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I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare

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G. Manzari - I <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> <strong>d<strong>al</strong></strong> <strong>settembre</strong> <strong>1943</strong> <strong>al</strong> <strong>dicembre</strong> 1945<br />

tenenti a missioni speci<strong>al</strong>i, furono condotti <strong>al</strong>la caserma dell’artiglieria “Francesco<br />

Mignone”, situata nel quartiere di Oltrisarco, nelle cui st<strong>al</strong>le furono giustiziati,<br />

per poi essere sepolti in una fossa comune del Cimitero Maggiore. Oltre a<br />

Marocco, fra i 23 vi erano <strong>al</strong>tri marinai: Dante Lenci, Antonio Pappag<strong>al</strong>lo, Andrea<br />

Di Grandi, Domenico Fogliani. (50)<br />

D<strong>al</strong>le <strong>al</strong>tre fonti risulta che il 28 novembre <strong>1943</strong> fu sbarcata da un sommergibile<br />

la missione del SOE-SIM PRD. Era formata da tre persone: capo<br />

missione Florindo Pironi, operatore il marchese Raffaelli (di Cingoli) e il sottocapo<br />

radiotelegrafista Silvio De Arcangelis, Silvio. La sua radio fu l’unica veramente<br />

efficiente nelle Marche; messaggi: trasmessi 47, ricevuti 32. Il person<strong>al</strong>e<br />

fu recuperato nel luglio 1944.<br />

A fine novembre iniziò l’attività a favore dell’OSS. L’Axum (ten. vasc.<br />

Giovanni Sorrentino) partì il 30 novembre, <strong>al</strong>le 16:20, su ordine di missione<br />

del comando della Stazione Sommergibili di Brindisi, con a bordo ben quindici<br />

agenti dell’OSS, compresi quelli della missione Vittorio diretta a Roma, dove<br />

l’OSS andava sostituendosi <strong>al</strong> SOE, che non era riuscito a costituire una v<strong>al</strong>ida<br />

rete nella capit<strong>al</strong>e. Il sommergibile rientrò a Brindisi il 7 <strong>dicembre</strong> <strong>al</strong>le 18:45.<br />

Il 4 <strong>dicembre</strong> sbarcò sulla costa di Pesaro, assieme <strong>al</strong>la missione IRIS, la<br />

missione SIRIA, prima missione dell’OSS-ORI inviata nell’It<strong>al</strong>ia occupata. (51)<br />

Capo missione il sottoten. di artiglieria Arrigo P<strong>al</strong>adini, Eugenio, e un radio operatore.<br />

(52) Con mezzi di fortuna il 6 <strong>dicembre</strong> raggiunse Roma. P<strong>al</strong>adini<br />

<strong>al</strong>l’armistizio si trovava presso il 5° reggimento artiglieria contraerea di Padova,<br />

mentre il padre, colonnello di artiglieria, era a Tirana, dove fu catturato assieme<br />

a tutto il Comando Gruppo di Armate Est e deportato in Germania.<br />

(50) Dante Lenci, sottotenente del Genio Nav<strong>al</strong>e, fu sbarcato a Buca dei Corvi<br />

(Quercianella) da una PT statunitense partita da Bastia il 29 <strong>dicembre</strong> <strong>1943</strong>. Operò in Toscana.<br />

A fine marzo 1944 fu arrestato a Viareggio. Il capo rt di 1 a classe Antonio Pappag<strong>al</strong>lo<br />

fu infiltrato attraverso le linee, nell’aprile 1944, <strong>d<strong>al</strong></strong>la zona di Anzio a Roma, per la<br />

radio La Fonte. Doveva mantenere i contatti con la 5 a Armata US. Le trasmissioni durarono<br />

<strong>d<strong>al</strong></strong> 3 aprile <strong>al</strong> 4 maggio. Arrestato probabilmente il 5 maggio, portato in Via Tasso,<br />

fu fra i trasportati <strong>al</strong> Nord. Andrea Dei Grandi, radiotelegrafista <strong>sommergibili</strong>sta, catturato<br />

sul G<strong>al</strong>ileo G<strong>al</strong>ilei il 19.6.1940, in Mar Rosso, prigioniero in India, venne impiegato <strong>d<strong>al</strong></strong>la<br />

Force A, organizzazione britannica incaricata di recuperare i prigionieri <strong>al</strong>leati liberatisi in<br />

It<strong>al</strong>ia dopo l’armistizio.<br />

(51) ORI, Organizzazione Resistenza It<strong>al</strong>iana.<br />

(52) Uno dei radiotelegrafisti delle due missioni era il marinaio radiotelegrafista<br />

Franco Panico, che operò a P<strong>al</strong>ombara Sabina. Nella convulsa situazione verificatasi a<br />

Roma a fine maggio 1944, nell’imminenza della liberazione della città, mise in s<strong>al</strong>vo<br />

l’apparato radio che operava da Monte Mario.<br />

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