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Quaderno didattico (pdf 8.8 MB) - Comune di Modena

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La ceramica sigillata, dal colore corallino, è così<br />

chiamata per la presenza, sulla superficie dei vasi,<br />

<strong>di</strong> decorazioni a rilievo ottenute con uno stampo, il<br />

cosiddetto sigillum. In ceramica sigillata si producevano<br />

piatti da portata, coppe e bicchieri che spesso<br />

recavano il marchio del fabbricante sul fondo.<br />

Coppa in ceramica sigillata decorata a rilievo con scena <strong>di</strong> danza.<br />

<strong>Modena</strong>, area <strong>di</strong> Piazza Grande.<br />

Sulle mense dei Romani non mancavano infine coppette e<br />

bicchieri cosiddetti “a pareti sottili”, realizzati con argilla<br />

finissima a imitazione dei pregiati e costosi esemplari in<br />

metallo.<br />

Coppetta a pareti sottili da Cognento (Mo).<br />

Dalla cava all’officina del vasaio<br />

Il processo <strong>di</strong> produzione dei manufatti ceramici partiva<br />

dalla cava <strong>di</strong> argilla, nella quale veniva estratta la<br />

materia prima necessaria alla lavorazione. Difficilmente<br />

l’argilla estratta poteva essere <strong>di</strong>rettamente utilizzata. Più<br />

spesso doveva essere sottoposta a una serie <strong>di</strong> operazioni<br />

che la trasformassero in un impasto omogeneo e stabile.<br />

La modellazione in età romana avveniva quasi<br />

esclusivamente al tornio, costituito da un piatto rotante<br />

montato su un supporto azionato solitamente dalla mano<br />

o dal piede del vasaio. Rispetto alle tecniche manuali<br />

l’uso del tornio, oltre ad abbreviare notevolmente i tempi<br />

<strong>di</strong> realizzazione dei manufatti, consentiva la creazione <strong>di</strong><br />

contenitori dalle forme più regolari.<br />

In altri casi, prevalentemente per la realizzazione <strong>di</strong><br />

manufatti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni come le lucerne, l’argilla<br />

veniva modellata con delle matrici, che permettevano la<br />

rapida creazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> manufatti, talvolta<br />

provvisti <strong>di</strong> decorazioni complesse. La matrice era un vero e<br />

proprio stampo, <strong>di</strong> solito in terracotta, realizzato premendo<br />

due o più masse <strong>di</strong> argilla cruda contro le superfici<br />

dell’oggetto che si intendeva riprodurre, in maniera da<br />

ricavarne l’impronta in negativo.<br />

Matrici <strong>di</strong> lucerne da<br />

Pratoguarrato - Savignano<br />

sul Panaro (Mo).<br />

2<br />

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