Journal of Italian Translation

58 Journal of Italian Translation
per la testa? A proposito, so di uno che aveva tagliato la testa alla
polena della sua nave; sarà stata una vendetta d’amore, ma io queste
cose non le capisco _. se ci si lascia, vuoi dire che ci si doveva lasciare,
no? Con le donne, gli uomini, le polene, le rivoluzioni, quando è
finita, è finita. Anche con Maria – no, con Maria non finirà mai, è
questo il disastro – Certo che con le polene, a leggere le sto-rie scritte
in questo calendario – sì, lo so, catalogo, insomma un libro, gliel’ho
gia detto che con quelle illustrazioni e fotografie di donne con le
tette seminude mi ricorda i calendari dei barbieri di una volta – con
quelle donne dì legno, dicevo, bisogna andarci cauti, guardi cosa
scrive la didascalia di questa qui, Atalanta, si chiama, sta a La Spezia,
e per lei si sono ammazzati ben due uomini, il custode che passava
ore ad accarezzarla e a baciarla, e poi si è sfracellato buttandosi giù
nel bacino di carenaggio, e un ufficiale tedesco, un certo Kurtz, che
se l’è addirittura portata in camera prima di spararsi. Ma dico,
hanno più sale in zucca i marinai che ne approfittano solo per
sfogarsi un po’, è comprensibile, con tutti quei mesi per mare, il
viaggio fin quaggiù è lungo, e allora si può capire, ma almeno niente
tragedie, è già tanto... E invece queste maligne vorrebbero la tua
perdizione, la tua tragedia... polene maledette, streghe, magari messe
a bruciare insieme alla streghe vive, come quella donna fiamminga
che serviva da modella, arse tutte e due sul rogo, mentre lo scultore
se 1'è cavata con le due mani mozzate.
A me non le taglierete, vero? Non si sa mai, ne ho viste tante,
in posti più o meno come questo... Mi comporto be-ne, non faccio
sciocchezze, sono rispettoso. E come si fa a non essere rispettosi,
con queste figure bellissime? Guardi questa bocca incantevole, che
sorriso indecifrabile, lo stesso con cui è sprofondata quel giorno con
la sua nave, la Falk-land, presso le Scilly, dice il libro. Ecco,
sprofondare negli a-bissi sorridendo così – Non che sia facile
modellarlo, quel sorriso di legno... E quelle Euridici che rientrano
nelle tenebre...
[Capitolo 84]
Questa è Galatea. È stata trovata su una spiaggia africana dopo
il naufragio, ed è stata adorata dagli indigeni come una dea; altre
sono finite a adornare locande e taverne, così i marinai si sentivano
un po’ a casa anche quando scendevano a terra.
Vede, le polene le hanno sfrattate dal mare e si barcamenano
come possono, ne ho scoperta più d’una sotto l’acconciatura esposta