I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare
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G. Manzari - I <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> <strong>d<strong>al</strong></strong> <strong>settembre</strong> <strong>1943</strong> <strong>al</strong> <strong>dicembre</strong> 1945<br />
Il CM 1 con 12 persone a bordo, invece delle 8 norm<strong>al</strong>i, agli ordini<br />
dell’uffici<strong>al</strong>e in seconda, si immerse per primo. Sclaverano mise in moto la<br />
pompa assetto, il cui avvio provocò l’esplosione di due mine magnetiche posate<br />
pochi giorni prima dai tedeschi a insaputa degli <strong>it<strong>al</strong>iani</strong>; non vi furono danni,<br />
ma le esplosioni furono avvertite dagli <strong>al</strong>tri battelli, che ritennero il sommergibile<br />
affondato. Le operazioni successive si svolsero secondo quanto previsto, e<br />
la sera del giorno successivo il battello giunse ad Ancona. Dopo vari incontri e<br />
interrogatori il sommergibile, con a riva le bandiere britannica e it<strong>al</strong>iana, con la<br />
scorta di una vedetta, partì per Bari. Qui il battello fu passato <strong>al</strong>la <strong>Marina</strong> it<strong>al</strong>iana<br />
e gli imbarcati furono avviati in campo di concentramento seguendo la<br />
trafila Grumo Apula, Afragola, Taranto, Algeri. A bordo rimase il tenente<br />
Sclaverano.<br />
Il CB 19 uscì per secondo, ma rimase in affioramento per seguire il succedersi<br />
degli avvenimenti a terra. Dopo mezz’ora, a circa 300 m di prora si verificò<br />
una violenta esplosione con sollevamento di un’<strong>al</strong>ta colonna d’acqua (era<br />
quella provocata <strong>d<strong>al</strong></strong> CM 1). Il battello proseguì la navigazione in affioramento,<br />
con il motore elettrico, a lentissimo moto. Dopo quattro ore superò le istruzioni,<br />
si immerse e diresse per Brioni Maggiore. Iniziata la navigazione in acque<br />
libere, per un’avaria <strong>al</strong>la girobussola dovette seguire una navigazione costiera,<br />
costeggiando l’Istria e giungendo, quindi, a Venezia il 4 maggio <strong>al</strong>le 15.<br />
Le notizie relative <strong>al</strong> CB 20 (sottoten. vasc. G<strong>al</strong>ante) sono riferite da persone<br />
terze poiché non vi furono superstiti dell’equipaggio. La signorina Lidia<br />
Fanciulli, una delle segretarie del Gruppo CB, che abitava con la famiglia a<br />
V<strong>al</strong>difigo, riferì che dopo gli scoppi il comandante G<strong>al</strong>ante aveva deciso di<br />
tornare a V<strong>al</strong>difigo per unirsi ai tedeschi. Il sommergibile fu irrimediabilmente<br />
danneggiato e non in grado di riprendere il mare, e i suoi occupanti <strong>it<strong>al</strong>iani</strong><br />
sparirono. Probabilmente anche loro finirono nelle foibe.<br />
I tedeschi presenti, nonostante gli attacchi partigiani e i bombardamenti<br />
aerei si arresero solo quando la Germania capitolò, l’8 maggio 1945.<br />
Alla base di Grignano i due battelli presenti (CB 21 e CB 22?) furono affondati<br />
ai due lati del moletto di ormeggio; il person<strong>al</strong>e si disperse cercando di<br />
rientrare <strong>al</strong>le proprie case. Il capo posto radiotelegrafista Stanzione finì nel<br />
famigerato campo di concentramento titino di Borovnica, nel qu<strong>al</strong>e assunse il<br />
compito di capo campo interno. (73)<br />
(73) Dopo molte peripezie dovute <strong>al</strong>l’incuria del materi<strong>al</strong>e storico it<strong>al</strong>iano il CB 22,<br />
completamente restaurato a spese dell’ingegnere De Nicola è ritornato, da fine 1996, <strong>al</strong><br />
Museo Henriques di Trieste.<br />
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