Quaderno didattico (pdf 8.8 MB) - Comune di Modena
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L’iscrizione nomina anche un terzo personaggio, figlio <strong>di</strong> Vetilia e liberto <strong>di</strong> Costante: si<br />
tratta probabilmente <strong>di</strong> un figlio che la donna aveva dato alla luce prima della manomissione,<br />
dal momento che il piccolo nacque schiavo. Il ragazzo fu poi riscattato dal decurione,<br />
dal quale ricevette il nome e la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> liberto.<br />
Ma chi era veramente il giovane Costante? Il fatto che porti gli stessi tria nomina del suo<br />
patrono induce a credere che fosse non solo il figlio <strong>di</strong> Vetilia Egloge e il liberto <strong>di</strong> Costante<br />
senior, ma anche il figlio naturale del decurione, nato prima che i genitori si sposassero.<br />
Qualunque fosse il legame tra Costante junior e Costante senior, il giovane acquisì una<br />
posizione sociale <strong>di</strong> tutto rispetto, in qualità <strong>di</strong> membro del collegio sacerdotale degli Apollinari,<br />
de<strong>di</strong>to al culto <strong>di</strong> Augusto <strong>di</strong>vinizzato. Lo stato sociale raggiunto dalla liberta e dai<br />
suoi cari si ad<strong>di</strong>ce quin<strong>di</strong> perfettamente alla monumentalità del sepolcro <strong>di</strong> famiglia.<br />
L’ara <strong>di</strong> Vetilia, simbolo della città<br />
Una copia fedele del monumento è stata collocata al centro della rotatoria <strong>di</strong> via Emilia Est,<br />
all’ingresso della città, per rappresentare simbolicamente le origini romane <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.<br />
La copia del monumento è stata realizzata utilizzando gli stessi materiali lapidei dell’originale.<br />
L’analisi delle pietre, eseguita dal Dipartimento <strong>di</strong> Scienze della Terra dell’Università <strong>di</strong><br />
<strong>Modena</strong> e Reggio Emilia, ha portato all’identificazione <strong>di</strong> tre<br />
<strong>di</strong>verse tipologie lapidee: gli elementi della base sono<br />
in calcari delle prealpi veronesi e vicentine, la parte<br />
superiore invece in marmo proconnesio, proveniente<br />
da una piccola isola nel Mar <strong>di</strong> Marmara.<br />
Con una scansione a triangolazione laser si è ottenuto<br />
un modello 3D sulla base del quale sono stati<br />
sbozzati meccanicamente i blocchi lapidei, poi rifiniti<br />
con l’intervento manuale <strong>di</strong> uno scalpellino.<br />
Realizzazione e rifinitura della copia.<br />
Rotatoria fra la Tangenziale Pasternak e la via Emilia.<br />
Copia del monumento <strong>di</strong> Vetilia. A fianco dell’ara una<br />
lastra <strong>di</strong> acciaio reca incisi i nomi che la città ha avuto<br />
nei secoli: Mutna, il nome etrusco; Mutina, il nome<br />
romano e <strong>Modena</strong> il nome attuale.<br />
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