Vado e Torno 2023-07

Caratterizzando e influenzando,
com’è normale che sia,
anche lo sviluppo, altrettanto
impetuoso, di Zhengzhou,
metropoli di circa 13 milioni
di abitanti che ospita il
quartier generale di Yutong,
i principali stabilimenti produttivi
di autobus, camion
e macchine per costruzioni,
quelli deputati alla produzione
dei veicoli elettrici, così
come l’ecosistema creato per
la realizzazione e la fornitura
di componentistica chiave per
i veicoli elettrici. Come, per
esempio, il nuovissimo stabilimento
creato per la produzione
dei pacchi batterie, che
abbiamo avuto l’occasione di
visitare e di cui parliamo nel
box a pagina 35.
La nuova architettura
per veicoli elettrici
L’occasione per visitare quello
che potrebbe a ragion veduta
essere definito il ‘mondo’
Yutong a Zhengzhou è stato
il lancio globale della nuova
architettura elettrica sviluppata
dal costruttore cinese,
già esportatore di autobus e
pullman in tutto il mondo (in
Europa, Yutong è primo per
vendite di autobus a emissioni
zero con una quota superiore
all’11 per cento), con
tutta l’intenzione di replicare
Dal light truck ai dumper: ecco la gamma
molto ampio lo
È spettro di veicoli
commerciali elettrici
a marchio Yutong,
che spazia dai light
truck, fino ai dumper,
per non considerare
il portfolio di vere e
proprie macchine per
costruzioni. Limitandoci
ai veicoli con utilizzo
prettamente stradale
o da cantiere, si
parte dall’agile light
truck T5 per utilizzo
prevalentemente
urbano, volume di
carico di 18,5 metri
cubi, 163 cavalli di
potenza massima
e batterie da 100
kilowattora. Pare,
questo, il più pronto
per affrontare
l’immaginario viaggio
intercontinentale e
sbarcare nei mercati
occidentali.
Si chiama, invece, T590
E il pesante stradale
dotato di batterie da
422 kilowattora che
spingono il veicolo
a un’autonomia di
circa 300 chilometri
a medio carico con
predisposizione alla
ricarica ultra-rapida
che passa dal 15
all’80 per cento della
carica in appena 45
minuti. In questo
caso, l’autonomia
del veicolo potrebbe
essere un limite per
percorrenze più lunghe.
Il più potente T680 E
ammirato a Zhengzhou
è invece già predisposto
per il cambio batterie
secondo la formula
del battery swapping.
L’autobetoniera M590
E ha potenza massima
di 584 cavalli, batterie
da 352 kilowattora,
serbatoio dell’acqua di
450 litri e autonomia di
poco inferiore ai 300
chilometri. Il dumper
D590 E ha volume
di carico di 15,5
metri cubi e batterie
da 422 kilowattora
che assicurano
un’autonomia reale
compresa tra 260 e 350
chilometri.
A questi modelli si
aggiunge un ventaglio
di veicoli per la
pulizia delle strade e
la raccolta rifiuti, già
parecchio diffusi nel
mercato cinese.
QUELL’EVENTO
GLOBALE
All’inizio di
giugno, Yutong
ha riunito a
Zhengzhou
giornalisti
e clienti da
ogni parte del
mondo per
l’evento di lancio
della nuova
architettura
elettrificata
Yea, che diverrà
la base per la
progettazione
dei veicoli
commerciali del
brand cinese
nei prossimi
anni. Qui a lato,
un’immagine
della conferenza,
in alto il light
truck elettrico
T5 della gamma
Yutong.
il modello anche sui camion.
La Yutong electric architecture,
ribattezzata Yea, caratterizzerà
i nuovi veicoli
commerciali del brand asiatico
e si basa, fondamentalmente,
sulla disponibilità di
componenti chiave della catena
cinematica con efficienza
ulteriormente aumentata e
livelli di sicurezza ancora più
elevati.
Prendiamo le batterie: la
nuova tecnologia consente di
avere pacchi batterie più compatti,
efficienti e sicuri perché
sottoposti a test che evidenziano
la maggiore resistenza
al fuoco, ma anche all’acqua.
Mentre l’assale elettrificato
riduce il peso di circa la metà
rispetto al tipo precedente,
con beneficio sul consumo di
energia che Yutong quantifica
nel 15 per cento.
Ma il punto focale della nuova
architettura è l’integrazione
tra hardware e software:
concetto sì tecnico, ma fondamentale
nei veicoli elettrici.
Yutong ha sviluppato internamente
sia la cosiddetta ‘C architecture’,
sia il sistema operativo,
che ha ribattezzato Yos
(Yutong operating system).
Cervello e pensiero
vanno di pari passo
E se la parte hardware integra
centralina, sistema di controllo
del cockpit e degli ausili
alla guida, riducendo di molto
i componenti da piazzare sul
veicolo, il sistema operativo
proprietario armonizza la gestione
del veicolo stesso, ha
accesso ai big data della galassia
Yutong ed è predisposto
per gli aggiornamenti ‘overthe-air’,
effettuati da remoto.
Chiarificatrice l’immagine
utilizzata dal costruttore cinese
per descrivere l’architettura
presentata a giugno:
se lo Yos è il pensiero, la ‘C
architecture’ è il cervello del
veicolo. E sono strettamente
interconnessi.
Yutong si prepara così a
soddisfare la sete di trasporto
a emissioni zero che tanti
paesi nel mondo stanno esprimendo
o esprimeranno molto
presto, nonché a consolidare
la sua presenza in determinate
aree. Parlando di autobus, a
tutti gli effetti il core business
di Yutong, sono oltre 40 i paesi
che hanno scelto gli autobus
Yutong per le loro città:
dall’America Latina all’Europa,
fino al Medio Oriente e ai
paesi russofoni.
È presto per immaginare
uno scenario simile anche nel
settore dei truck, anche se in
Cina l’evoluzione dell’intero
comparto automotive, dai bus
ai van, fino alle auto, è veloce
e costante. Risultato di un piano
accuratamente predisposto
e lanciato a partire dagli Anni
90, quando nel resto del mondo
la mobilità elettrica pareva
essere ben lontana.
Avanti tutta sulla
mobilità elettrica
Oggi la Cina è il paese in cui
si producono, si vendono e
circolano più veicoli elettrici,
e basta un’occhiata alle strade
delle città principali (ma la
situazione non è molto diversa
anche fuori dalle città) per
accorgersi della penetrazione
dei veicoli elettrici, che in alcune
zone raggiunge il 30 per
cento del totale dei veicoli circolanti.
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