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Quaderno didattico (pdf 8.8 MB) - Comune di Modena

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ansa (5)<br />

Le porte, costruite in legno e a volte rivestite <strong>di</strong><br />

bronzo, erano fissate alle pareti con grossi car<strong>di</strong>ni<br />

metallici (in ferro o bronzo). La chiusura era<br />

assicurata da serrature, catenacci e chiavi.<br />

Chiavi più piccole appartenevano probabilmente ad<br />

arma<strong>di</strong>, bauli o cofanetti.<br />

serbatoio (1)<br />

foro d’alimentazione (3)<br />

Chiavi romane dal Modenese.<br />

stoppino (4)<br />

beccuccio (2)<br />

La lucerna romana era costituita da un serbatoio per l’olio (1) che<br />

terminava con una parte allungata, il beccuccio (2). Due <strong>di</strong>versi fori<br />

servivano rispettivamente per versare l’olio (3) e per estrarre lo stoppino<br />

(4) che a poco a poco veniva consumato dalla fiamma. A volte la lucerna<br />

era dotata <strong>di</strong> un’ansa (manico) che facilitava la presa (5).<br />

Come veniva misurato il tempo?<br />

La necessità <strong>di</strong> misurare il tempo si manifesta fin dai<br />

tempi più antichi: la volontà <strong>di</strong> articolare il giorno<br />

in momenti <strong>di</strong>versi determinò nel mondo romano<br />

la creazione del concetto <strong>di</strong> ”ora” e, dal 273 a.C.,<br />

il giorno fu <strong>di</strong>viso in 24 ore.<br />

I principali strumenti per misurare il tempo<br />

erano orologi solari e clessidre.<br />

La meri<strong>di</strong>ana è un orologio solare che segna l’ora<br />

in base alla posizione e alla lunghezza dell’ombra<br />

prodotta da una lunga asta su una superficie<br />

concava sud<strong>di</strong>visa in 12 parti, corrispondenti alle<br />

ore <strong>di</strong> luce <strong>di</strong> una giornata.<br />

La clessidra era formata da due recipienti in<br />

vetro trasparente sovrapposti e comunicanti,<br />

tra i quali scorreva una determinata quantità <strong>di</strong><br />

acqua. Era utilizzata per misurare il tempo a<br />

<strong>di</strong>sposizione degli oratori in tribunale, la durata<br />

dei turni <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a notturna dell’esercito e<br />

il lavoro degli schiavi. Nel IV secolo l’acqua<br />

fu sostituita con sabbia finissima e gusci<br />

d’uovo polverizzati.<br />

La luminosità degli ambienti<br />

era assicurata dalla luce<br />

naturale che entrava dalle<br />

porte che si aprivano sui<br />

cortili interni e da poche e<br />

anguste finestre che potevano<br />

essere dotate <strong>di</strong> vetri con<br />

un’intelaiatura <strong>di</strong> legno.<br />

Nelle zone più buie e nelle<br />

ore notturne si usavano<br />

candele e lucerne.<br />

La lucerna faceva luce grazie<br />

alla fiammella prodotta da<br />

uno stoppino in fibra vegetale<br />

imbevuto d’olio.<br />

Frammento <strong>di</strong> meri<strong>di</strong>ana in<br />

marmo dalla villa romana della<br />

Scartazza a S. Damaso (Mo).<br />

2

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