Journal of Italian Translation

Angela Jeannet
che la sfida, che esige un lavoro minuzioso e audace. Oserei dire
che c’è solo una traduzione possibile per ogni momento della vita
individuale e per ogni momento storico (e qui cominciano altre
complicazioni).
Chi traduce quindi deve possedere fino all’intimo due universi
o più—e questo condanna al privilegio di sentirsi al tempo stesso
profondamente radicati e disperatamente divisi.
Infine: ogni traduzione si propone, anche senza esserne
cosciente, come seduzione verso la conoscenza del testo di origine.
Perché ogni amante vuole che altri sappiano della sua buona
fortuna. Nella certezza che nessuno arriverà mai alla quasi-
perfezione della propria lettura.
Stando cosí le cose, uno deve per forza meravigliarsi che ci
siano persone disposte a affrontare, traducendo, un’insicurezza
garantita. Ma non è anche straordinario che si osi amare?
Opere utili
AA. VV. La traduzione. Saggi e studi. Trieste, 1973
Banti, Anna. “Del tradurre” Paragone XXXIV (1983) 3-5
Eoyang, Eugene. “Borrowed Plumage.” Polemical Essays on Translation.
Amsterdam-New York: Rodopi, 2003
Hofstadter, Douglas. Le Ton beau de Marot. New York: Basic Books, 1997
Masiola Rosini, Rosanna. Trilogia: tematiche in traduzione. Vol. 1. La
traduzione è servita, ovvero Food for Thought. Trieste: Edizioni Università di
Trieste, 2002
Steiner, George. After Babel. Aspects of Language and Translation. New
York: Oxford UP, 1975
Taylor, Christopher. Aspects of Language and Translation. Contrastive
Approaches for Italian/English Translators. Udine: Campanotto, 1990
Translation Studies. Perspectives on an Emerging Discipline. Ed. Alessandra
Riccardi. Cambridge: Cambridge UP, 2002
Translation. The Theory and Practice. Ed. Avadhesh K. Singh. New Delhi:
Creative Books, 1996.
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