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WineCouture 3-4/2024

WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.

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14<br />

PROTAGONISTI<br />

Palazzo di Varignana:<br />

annata da ricordare<br />

Sangiovese, Pinot Nero e Chardonnay: l’eleganza delle<br />

sabbie gialle e l’unicità dei suoli sulle colline bolognesi<br />

La storia di Palazzo di Varignana si rinnova<br />

anno dopo anno tra i filari che ricamano<br />

le pendici di un anfiteatro naturale a pochi<br />

km da Bologna, sulle colline tradizionalmente<br />

vocate per Sangiovese, Malbo<br />

Gentile e Pignoletto. Qui, ad un’altitudine che varia<br />

tra i 150 e i 230 metri s.l.m., insenature e calanchi<br />

forgiati dal tempo e dalla natura favoriscono con<br />

la loro peculiare conformazione la circolazione di<br />

correnti fresche provenienti dai monti: in estate<br />

un giovamento per i grappoli, cui garantiscono<br />

una lenta ed equilibrata maturazione, durante<br />

l’inverno una protezione per la vigna. Poi c’è<br />

la mano dell’uomo, che ha dato vita al progetto<br />

vitivinicolo firmato Palazzo di Varignana,<br />

che si affianca a quello dedicato alla<br />

coltivazione e valorizzazione di antiche varietà<br />

di olivi autoctoni, estesi per oltre 242<br />

ettari, per la produzione di un Olio Extravergine<br />

tra i più premiati e riconosciuti al<br />

mondo. All’interno degli oltre 650 ettari<br />

di terreni, a trovare spazio sono 57 ettari<br />

di vigneti, 3mila metri di orto, un vasto<br />

frutteto e una originalissima e rara produzione<br />

di zafferano. Ma è il vino che, sulle<br />

colline situate tra la Vena del Gesso e la<br />

Via Emilia, dove i crinali dell’Appennino<br />

emiliano-romagnolo si rivolgono a nord,<br />

DI MATTEO BORRÈ<br />

in direzione della Pianura Padana,<br />

assume colori e tonalità uniche per<br />

la zona. Già, perché non solo di Sangiovese<br />

si parla quando si fa riferimento<br />

a Palazzo di Varignana. Qui,<br />

al cuore dell’Emilia, la celebrazione<br />

del vitigno principe a queste latitudini<br />

sposa il carattere internazionale<br />

di Pinot Nero, declinato sia in una<br />

bollicina Metodo Classico, ma soprattutto<br />

nell’elegante setosità<br />

della sua versione rossa ferma, e<br />

dello Chardonnay. A fare oggi<br />

capolino è nuova annata sulle<br />

colline di Varignana, iniziando<br />

da quel Sangiovese Superiore<br />

2021 Romagna Doc<br />

che affonda in profondità le<br />

sue radici nell’identità del<br />

territorio in cui prende vita.<br />

Snello, fresco ed equilibrato<br />

con una vibrante parte tannica, racconta<br />

l’anima delle sabbie calcaree dei<br />

suoli di Varignana, regalando un finale<br />

sapido e persistente che ne delinea<br />

l’unicità. “Il Sangiovese di Romagna è<br />

un vitigno di grandi forza e carattere”,<br />

spiega l’enologo Umberto Marchiori<br />

di Uva Sapiens S.r.l. “Nei suoli di Palazzo di Varignana<br />

si è trovato subito a suo agio, essendo uno dei territori<br />

che storicamente lo ha visto protagonista fin dai suoi<br />

natali. Un ambiente autentico, ancestrale, con suoli severi<br />

e magri, di sabbie gialle e calanchi azzurri, matrici<br />

che mettono il vitigno nelle condizioni<br />

di doversi dedicare alla maturazione<br />

delle uve con tutte le proprie capacità<br />

e risorse. Proprio il connubio tra una<br />

genetica vigorosa e un contesto asciutto<br />

e snello ha prodotto per contrasto un<br />

grande risultato sia viticolo sia enologico”.<br />

Ma cosa evidenzia nel calice la<br />

specificità del Sangiovese firmato da<br />

Palazzo di Varignana? “La forza di un<br />

carattere autentico e sincero che si<br />

regala completamente sin dal primo<br />

sorso”, prosegue Marchiori.<br />

“Un tono rubino, intenso e profondo,<br />

un naso molto contemporaneo,<br />

vivace e articolato<br />

dalla piccola frutta colorata<br />

alle spezie, dai fiori viola alle<br />

fragranze balsamiche. Al palato<br />

regala tutta l’energia che la<br />

vite ha condensato nelle uve:<br />

fresco e sostenuto all’ingresso,<br />

vibrante al centro bocca,<br />

saporito e consistente nella<br />

matrice di frutta e spezia”.<br />

Un’eleganza nella struttura e<br />

un racconto della tipicità di<br />

un territorio che si ritrovano<br />

tratteggiate anche nelle altre<br />

due produzioni di punta di Palazzo<br />

di Varignana: il Pinot Nero 2022 Rubicone Igt e<br />

lo Chardonnay 2023 Colli d’Imola Doc. Il primo, sorprendente<br />

ode al principe dei vitigni internazionali, al<br />

palato è una carezza vellutata, succulento nel<br />

frutto ben definito, in un perfetto equilibrio<br />

che ne esalta piacevolezza e delicata persistenza.<br />

Il secondo, poliedrica varietà che ha<br />

individuato in Varignana un microclima per<br />

esprimere la qualità che l’ha resa famosa, vede<br />

le forti escursioni termiche tra giorno e notte<br />

esaltarne il potenziale aromatico, rendendolo<br />

nel calice ricco e suadente. “Il Pinot Nero<br />

2022 ha una grande stoffa”, sottolinea<br />

Umberto Marchiori in merito alla nuova<br />

annata all’esordio. “Emergono delle<br />

fragranze varietali molto eleganti<br />

ed intense. Complice l’annata calda<br />

e asciutta i toni rimangono nitidi e<br />

concentrati, naso di grande ampiezza<br />

e sorso pieno, fine e setoso”. E anche<br />

per il suo “gemello” in bianco, la release<br />

sul mercato è di quelle da ricordare.<br />

“Lo Chardonnay 2023 regala<br />

uno dei più intriganti esempi di vino<br />

bianco del territorio”, prosegue l’enologo.<br />

“Lo spirito internazionale del vitigno<br />

declina con superba freschezza<br />

ed armonia la luminosità dei vigneti<br />

collinari di Palazzo di Varignana. Sicuramente<br />

un’esperienza gratificante<br />

perfettamente comprensibile sin dal<br />

suo esordio”. Due espressioni di un<br />

progetto vitivinicolo nato sotto la stella<br />

dell’eccellenza, che oggi anche sul lato<br />

delle bollicine ha visto la “famiglia” allargarsi con l’arrivo<br />

del Blanc de Blancs Metodo Classico Villa Amagioia,<br />

da uve Chardonnay e Pinot Bianco, che si affianca<br />

all’iconico Blanc de Noirs 100% Pinot Nero, ma nel<br />

futuro è pronta a stupire con due nuove espressioni in<br />

rosso che arricchiranno ulteriormente il racconto di<br />

un territorio unico.

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