allegati - Pro Loco San Damiano

Il ruolo di Maria trovò uno sbocco gigantesco presso i monaci nel
Quattrocento e non si può non citare Bernardo di Chiaravalle.
Viene potenziato il modello mariano: Maria mediatrice di Dio,
ancora di salvezza per l’ intero ordine monastico: la Vergine
compare volentieri ai monaci, collabora con loro.
Nel XII secolo è significativo il fatto che non poche chiese delle
città-Stato dell’ Italia centrosettentrionale siano dedicate meno a
Maria e ben più a una pluralità di santi. Del mutato clima si trova
un eco presso Innocenzo III, agli occhi del quale Maria non appare
né come la metafora del papato né come il cuore della Chiesa.
Il binomio papato-Maria tornò a ricomporsi nel corso del
Duecento con Federico II e ancor più al tempo del marializzarsi
degli ordini maggiori: Maria non apparve mai a Francesco d’Assisi
al contrario di Salimbene da Parma.
Nel Trecento con il venir meno della centralità del papato, anche
la centralità di Maria si appanna e a volte si dissolve.
Si ha una nuova svolta nella storia della Chiesa: Maria non più
proposta dai vertici ecclesiali, non più strumento di coesione tra
istituzioni ecclesiastiche e masse credenti. Essa diventa risorsa di
piccolo gruppi spirituali grazie ai quali e con la spinta di leaders
carismatici erompe di nuovo attraverso canali segreti. La devozione
mariana si diffonde attraverso pratiche di massa: compare una
Maria che non proviene più da Pietro.
Lentamente la frattura tra Maria e Pietro si risalda, si entra così
nella fase del binomio Maria- Pietro.
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