavoro manierista del Pontormo
di Matteo Pierozzi
Talvolta erroneamente definito Deposizione, il Trasporto
di Cristo al Sepolcro è considerato dagli storici uno dei
dipinti più importanti della storia dell’arte e un capolavoro
della pittura manierista. Fu dipinto all’età di circa trent’anni da
Jacopo Carucci da Pontormo. L’artista nasce a Pontormo, una
frazione di Empoli, nel 1494. Si forma nelle migliori botteghe fiorentine,
prima da Leonardo, poi da Piero di Cosimo ed Albertinelli,
e lavora per Andrea del Sarto insieme
al Rosso Fiorentino. Artista emblematico
del Manierismo e con un carattere misantropo
e scontroso, nel 1523 si rifugia dalla
peste alla Certosa del Galluzzo. Una volta
rientrato a Firenze, tra il1528 ed il 1530
affresca la Cappella Capponi della chiesa
di Santa Felicita con splendide opere
tra cui l’innovativo Trasporto di Cristo
al Sepolcro. In questo capolavoro la croce
scompare; gli abiti dai colori cangianti
appaiono eterei, quasi volassero. Una
composizione conica che trova il vertice
in Maria, in una visione quasi onirica che guarda sì a Michelangelo,
ma che perde la drammaticità della deposizione evocando
quasi una resurrezione. Questo avviene attraverso una luminosità
surreale irradiata dalle figure. In quest’opera l’espressione
del Manierismo trova il suo apice rappresentando non ciò che
appare ma quello che viene idealizzato ad un livello puramente
spirituale.
Jacopo da Pontormo, Trasporto di Cristo al Sepolcro (1526-1528), tempera ad uovo su tavola, Chiesa di Santa Felicita, Firenze
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IL TRASPORTO DI CRISTO AL SEPOLCRO