Journal of Italian Translation
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54 <strong>Journal</strong> <strong>of</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Translation</strong><br />
non sai andare avanti, come a scuola? Dai... Ecco, ripeti, “e lasciami<br />
una prole, ch’io possa seguire con tutto il mio cuore, / se gli dèi mi<br />
concedono di dare alla luce un tuo figlio.”» – Basta, non siamo a<br />
scuola, a suggerire durante le interrogazioni... Non vorremo mica<br />
declamare tutto il libro, adesso, no? E non chiedetemi, per favore,<br />
se gli dèi... che ne so, che ne posso sapere... Neanche Giasone la<br />
guarda negli occhi, quando risponde solenne: «Issipile, possa quello<br />
che hai detto compiersi per il volere divino.» Quando li ho alzati, i<br />
miei occhi, lei non c’era più, sparita – no, era là, come sempre, ma<br />
non sapevo chi era, polena bellissima senza nome che la furia della<br />
tempesta ha divelto dalla nave affondata e vaga fluttuante sulle<br />
onde, i grandi occhi rivolti in alto, a un vuoto ancora più grande di<br />
quello del mare.<br />
[Capitolo 39]<br />
Le piace? Guardi che viso - bellissimo e generico, dice la<br />
didascalia, come dev’essere la bellezza, depurata di ogni scoria<br />
accidentale e particolare, di ogni dolorosa espressività individuale.<br />
Potessi cancellarle anche dal mio viso, come le piallo e spiano via<br />
dal volto di questa polena, le rughe incise dal mio cuore, mie e solo<br />
maledettamente mie. Una buona idea, dottore, questa di farci<br />
lavorare, di non la-sciarci immalinconire, le mani in mano; a ognuno<br />
il suo compito, la sua specialità. Ergoterapia, Arbeit macht frei,<br />
conosco la cura. Non mi lamento, perché mi diverto a scolpire e a<br />
intagliare queste donne di legno. Non avrei neanche bisogno, a dire<br />
il vero, di quei bei cataloghi illustrati che mi date per copiare le<br />
figure. Non sono un novizio, mi guadagnavo due soldi anche<br />
fabbricando o aggiustando un paio di polene per qualche nave che<br />
arrivava a Hobart Town con la prua e la figura di prua scalcagnate.<br />
Anche per questo non mi dispiace avere fra le mani quei seni di<br />
legno, piallarli finché diventano lisci ed è un gusto accarezzarli, oh<br />
niente sconcezze, per carità, è che mi ricordano quei lavoretti di<br />
allora, ho tentato anche di modellare quelle lab-bra imbronciate di<br />
Norah, avide e imperiose fino all’ultimo, ma...<br />
Ho capito che il viso di queste donne che accompagnano gli<br />
uomini sul mare dev’essere levigato, sereno, imperturbabile; guai<br />
se mostrasse passione, personalità. Del resto, chi potrebbe<br />
azzardarsi a esibire una personalità? Solo un buffone, fatto di fasulla<br />
e interscambiabile carne anziché di buon legno che non truffa – se<br />
è quercia è quercia e se è cirmolo è cirmolo, non c’è trucco, mentre