allegati - Pro Loco San Damiano
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pretorio in festo Assumptionis Gloriose virginia in ea de nocte facta<br />
fuerint vigilia, propterea adhibuit ipsam ad cautelam debere benedici,<br />
cum decreto quod nullatebus de coetero in ea vigilia fieri debeant sub<br />
pena excommunicationis, sed tunc ecclesia ipsa debeat statim post<br />
signum Ave Marie claudi, e team continue clausam retineri usque ad<br />
solis ortum…” 53 ).<br />
All’epoca la chiesa era legata a un beneficio, ma il chierico, che vi è<br />
preposto, celebra solo nei giorni festivi a motivo del tenuissimo<br />
reddito di cui dispone. Essendo la chiesa sottoposta alla gestione della<br />
Comunità, quest’ultima provvedeva al suo vestiario.<br />
Il vescovo Broglia nel 1626 dichiara di aver notato la presenza presso<br />
la chiesa di <strong>San</strong>to Stefano di un numero elevato di reliquie, che<br />
precedentemente secondo le testimonianze dei loro antichi possessori<br />
erano collocate nell’altare campestre di S. Maria “de Monte Birono” e<br />
successivamente traslate in <strong>San</strong>to Stefano (“Reliquiae quamplurime<br />
per testimoniales abita ab antecessoribus, olim repertae in quidam<br />
altari campestri S. Marie de Monte Birono, nunc ad ecclesiam S.<br />
Stephani traslate aliam per antiquissimam traditionem quibus<br />
debitum reliquiam cultum deberi approbabit”) 54 .<br />
Broglia conferma il dovuto culto, che proviene da una antichissima<br />
tradizione, per reliquie che erano state trasferite tra il 1570 e 1585,<br />
date delle prime visite pastorali.<br />
La visita del vescovo Roero nel 1662 conferma gli obblighi a carico<br />
della Comunità nei confronti del chierico e ribadisce che la chiesa<br />
53 A.C.V.A., Visite pastorali, Peruzzi 1585, f. 422.<br />
54 A.C.V.A., Visite pastorali, Broglia 1625.<br />
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