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I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare

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G. Manzari - I <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> <strong>d<strong>al</strong></strong> <strong>settembre</strong> <strong>1943</strong> <strong>al</strong> <strong>dicembre</strong> 1945<br />

i <strong>sommergibili</strong> del basso Tirreno e i tre CB, (2) e lasciò in operazione solo i quattro<br />

<strong>sommergibili</strong> dello Ionio schierati nei settori più occident<strong>al</strong>i: Zoea, Settembrini,<br />

Onice e Vortice. Il Giada (ten. vasc. Mario Barazzuoli) il 3 <strong>settembre</strong>, <strong>al</strong>le sei,<br />

si spostò da Villamarina (Santo Stefano, La Mad<strong>d<strong>al</strong></strong>ena) a Bonifacio.<br />

Il 7 <strong>settembre</strong> Maricosom, a seguito della loc<strong>al</strong>izzazione di formazioni<br />

nav<strong>al</strong>i anglo-americane in navigazione verso le coste dell’It<strong>al</strong>ia meridion<strong>al</strong>e, mise<br />

nuovamente in atto il piano Zeta, schierando 2 <strong>sommergibili</strong> (Giada, e Turchese)<br />

a ponente della Sardegna, (3) 9 battelli (Alagi, Brin, Diaspro, G<strong>al</strong>atea, Marea,<br />

Nichelio, Platino, Topazio e Velella) nel Tirreno meridion<strong>al</strong>e, (4) a copertura delle<br />

coste fra i golfi di Gaeta e di Paola, e <strong>al</strong>tri 4 <strong>sommergibili</strong> (Fratelli Bandiera,<br />

Marcantonio Bragadin, J<strong>al</strong>ea e Squ<strong>al</strong>o) nello Ionio, estendendo lo sbarramento già<br />

in atto in t<strong>al</strong>e mare, fino <strong>al</strong> Golfo di Taranto. L’invio in mare dei <strong>sommergibili</strong><br />

era stato concordato con gli anglo-americani, per non destare <strong>al</strong>larme nei tedeschi.<br />

(5)<br />

Il comandante di Maricosom prese parte <strong>al</strong>la riunione che il capo di stato<br />

maggiore e ministro della <strong>Marina</strong>, ammiraglio Raffaele de Courten, tenne a<br />

Roma, <strong>al</strong> Ministero, per illustrare ai comandanti superiori dipendenti le istruzioni<br />

contenute nel Promemoria n. 1, inviatogli il 6 <strong>settembre</strong> <strong>d<strong>al</strong></strong>lo stato maggiore<br />

gener<strong>al</strong>e. L’utilizzo di un t<strong>al</strong>e numero di <strong>sommergibili</strong> mentre erano in<br />

corso i movimenti delle forze nav<strong>al</strong>i <strong>al</strong>leate verso la zona di sbarco di S<strong>al</strong>erno e<br />

di Taranto e le acque sardo-corse, con impiego di <strong>sommergibili</strong> britannici, polacchi<br />

e olandesi costituiva un notevole pericolo. (6) La sera del 7, verso le 20, il<br />

(2) Partiti fra le 01:05 e le 01:20 del 3, il CB 9 rientrò <strong>al</strong>le 17:45; il CB 8 il 4 <strong>al</strong>le<br />

11:15; il CB10 il 4 <strong>al</strong>le 07:30, ripartendo <strong>al</strong>le 19:05 per ritornare in porto il 5 <strong>al</strong>le 07:35.<br />

(3) Il Giada partì il 7 <strong>al</strong>le 18.<br />

(4) D<strong>al</strong> 5 <strong>settembre</strong> il Diaspro era passato <strong>al</strong> comando del ten. vasc. Emilio Botta.<br />

(5) Si trattava della terza operazione in grande stile messa in atto da Maricosom. La<br />

prima ris<strong>al</strong>iva <strong>al</strong>l’11 giugno 1940 ed era stata effettuata da ben 61 <strong>sommergibili</strong>, di cui 4 in<br />

Mar Rosso e uno in Atlantico; data la mancanza di traffico, il 17 giugno rimanevano in<br />

mare 33 <strong>sommergibili</strong>; entro la fine del mese andarono persi 11 <strong>sommergibili</strong>. La seconda<br />

operazione fu effettuata dopo lo sbarco in Africa settentrion<strong>al</strong>e (Marocco e Algeria) degli<br />

anglo-americani per l’operazione Torch (novembre 1942). L’8 novembre si trovavano in<br />

mare, nel Mediterraneo, 32 <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> e 18 U-boat tedeschi. Entro la fine del<br />

mese andarono persi tre <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong>.<br />

(6) Lo HMS Shakespeare aveva un compito nello sbarco di S<strong>al</strong>erno dovendo agire<br />

da “Beacon” per la Western Nav<strong>al</strong> Task Force. Gli HMS Unsparing (P.55) (Lt. A.D. Piper)<br />

e Unriv<strong>al</strong>led (P.45) (Lt. H.B. Turner), si trovavano davanti a Bari, il polacco Sokol (Lt. Cdr<br />

G.C. Koziolkowski) e lo HMS Unshaken (P.54) (Lt. J. Whitton) incrociavano davanti a<br />

Brindisi; lo HMS Unruly (P.49) (Lt. J.P. Fyfe) si trovava davanti a Durazzo. Lo HMS Seraph<br />

(P.219) era in operazione speci<strong>al</strong>e nelle acque di Bastia, ove operava anche il som-<br />

3

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