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I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare

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Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della <strong>Marina</strong> <strong>Militare</strong> – Dicembre 2011<br />

Il 23 <strong>settembre</strong> giunse a Taranto, sull’incrociatore Eury<strong>al</strong>us, l’ammiraglio<br />

Cunningham, che stipulò con l’ammiraglio De Courten un “accordo fra gentiluomini”<br />

per l’utilizzo delle navi militari e mercantili it<strong>al</strong>iane, che sarebbero rimaste<br />

sotto comando it<strong>al</strong>iano. In base a t<strong>al</strong>e accordo i <strong>sommergibili</strong> dovevano<br />

essere tenuti fermi in porti designati. A una data successiva sarebbero stati rimessi<br />

in attività secondo le esigenze dello sforzo bellico <strong>al</strong>leato. La successiva<br />

firma a M<strong>al</strong>ta, il 29 <strong>settembre</strong>, dell’armistizio lungo (le cui clausole furono tenute<br />

segrete <strong>d<strong>al</strong></strong> maresci<strong>al</strong>lo Badoglio) peggiorò l’accordo, e De Courten firmò<br />

le varianti, ubbidendo agli ordini, ma senza condividerne il contenuto.<br />

Il 6 ottobre giunse a M<strong>al</strong>ta, a rimorchio da Biserta, l’ultimo battello it<strong>al</strong>iano,<br />

il Turchese. Contemporaneamente, in base agli accordi stipulati, iniziarono<br />

i movimenti dei 22 battelli presenti nell’isola: Onice, Platino e Vortice diressero<br />

per Napoli, <strong>al</strong>lo scopo di fornire energia elettrica <strong>al</strong>la città, assieme ad <strong>al</strong>tri tre<br />

battelli, Goffredo Mameli, proveniente da Brindisi, e Otaria e Pisani da Taranto;<br />

Giada, Marea e Nichelio diressero per Taranto e Brindisi. Il 9 partì per Taranto<br />

l’Axum.<br />

V - Sommergibili negli oceani e in Mar Nero<br />

Alla dichiarazione di armistizio la situazione era la seguente:<br />

12<br />

BORDEAUX<br />

Bordeaux (20)<br />

In navigazione<br />

per Singapore<br />

Sabang<br />

(Sumatra)<br />

Singapore<br />

(M<strong>al</strong>aya)<br />

BETASOM<br />

(cap. vasc. Enzo Grossi)<br />

A2 in disarmo<br />

SOMMERGIBILI DA TRASPORTO<br />

Alpino Bagnolini (ten. vasc. Aldo Congedo) in attesa di carico<br />

Giuseppe Finzi (ten. vasc. Nicola Dellino) in lavori<br />

Umberto Cagni<br />

giunge a Durban (Sud<br />

(cap. corv. Giuseppe Roselli Lorenzini) Africa) il 20 <strong>settembre</strong><br />

Comandante Cappellini<br />

carico, in attesa dopo e-<br />

(cap. corv. W<strong>al</strong>ter Auconi)<br />

Regin<strong>al</strong>do Giuliani (cap. corv. Mario Tei)<br />

Luigi Torelli (ten. vasc. Enrico Groppello)<br />

venti 25 luglio (21)<br />

carico e pronto scarico<br />

(22)<br />

(20) I tedeschi indicavano i <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> come Adler (Aquila) seguito da un<br />

numer<strong>al</strong>e. Il Cappellini era Adler III.<br />

(21) Aveva a bordo, di passaggio, il cap. corv. Ettore Rabajoli e il maggiore del<br />

Genio Nav<strong>al</strong>e Simeoni. Il carico era costituito da 44 t di stagno e 110 t di gomma.<br />

(22) Il Torelli era scarico e senza nafta, era ormeggiato <strong>al</strong>la banchina di Keppel Harbour.<br />

Il Giuliani, carico e pronto <strong>al</strong>la navigazione di ritorno, era affiancato esternamente <strong>al</strong>

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