Journal of Italian Translation

In each issue of Journal of Italian Translation we will feature a noteworthy
Italian or Italian American artist.
In the present issue we feature the work of Nicolò D’Alessandro, a gifted
and well-known graphic artist who lives and works in Palermo, Sicily.
Alcune considerazioni a proposito dei miei Tarocchi
di Nicolò D’Alessandro
I Tarocchi sono comunemente conosciuti come un mazzo divinatorio di
carte e sono soggetti a molte utilizzazioni anche da ciarlatani e maghi, ma
nel loro significato più vero rappresentano cose completamente diverse. Il
nome Tarocchi che deriva da Tariqa, nell’antica lingua dei Sufi, era usato per
definire il “percorso”. Tariqa, infatti, significa “Via — Sentiero” ed i Sufi, altri
non erano che “Viandanti” che percorrevano strade spirituali per compiere
“percorsi mistici” nel mondo.
I “Tarocchi” che sono una sorta di “codice”, assumono il ruolo di
immagini-tipo altamente simboliche, originarie-arcaiche, che fanno parte da
sempre della memoria collettiva. In chiave filosofica, risultano essere il
“modello originario” delle cose del mondo, del quale modello le
manifestazioni sensibili della realtà non sono che imitazioni.
Attraverso i simboli, le figure dovrebbero esprimere il lavoro interiore che
l’uomo deve compiere per realizzare la propria evoluzione. In definitiva per
attuare con consapevolezza il suo destino.
I “Tarocchi” sono composti da 78 carte. Di queste, 56 (quattro semi da
quattordici) sono definiti Arcani minori, mentre gli altri ventidue sono
chiamati Arcani maggiori o archetipi dal greco archetypon: archè, ’principio’
+ typon ’modello’. Affrontando la complessità del tema: gli Arcani maggiori,
pubblicati in questa rivista Journal of Italian Translation, sono le icone delle
quali mi sono interessato per moltissimi anni. Ho lavorato su queste tavole
dal 1978 al 1984, disegnando a china su cartoncino il cui formato è di cm. 50
x 70.