I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare
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Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della <strong>Marina</strong> <strong>Militare</strong> – Dicembre 2011<br />
Il lancio delle bombe atomiche aveva ormai posto rapidamente fine <strong>al</strong>le<br />
operazioni, e il Brin, dopo aver effettuato 91 esercitazioni con corvette e aerei<br />
britannici, partì da Colombo il 25 agosto 1945, giungendo a Taranto il 22 <strong>settembre</strong>.<br />
Il Gruppo Sommergibili fu sciolto e divenne Ufficio di Collegamento<br />
per le navi che ancora vi si trovavano (Eritrea e Carabiniere).<br />
In tot<strong>al</strong>e, i <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> dislocati nei porti <strong>al</strong>leati effettuarono<br />
1723 esercitazioni a favore degli Alleati; per le unità nazion<strong>al</strong>i furono effettuate<br />
585 esercitazioni con i <strong>sommergibili</strong> Atropo, Diaspro, Fratelli Bandiera, H2, Luciano<br />
Manara, Luigi Settembrini, Otaria, Platino, Squ<strong>al</strong>o, Vettor Pisani, CB 8, CB 9,<br />
CB 10, CB 11, CB 12 a Taranto, Brindisi, Augusta.<br />
VIII - I <strong>sommergibili</strong> rimasti in acque nazion<strong>al</strong>i, dopo il 13 ottobre, furono<br />
utilizzati per compiti addestrativi a favore sia delle unità nav<strong>al</strong>i, sia delle unità<br />
<strong>al</strong>leate. Alcuni di essi furono impiegati per il trasporto oltre le linee di Missioni<br />
speci<strong>al</strong>i (vedasi tabella successiva).<br />
Inizi<strong>al</strong>mente, in Adriatico, furono utilizzati, per t<strong>al</strong>e compito, MAS e<br />
motosiluranti it<strong>al</strong>iane, ma per trasportare gli operatori nelle zone del medio e<br />
<strong>al</strong>to Adriatico fu necessario far ricorso ai <strong>sommergibili</strong>. Come base di partenza<br />
fu scelta Brindisi, dapprima agli ordini del 9° Gruppo Sommergibili (cap. corv.<br />
Raul G<strong>al</strong>letti) e, quindi, della Stazione Sommergibili (ten. vasc. Gaspare Cav<strong>al</strong>lina,<br />
poi cap. corv. Renato Frascolla).<br />
Le zone di sbarco erano nella parte centro-settentrion<strong>al</strong>e dell’Adriatico e,<br />
a partire <strong>d<strong>al</strong></strong> <strong>dicembre</strong> <strong>1943</strong>, anche sulle coste delle Isole Ionie (Zante e Cef<strong>al</strong>onia)<br />
o in territorio greco-<strong>al</strong>banese. In tutto, sei <strong>sommergibili</strong> (Axum, Diaspro,<br />
Luciano Manara, Marea, Nichelio e Platino) effettuarono 19 Missioni speci<strong>al</strong>i, fra il<br />
27 ottobre <strong>1943</strong> e il 22 agosto 1944.<br />
La documentazione relativa <strong>al</strong>le singole missioni presenta difficoltà dovute<br />
<strong>al</strong>la loro natura segreta: il rapporto di missione del sommergibile era fatto<br />
in due versioni, una per il Comando it<strong>al</strong>iano, assolutamente stringata, con <strong>al</strong>cuni<br />
orari essenzi<strong>al</strong>i e le indicazioni dei punti convenzion<strong>al</strong>i senza <strong>al</strong>cun riferimento<br />
geografico, nessun riferimento ai nomi degli agenti imbarcati e <strong>al</strong> loro<br />
numero; l’<strong>al</strong>tra con notizie più dettagliate per i Servizi Alleati. Dopo un drastico<br />
intervento dei comandi superiori <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> i rapporti furono praticamente unificati,<br />
permettendo di avere maggiori notizie <strong>al</strong> riguardo.<br />
Altra difficoltà sta nel fatto che le missioni stesse erano indicate con nomi<br />
convenzion<strong>al</strong>i, ma t<strong>al</strong>i nomi sono diversi, per la stessa missione, a seconda del<br />
comando <strong>al</strong>leato che la ordinava, del tipo di operazione, del nome stesso della<br />
missione operativa e di quello del piano radio adoperato.<br />
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