6 ZOOM La nuova autenticità di un sorso di Sorbara Lo Scarlatto di Umberto e la gamma l’Ancestrale portano in tavola l’eleganza di un calice secondo Cavicchioli DI RICCARDO COLLETTI Cavicchioli è molto più di un nome quando si parla della storia del vino italiano. Tanto che oggi è impossibile pensare a una delle sfumature enoiche tricolori di maggior successo e originalità senza che la mente vada alla cantina che dal 1928, generazione dopo generazione, ha rappresentato un caposaldo nell’universo della declinazione modenese del Lambrusco. Pioniere della bollicina emiliana in rosso, oggi Cavicchioli scrive un nuovo capitolo della sua storia, riandando alle origini con una novità che fin nel nome è omaggio a chi ha dato il via a un cammino che ancora prosegue. “In questo inizio di <strong>2024</strong> vediamo l’esordio sul mercato di nuove referenze frutto del lavoro di revisione dell’intera gamma dei prodotti destinati all’Horeca a marchio Umberto Cavicchioli e F. iniziata con l’ingresso dei brand delle cantine Cavicchioli nel portfolio”, evidenzia Francesca Benini, Sales & Marketing Director di Cantine Riunite & Civ. “Al top di gamma rappresentato da Vigna del Cristo e Rosé del Cristo si aggiunge ora la novità Lo Scarlatto di Umberto, Metodo Classico che col suo color rosso rubino caratteristico si propone nel calice con uno spirito nobile quanto con un’anima elegante”. È una nuova tonalità di Sorbara quella che fa il suo esordio, figlio della zona più vocata, quella compresa tra i fiumi Secchia e Panaro, dove le uve Lambrusco hanno individuato uno dei loro terroir d’elezione. Una bollicina che è essenza di una terra ma al contempo omaggio a chi ha saputo unire tradizione e innovazione, semplicità ed alta enologia per sorprendere i palati più esperti e gli amanti del Lambrusco di Sorbara Doc con una versione spumantizzata. Evoluzione del “fratello maggiore” Rosé del Cristo, Lo Scarlatto di Umberto racconta di una pigiatura soffice cui segue la macerazione delle uve con le bucce per circa tre giorni. Successivamente la scelta è quella di procedere a un’estrazione del mosto separandolo in parti diverse qualitativamente omogenee per caratteristiche e qualità: dalla prima, più elegante e ricca da un punto di vista organolettico, a quella finale, carica di colore e profumi. Fermentazioni separate precedono la creazione di quella che sarà la cuvée, che affina poi in bottiglia a contatto coi lieviti, secondo i dettami del Metodo Classico, per 18 mesi. Il risultato conduce a una sfumatura di Lambrusco di Sorbara Doc profondamente diversa dal Rosé del Cristo: rosso rubino chiaro luminoso con riflessi scarlatti, da cui il nome, l’ultima novità firmata Cavicchioli si distingue per la spuma rosa e corposa e il perlage elegante e persistente. Dal residuo zuccherino che tocca i 12 g/l, al palato Lo Scarlatto di Umberto si presenta con un ingresso arioso, un gusto deciso con note di frutta rossa ed è caratterizzato da un’acidità vibrante e armonica tipica del vitigno che gli regala la sua peculiare fisionomia. L’equilibrio e la struttura di questo Metodo Classico lo rendono, poi, un sorprendente abbinamento con primi piatti al ragù bianco, con risotti e specialmente con carni bianche ma anche pesce alla brace. Una novità, Lo Scarlatto di Umberto, che arricchisce, grazie a un tocco ulteriore di ricercatezza, la proposta exclusive di Cavicchioli, cui si affianca, in questo <strong>2024</strong>, una produzione di nicchia: la gamma l’Ancestrale. “Per riprendere una delle grandi tradizioni del passato, abbiamo scelto d’introdurre anche una linea di vini frizzanti, ottenuti attraverso un processo di vinificazione diffuso nelle nostre campagne da tempi lontanissimi che riprende usi e tradizioni di come le cose si facevano nel passato”, spiega Francesca Benini. Un Lambrusco di Sorbara Doc Frizzante Secco e un Pignoletto Doc Frizzante sono i due vini non filtrati espressioni della tradizione territoriale del Sorbara e del Grechetto Gentile, per due etichette destinate ad un pubblico d’intenditori. Il primo, capace di essere al sorso secco e fruttato, talvolta scorbutico, quando incontra le ricette emiliane si lascia piacevolmente amare per la sua unicità che lo porta ad accompagnare alla perfezione i primi piatti di pasta fresca e ripiena, soprattutto nelle preparazioni in brodo. Il secondo, invece, è la perfetta sintesi tra eleganza e carattere, struttura e leggerezza, vino frizzante che ricorda i valori del passato ma al contempo regala un’esperienza di degustazione contemporanea che lo conduce a sposare idealmente ricette a base di pesce, in umido o marinato, e carni bianche arrosto e alla brace. Due etichette, quelle della gamma l’Ancestrale, che proprio come la novità Lo Scarlatto di Umberto fanno il loro debutto portando una ventata di rinnovata autenticità: quella che oggi è pronta a essere servita in un calice che mira a conquistare nuovi appassionati alla causa di un simbolo del Sorbara, di Modena e del Lambrusco.
Battito emiliano Il gusto dell’eccellenza passa attraverso una passione condivisa: quella per un sapore raffinato, che con le sue note fresche e floreali continua a legarsi alla migliore delle tradizioni vitivinicole. Vigna del Cristo. Cuore pulsante d’Emilia.