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La Toscana nuova Aprile 2022

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I giganti

dell’arte

Il Trasporto di Cristo al Sepolcro

Il capolavoro manierista del Pontormo

di Matteo Pierozzi

Talvolta erroneamente definito Deposizione, il Trasporto

di Cristo al Sepolcro è considerato dagli storici uno dei

dipinti più importanti della storia dell’arte e un capolavoro

della pittura manierista. Fu dipinto all’età di circa trent’anni da

Jacopo Carucci da Pontormo. L’artista nasce a Pontormo, una

frazione di Empoli, nel 1494. Si forma nelle migliori botteghe fiorentine,

prima da Leonardo, poi da Piero di Cosimo ed Albertinelli,

e lavora per Andrea del Sarto insieme

al Rosso Fiorentino. Artista emblematico

del Manierismo e con un carattere misantropo

e scontroso, nel 1523 si rifugia dalla

peste alla Certosa del Galluzzo. Una volta

rientrato a Firenze, tra il1528 ed il 1530

affresca la Cappella Capponi della chiesa

di Santa Felicita con splendide opere

tra cui l’innovativo Trasporto di Cristo

al Sepolcro. In questo capolavoro la croce

scompare; gli abiti dai colori cangianti

appaiono eterei, quasi volassero. Una

composizione conica che trova il vertice

in Maria, in una visione quasi onirica che guarda sì a Michelangelo,

ma che perde la drammaticità della deposizione evocando

quasi una resurrezione. Questo avviene attraverso una luminosità

surreale irradiata dalle figure. In quest’opera l’espressione

del Manierismo trova il suo apice rappresentando non ciò che

appare ma quello che viene idealizzato ad un livello puramente

spirituale.

Jacopo da Pontormo, Trasporto di Cristo al Sepolcro (1526-1528), tempera ad uovo su tavola, Chiesa di Santa Felicita, Firenze

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IL TRASPORTO DI CRISTO AL SEPOLCRO

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