allegati - Pro Loco San Damiano

troviamo la “Gran Madre” mentre sul ciglione opposto scorgiamo la
Madonna del Loreto; dall’altra si notano la SS. Trinità e la cappella di
Mombirone. Nascono spesso in aperta campagna: San Vittore, le
cappelle di Mombirone e di Maria Ausiliatrice.
In altri casi intorno ad esse si riuniscono le borgate: San Defendente,
Madonna dei Cavalli, Madonna di Loreto e Sant’Antonio Abate. Altre
si trovano nelle vicinanze di cascinali: San Grato, San Michele, la
Trinità, San Siro e la Gran Madre.
Le cappelle campestri rappresentano i luoghi dove viene a realizzarsi
un immediato contatto con il divino e una realtà frammentata che
cresce parallelamente con il fenomeno delle parrocchie e dello
sviluppo economico e sociale. Simboleggiano il desiderio di
autonomia di singole borgate o di particolari gruppi sociali,
sopravvivono alle condanne della Chiesa attraverso la difesa della
popolazione stessa. Il riconoscimento di tale indipendenza avviene
attraverso il trasferimento delle funzioni parrocchiali, normalmente
attraverso una processione, con la quale viene restituito l’oggetto di
venerazione. In queste occasioni il luogo di culto è in grado di
raggruppare l’intera comunità e incarnare il senso di unità. Centro
della socialità, le cappelle sono per lo più a cura dei singoli
borghigiani e affrontano una forte conflittualità con la parrocchia.
Attraverso questi edifici, accompagnati dal decoro e dalla solennità
delle feste, la collettività dichiara il proprio sviluppo economico e la
propria ricchezza. Si registrano anche casi di strutture sorte
dall’iniziativa privata o famigliare o affidate alla cura di notabili
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