allegati - Pro Loco San Damiano

Nel 1707 la chiesa viene munita delle indulgenze: il 16 ottobre
vengono pagate 8 lire “al pedone di Bra che è venutto da Roma a
portar le indulgenze per la capella di Mombirone e per la capella
della Madonna del Rivo” 58 .
L’ordinato del 3 febbraio 1709 conferma il ruolo dei due santuari
stabilendo che è necessario “deputar qualche persona del corpo di
questo consiglio che habbi la debita cura celle chiese campestri della
Madonna SS. di Loreto et Mombirone” 59 .
Altri restauri vengono compiersi tra il 1749 e 1750 ad opera di mastro
luganese Andrea Vanetta; Tommaso La Flère vi compie ben 139
viaggi “per condor sabia, acqua e calcina con bestie asinine”; altri vi
effettuano una sessantina di carreggi solo per portare acqua. La
costruzione della soffietta viene affidata a Giacomo Magone, per la
quale impiega venti assi d’albera di oltre tre metri e numerosi carichi
di gesso.
Nell’ottobre del 1750, Felizzano visita il luogo dove con
soddisfazione accerta i cambiamenti compiuti: la chiesa è stata
riparata a spese della comunità (“De novo reparata fuit sumptibus
Communitatis, et est decenter provisa”), tra le novità vi è anche la
comparsa di una campanella (“habet campanulam pro populo
convocando”); di tanto in tanto viene celebrata la funzione religiosa,
in modo particolare la prima domenica di agosto (“ibi aliquando
celebratur ex devozione, et precipue in prima domenica augusti”).
Nell’adiacente casa risiede l’eremita, che veste l’abito di San Filippo
58 A.C.C., Mazzo 212.
59 A.C.C., Mazzo 222.
51