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I sommergibili italiani dal settembre 1943 al dicembre - Marina Militare

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G. Manzari - I <strong>sommergibili</strong> <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> <strong>d<strong>al</strong></strong> <strong>settembre</strong> <strong>1943</strong> <strong>al</strong> <strong>dicembre</strong> 1945<br />

ci<strong>al</strong>i che andarono a rinforzare l’organico della base), uffici<strong>al</strong>e in seconda il ten.<br />

vasc. Michele Giadrossi (proveniente da Danzica), con a disposizione i CB 17<br />

(sottoten. vasc. Danilo Colucci, direttore di macchina, D.M. Kenich), 18 (Massi,<br />

Arrigoni), 19 (Di Nat<strong>al</strong>e, Uffreduzzi), 20 (sottoten. vasc. G<strong>al</strong>ante, Mussetto),<br />

il 21 (guardiamarina De Nicola) e, più tardi, il 22, che giungevano, per ferrovie,<br />

da Milano, per essere messi a mare con la mancina del Cantiere San<br />

Marco e, a punto, <strong>al</strong>la Banchina Sc<strong>al</strong>o Legnami. Alla base di <strong>al</strong>lestimento di<br />

Trieste rimase Giadrossi, con Capo Servizio Genio Nav<strong>al</strong>e il tenente del Genio<br />

Nav<strong>al</strong>e Stefano Murazio. (64)<br />

De Siervo si trasferì a Pola (V<strong>al</strong>difigo) con il comando gruppo, costituendovi<br />

la base operativa, posta <strong>al</strong>la base della diga che chiude la rada. In essa,<br />

in precedenza, si era tenuto il 38° Corso Allievi Uffici<strong>al</strong>i di complemento; il<br />

sottoten. vasc. Giuseppe Tendi aveva utilizzato le baracche esistenti e il rifugio<br />

in caverna, per le sistemazioni del person<strong>al</strong>e addetto ai <strong>sommergibili</strong>.<br />

A Pola giunse direttamente da Milano il CB 16.<br />

Il 25 maggio, in un bombardamento aereo su Monf<strong>al</strong>cone fu distrutto il<br />

sommergibile da trasporto R7.<br />

Nel <strong>settembre</strong> 1944 i B.17 statunitensi bombardarono duramente Genova<br />

e La Spezia; in quello del 4 sulla Spezia andarono distrutti i <strong>sommergibili</strong><br />

U.IT 20 Grongo, U.IT 16 Murena e Volframio. Due giorni dopo, a Genova, fu la<br />

volta dell’Amba Aradam e dello Sparide. Lo stesso giorno i tedeschi decisero di<br />

non procedere con i lavori sui <strong>sommergibili</strong> da trasporto ex <strong>it<strong>al</strong>iani</strong> e cancellarono<br />

il progetto di costruire <strong>sommergibili</strong> del tipo “XXIII” nel Mediterraneo.<br />

Il 23, nel bombardamento della Spezia, fu affondato il sommergibile Ambra.<br />

Con esso spariva la componente subacquea maggiore della X MAS.<br />

Il 24 <strong>settembre</strong> gli ultimi due U-Boot tedeschi presenti in Mediterraneo<br />

(U 565 e U 596) erano autoaffondati a Skaramanga, in Grecia.<br />

Il 1° ottobre si verificò un grave episodio. La sera uscì da Pola il CB 16<br />

(sottoten. vasc. Giuseppe Tendi). (65) L’equipaggio era costituito <strong>d<strong>al</strong></strong> sergente elettricista<br />

A.L., direttore di macchina, il sergente radiotelegrafista (e timoniere)<br />

F.M. e il motorista P. (66) I primi due provenivano da Danzica/Bordeaux. Secondo<br />

quanto asserito da M., a novembre <strong>1943</strong> egli era fuggito, assieme a<br />

(64) Come detto, de Siervo era stato designato per andare a comandare Maricibeta<br />

Costanza ma, per il precipitare della situazione operativa, rimase in It<strong>al</strong>ia.<br />

(65) Questi aveva avuto un suo ruolo a Bordeaux nella cattura, rinvio a giudizio e<br />

poi fucilazione dei marinai disertori di Bordeaux.<br />

(66) I cognomi, con un errore nelle rispettive categorie, sono riportati a p. 220 del<br />

libro di Nesi. Nella stessa pagina è descritto l’incontro Nesi-ammutinati nel campo 211.<br />

65

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