allegati - Pro Loco San Damiano

cotti. Quanto affermato porterebbe a pensare che la cascina, oggi
adibita ad oratorio, abbia delle radici più antiche rispetto a quelle della
stessa cappella campestre.
L’aspetto più caratteristico era rappresentato dalle processioni, nella
cui organizzazione veniva coinvolta tutta la popolazione. Nei giorni
della novena “tutti i proprietari delle vigne circostanti e lungo le
strade mettevano una candela accesa sopra le canne dei filari e anche
dei flambè” mentre la sera della vigilia veniva salutata da “un grande
falò che si vedeva da Canale,alto sei o sette metri” 48 . Nella stessa
notte le donne “andavano ad implorare la grazia con le mani alzate e
vegliavano tutta la notte, partivano normalmente alla mezzanotte”.
La processione era caratterizzata dal trasporto della statua della
Madonna, il 15 agosto, che veniva prima trasportata in parrocchia
dopo la messa a Mombirone. Al pomeriggio la si portava al santuario
dopo la benedizione in parrocchia. Si percorreva la via più antica che
portava alla cappella; per questo era necessaria la costruzione annuale
di un ponte fatto di assi di legno che attraversasse il rio. Il trasporto
avveniva grazie alla disponibilità di sette o otto uomini che con
estrema fatica ripercorrevano l’angusta strada.
In occasione della festa giungevano dalle frazioni circostanti birocci
carichi di persone. “Per chiedere ed implorare la grazia alla
Madonna, vi erano persone che andavano in ginocchio fino al
santuario, altre che salivano camminando all’ indietro” 49 .
48 Testimonianza di A. Melasso in Vita religiosa a Canale, cit., Torino 1978, pp. 96-
97.
49 Testimonianza di T. Melasso in Vita religiosa a Canale, cit., Torino 1978, pp.96-
97.
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