allegati - Pro Loco San Damiano
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mentalità e nella civiltà classica favoriscono il culto di forti<br />
personalità che si impongono e che riescono a conquistarsi una<br />
posizione di privilegio e di prestigio nel tessuto sociale. In<br />
opposizione all’ affermarsi di individui forti in senso personalistico, si<br />
colloca la massa dei più, i quali si nascondono dietro l’ anonimato e<br />
hanno bisogno dei primi per la difesa dei loro diritti elementari.<br />
I fedeli si considerano sempre meno dei membri vivi ed attivi della<br />
Chiesa, con un proprio compito ed una propria responsabilità, e<br />
tendono a coprirsi dietro la responsabilità collettiva dell’ istituzione e<br />
a ritenersi dei semplici sudditi. I pastori e i ministri del culto, invece di<br />
essere dei servitori del popolo di Dio, si presentano piuttosto come<br />
capi e la Chiesa la si considera come una società gerarchica.<br />
Per meglio affrontare il tema della diffusione del culto mariano in<br />
Occidente ci si può riallacciare alla richiesta che Matilde di<br />
Canossa rivolse a Giovanni da Mantova: “chi era Maria, che cosa<br />
dicevano di lei i Vangeli”. Gregorio VII, in una lettera<br />
precedentemente inviata a Matilde, considerava Maria dapprima<br />
come “madre del Signore” e successivamente le affidava un<br />
compito nuovo, quello del prete che confessa i peccatori e li<br />
predispone al banchetto eucaristico. Di fronte a queste<br />
affermazioni, Matilde rimase sconcertata, infatti per il mondo<br />
signorile feudale il centro sacrale era Cristo e più ancora la Trinità,<br />
Maria aveva una posizione di rilievo, ma sempre inserita in<br />
un’articolata gerarchia di santi. Così Matilde si rivolse a Giovanni<br />
da Mantova per avere chiarimenti. Anch’ egli si trovò spiazzato<br />
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