WineCouture 3-4/2024
WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
WineCouture è la testata giornalistica che offre approfondimenti e informazione di qualità sul vino e quanto gli ruota attorno. È una narrazione di terroir, aziende ed etichette. Storytelling confezionato su misura e che passa sempre dalla viva voce dei protagonisti, dalle riflessioni attorno a un calice o dalle analisi di un mercato in costante fermento. WineCouture è il racconto di un mondo che da anni ci entusiasma e di cui, con semplicità, vogliamo continuare a indagare ogni specifica e peculiare sfumatura, condividendo poi scoperte e storie con appassionati, neofiti e operatori del comparto.
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
16<br />
EXPERIENCE<br />
Storia di due mondi, che lungo il corso dei<br />
secoli ha contribuito a forgiare quella delle<br />
due Denominazione che si “spartiscono” i<br />
vigneti di una tra le più longeve proprietà<br />
del vino di Toscana. Siamo a Gaggiano, a<br />
300 metri di altitudine sui colli del Chianti Classico<br />
lungo la strada che da Poggibonsi porta a<br />
Castellina. Qui, nel 1705, viene scritto<br />
il primo capitolo di Melini. Come<br />
ci racconta Alessandro Zanette,<br />
enologo e direttore della tenuta.<br />
“Melini di storia ne ha<br />
davvero tante da raccontare”,<br />
esordisce. “A oggi, rappresenta<br />
uno dei marchi toscani<br />
del vino più longevi e, da più<br />
di 300 anni, la sua caratterizzazione<br />
è sempre stata quella<br />
di occuparsi esclusivamente di<br />
Toscana”. Un elemento distintivo,<br />
questa scelta produttiva e commerciale:<br />
tanto che, a più riprese, le evoluzioni stesse<br />
di due delle Denominazioni più note del vino della<br />
regione, Chianti e Chianti Classico, si sono intrecciate<br />
con quella dell’azienda e della famiglia fiorentina<br />
che diede il via all’attività. Una storia che lo stesso<br />
enologo e direttore della tenuta contribuisce a scrivere<br />
da più di 15 anni. “La mia storia in Melini inizia nel<br />
DI MATTEO BORRÈ<br />
2007, subito dopo il termine dei miei studi”, riprende<br />
Zanette. “Ho cominciato così un precorso che mi<br />
ha condotto fino alla guida di una realtà che possiede<br />
556 ettari di proprietà nella zona tra Siena e Firenze,<br />
con un vigneto che copre un’area di 86 ettari, tagliati<br />
da quella strada che unisce Castellina a Poggibonsi<br />
che rappresenta lo spartiacque tra le denominazioni<br />
del Chianti, dove vantiamo<br />
25 ettari, e del Chianti Classico, su<br />
cui insiste il resto del parco vitato”.<br />
Sono, dunque, le diverse<br />
anime del vino del vasto<br />
universo del Chianti a<br />
svilupparsi all’interno di<br />
un ecosistema inglobato<br />
in una riserva naturalistica,<br />
il Bosco di Sant’Agnese<br />
tra Castellina e San<br />
Donato in Poggio, che è la<br />
più grande cipresseta da seme<br />
del Mediterraneo. Un microcosmo<br />
che si può osservare in tutta la sua<br />
articolazione fin dall’etichetta dei vini firmati<br />
Melini, su cui è riportata la mappa della tenuta,<br />
con il suo vigneto suddiviso in cinque poderi<br />
Cru, lascito dell’epoca della mezzadria. “All’inizio<br />
del progetto di Melini siamo semplicemente<br />
andati alle nostre origini, rileggendo quella che<br />
Il colorato mosaico<br />
di Poderi Melini<br />
Cinque espressioni differenti nel calice<br />
di una storia lunga oltre 300 anni<br />
era la storia della proprietà”, spiega<br />
Zanette. “Da qui sono nati vini frutto<br />
dell’espressione dei vigneti situati<br />
in questi cinque poderi Cru, con<br />
le loro specificità e caratteristiche<br />
peculiari”. Un tragitto geograficamente<br />
non particolarmente ampio<br />
quello che separa la cantina dalla<br />
proprietà più remota, il Podere<br />
Coltri, ma in quei 5 km è racchiuso<br />
un mondo intero. È un<br />
vero e proprio mosaico quello<br />
che prende vita al suo interno,<br />
con tasselli molto diversi<br />
tra loro sia se parliamo di<br />
suoli, sia se si fa riferimento<br />
alle epoche geologiche che<br />
stanno all’origine di ciascuna<br />
area. “In sintesi, ritroviamo<br />
cinque differenti<br />
terroir da cui non posso che<br />
nascere altrettanti vini con<br />
espressioni e anime molto<br />
differenti l’una dall’altra”,<br />
sottolinea l’enologo di Melini.<br />
Sangiovese, ma non<br />
solo. Prima, però, di parlare<br />
di varietà ed espressioni<br />
peculiari di ciascuna area,<br />
occorre comprendere quale<br />
sia il fil rouge in cantina<br />
che fa da comun denominatore<br />
a Poderi Melini e che si<br />
sviluppa attorno a un unico precetto.<br />
“La filosofia di base del nostro approccio è sempre la<br />
stessa: per ciascun prodotto a cui diamo vita miriamo<br />
innanzitutto al rispetto della materia prima, poi<br />
all’espressione più fedele possibile<br />
della storia del vigneto e dell’annata,<br />
così che in cantina le scelte<br />
divengano piuttosto semplici e<br />
spontanee”, sottolinea Zanette.<br />
“Da un punto di vista delle vinificazioni<br />
operiamo in maniera tradizionale:<br />
macerazioni più o meno<br />
lunghe, a seconda dei singoli casi e<br />
della propensione di uve e terroir,<br />
poi un approccio poco invasivo,<br />
con basse temperature<br />
di fermentazione per preservare<br />
la nota fruttata”.<br />
La direzione che viene<br />
presa è sempre quella di<br />
una valorizzazione delle<br />
caratteristiche intrinseche<br />
dell’uva di ciascun<br />
vigneto, dando così forma<br />
al vino che ogni podere è<br />
portato a regalare. “Non<br />
parliamo solo di Sangiovese<br />
quando facciamo riferimento<br />
a Poderi Melini”,<br />
evidenzia il direttore.<br />
“Infatti, in uno dei tasselli<br />
del nostro mosaico, Bonorli,<br />
cresce il Merlot con<br />
cui diamo vita all’omonimo<br />
Igt in stile Supertuscan.<br />
La scelta del vitigno<br />
è conseguenza dell’arenaria<br />
calcarea che definisce<br />
il suolo del podere, che<br />
porta a un matrimonio<br />
perfetto con quest’uva. La<br />
zona, poi, è piuttosto fresca, anche perché i 7,5 ettari<br />
di vigneto sono immersi in un bosco che porta ad ave-